Superottimisti aderisce all’iniziativa #IO_RESTO …step lightly …stay free promossa dall’Officina Con-temporanea, Luoghi Comuni San Salvario. L’Officina nasce come “finestra”: un filtro tra il social housing – l’interno – e l’esterno. Il suo spazio quasi interamente vetrato ha permesso di esibire e narrare anche ai passanti casuali e al quartiere ciò che vi era raccontato all’interno.
Oggi L’Officina intende continuare a portare un contributo culturale e artistico anche in questo periodo di quarantena e vuole farlo al di là del virtuale, ma attraverso le sue finestre reali! Ogni settimana saranno quindi visibili dal piano strada opere artistiche di diversi linguaggi dedicate al tema “Libertà”, la prima settimana è curata dall’archivio di film di famiglia Superottimisti. Come archivio crediamo che libertà sia sinonimo di memoria: da un lato gli home movies raccontano quell’intimità che oggi è tra le cose che più ci manca, dall’altro i super8 raccontano le piccole grandi storie della generazione che è la più colpita dal virus.
La nostra libertà passa attraverso il rispetto delle persone che oggi stanno soffrendo e di quelle che stanno combattendo per loro. La nostra libertà passa attraverso il dovere di non dimenticare. #Ioresto come i ricordi restano impressi sulle pellicole e come noi restiamo Superottimisti.
La rassegna
organizzata dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza è gratis
in streaming su MYMOVIES dal 23 al 27 aprile
L’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza,
partner del Polo del ‘900, con il con-tributo del Comitato Resistenza e
Costituzione del Consiglio Regionale e in collaborazione con MYMOVIESLIVE
celebra la Festa della Liberazione
on line unendosi ai festeggiamenti, aderendo alla lunga maratona web
#Torino25aprile, e proponendo un programma di proiezioni gratuite in streaming.
La rassegna si rivolge a tutta la cittadinanza e soprattutto
alle studentesse e agli studenti con le e i loro insegnanti e si aprirà giovedì
23 aprile con L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo. Adattamento
cinematografico dal romanzo omonimo di Renata Viganò il film ha come
protagonista Agnese, che all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre,
aderisce alla Resistenza dapprima come semplice staffetta; col passare dei mesi
le vengono affidati compiti sempre più impegnativi e pericolosi, che la donna
svolge con intelligenza e sangue freddo. La storia del contributo delle donne
alla Resistenza prosegue venerdì 24 aprile con il documentario Libere
di Rossella Schillaci, che racconta, con le voci delle protagoniste,
cosa ha significato quel periodo di lotta, combattuto insieme agli uomini e
anche per la loro stessa liberazione.
Si continua nello stesso giorno con Cime e valli della 17ª di
Alberto Signetto, un film documentario sulla Resistenza nell’area del Col del
Lys, l’area della Bassa Val di Susa più vicina a Torino in cui operò la 17ª
Brigata garibaldina intitolata a Felice Cima (uno dei primi comandanti di bande
partigiane valsusine subito dopo l’8 settembre).
Chiude la rassegna lunedì 27 aprile I nostri anni di Daniele
Gaglianone . Il film prende spunto dalle interviste realizzate a vari
partigiani per l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, e mette
in scena una storia di Resistenza ai giorni nostri in cui passato e presente si
intrecciano inesorabilmente. La proiezione del film è in collaborazione con
l’Associazione Museo Nazionale del Cinema.
• Giovedì 23 aprile, ore 10.00 – L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo ( Italia 1976, dur. 135′)
in collaborazione con l’ Istituto storico della Resistenza e dell’Età
Contemporanea in Ravenna
• Venerdì 24 aprile, ore 10.00 – Libere di Rossella Schillaci (Italia 2017, dur. 76′)
• Venerdì 24 aprile, ore 17.00 – Cime e valli della 17a di Alberto Signetto, ( Italia 2012)
• Lunedì 27 aprile, ore 20.00 I nostri anni di Daniele Gaglianone ( Italia 2000, 88′) in
collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema e con il supporto
di streeen.org
Per assistere gratuitamente online alle visioni collettive dei film in streaming promossi da MYmovies sarà sufficiente collegarsi dal proprio computer, tablet o device all’indirizzo, https://www.mymovies.it/iorestoacasa/ selezionare i film da vedere e prenotare uno dei posti disponibili nelle sale web. La piattaforma MYMOVIESLIVE simula fedelmente la vi-sione di un film al cinema, i posti assegnati sono limitati e numerati e gli streaming iniziano all’orario indicato. È possibile vedere gli altri spettatori in sala, fare amicizia e conversare in chat.
L’iniziativa è promossa da
Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Polo del ‘900 e MYmovies.it.
Si ringraziano per la collaborazione Associazione Museo Nazionale del Cinema, l’Istituto sto-rico della
Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna, Lab80 e streeen.org
L’ultima settimana abbiamo ricevuto tramite il progetto LiberAzioni il festival delle arti dentro e fuori dal carcere, l’appello di un gruppo di madri e parenti di ragazzi detenuti presso il Polo universitario del Carcere di Torino, ossia la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. Queste persone si sono mobilitate per favorire la donazione di mascherine , con l’obiettivo anche simbolico di non far sentire sole le persone recluse, in un momento in cui la popolazione carceraria è preda di molte paure e incertezze, come tutti noi d’altronde. Oltre a sostenere con i corretti dispositivi sanitari vogliamo creare un piccolo fondo per dare supporto ai detenuti positivi che saranno scarcerati privi di una casa o sprovvisti di reti sociali di aiuto. Bisogna fare arrivare un messaggio di solidarietà forte e chiaro ai detenuti: non siete soli e abbandonati.
La Direzione del carcere ci ha fatto sapere che sono in una situazione emergenziale sia per quanto riguarda il riuscire a scarcerare detenuti in pessime condizioni di salute e trovargli anche dove stare – molti detenuti erano già senza fissa dimora – sia perché segnalano una gran penuria di dispositivi sanitari. In sezioni sovraffollate garantire la distanza di sicurezza è pressoché impossibile, quindi è ormai concreto il rischio che il virus possa diffondersi in maniera consistente anche nell’istituto penitenziario e ci sono ormai i primi casi positivi confermati tra agenti e detenuti.
Grazie al gruppo delle madri si è creato un ponte con un’azienda di Castiglione Torinese che ha già donato 250 mascherine! La ditta continuerà a fornire parte della sua produzione riconvertita al carcere, ma abbiamo bisogno di un sostegno per acquistarne tante : la popolazione detenuta è di quasi 1400 persone, di cui oltre 130 sono donne e 11 sono i bambini presenti all’ICAM – l’istituto di custodia attenuata per le madri, dei circa 50 attualmente ancora reclusi fino ai 6 anni di età con le madri nelle carceri italiane; inoltre 1000 tra agenti e personale penitenziario entrano ed escono dal carcere ogni giorno. Dobbiamo agire subito e come Associazione Museo Nazionale del Cinema e progetto LiberAzioni ci candidiamo a farci promotori anche di una campagna di sensibilizzazione perché il carcere è parte della nostra società anche nell’emergenza Covid-19.
Abbiamo creato un doppio hashtag, #iorestoincarcere con #liberazionifestival e stiamo chiedendo anche a delle persone del mondo dello spettacolo, ma non solo, di farsi un video con un foglio e mandarcelo, dire che cosa pensa della situazione e dichiarare un appello personale. Avvieremo questa campagna condividendo i contenuti che giungeranno sulla pagina Facebook dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema e LiberAzioni e con tutte le realtà che si sono unite finora al nostro appello per la scarcerazione immediata dei detenuti a rischio per malattie pregresse, per anzianità o contatto con il contagio: Antigone Piemonte, Agenda del Cinema a Torino, Centro Studi Sereno Regis, EtaBeta, Extraliberi, Framedivision, Freedhome, la Garante delle persone private della liberta della Città di Torino Monica Cristina Gallo, il Garante delle persone detenute della Regione Piemonte Bruno Mellano, Gruppo Emergency Torino, Lacumbia film, Jugaad produzioni, TorinoFilmLab, Volere la luna.
Intendiamo coinvolgere persone che hanno animato le passate edizioni di LiberAzioni, gli autori dei film, gli ospiti come Ascanio Celestini e Paolo Rossi , persone che stimiamo come Steve Della Casa e Luigi Manconi , giurati del festival come l’ultimo presidente del concorso cinema Daniele Gaglianone , e poi solo per citarne alcuni Davide Ferrario, Marilena Moretti, Lina Fucà, Alessio Romano, Milad Tangshir, Paola Mastrocola, Giovanni Piperno, Francesco Cordio, Oreste Crisostomi, Giorgio Santise, Davide Saraceno, Murat Cinar, Alexine Dayné, Mercedes Fernandez Alonso, Jhafis Quintero, Grazia Paganelli, Monica Cristina Gallo, Bruno Mellano, Livio Pepino, Claudio Sarzotti e tanti altri… tra cui te!
Ringraziamo tutti quelli che vorranno contribuire, ma in particolar modo un grazie immenso a Omar Pedrini , artista di straordinaria umanità che ha cantato per noi una canzone che è una preghiera meravigliosa, piena di amore e compassione.
Ieri ci ha lasciato all’età di novant’anni il nostro socio onorario Carlo Leva, importante scenografo del cinema italiano e collaboratore tra gli altri di Leone, Argento, Fellini, Malle, Chabrol, Risi e Valerii. Lo ricordiamo con alcune immagini legate al film “Il buono, il brutto, il cattivo” del 1966 e con un estratto di una sua testimonianza raccolta nell’aprile del 2001 al Dams di Torino poi pubblicata sul numero 69 di “Mondo Niovo 18/24 ft/s”:
“Con Sergio Leone ho avuto un rapporto di grande amicizia e stima. Mi ricordo che avevamo la stessa età, anzi lui scherzava sul fatto che aveva qualche mese in più di me per cui era il più anziano e quindi dovevo dargli retta. Avevamo gli stessi gusti, forse anche la stessa estrazione sociale. Entrambi amavamo la letteratura americana e avevamo visto la guerra con gli occhi di ragazzi. Poi io gli parlavo qualche volta del cinema che mi aveva fatto conoscere mio nonno, della FERT di Torino, dove il padre di Sergio Leone era stato un famoso regista del muto (Roberto Roberti, pseudonimo di Vincenzo Leone). Ci ha legato probabilmente anche questa radice comune nel cinema torinese. Per preparare “Il buono, il brutto, il cattivo” girammo tutta la Spagna in modo metodico e preciso. In particolare mi occupai del cimitero indiano che compare alla fine del film. Con quattordici soldati dell’esercito spagnolo e con i miei macchinisti e attrezzisti (in parte romani e in parte madrileni) riuscimmo a realizzare in pochi giorni questo enorme set utilizzando delle forme che avevo inventato io simili a grandi budini, lasciando vuoto lo spazio centrale dove Sergio mise in scena il duello finale.”
Il mockumenatry La Padania Meridionale, realizzato a partire dalle immagini dell’archivio #Superottimisti dagli studenti dell’Istituto Giulio Natta di Rivoli all’interno del progetto Vedere & Sapere, coordinato da Micaela Veronesi, ha vinto un premio del Festival VIDEOCINEMA & SCUOLA di Pordenone.
Riportiamo con piacere la motivazione della giuria, che fa riflettere in questi giorni di emergenza, anche sull’importanza dell’informazione: “Il video viene segnalato per l’ottima idea di mostrare quanto facilmente la realtà possa essere manipolata, e come il semplice accostamento di immagini di repertorio a parole non vere possa rinforzare il messaggio e renderlo indiscutibile. Narrando la storia di eventi paradossali, la simpatica voce fuori campo evidenzia la scelta di un gioco educativo che, attraverso il divertimento, non rinuncia a far capire quanto sia importante l’esercizio del senso critico e della responsabilità personale in un mondo sempre più pieno di fake news”.
Il cortometraggio Le Grand Viveur, realizzato da Perla Sardella con immagini dell’Archivio #Superottimisti è stato selezionato nel Concorso Internazionale Cortometraggi di Visions du Réel, uno dei più rinomati festival di documentari in Europa.
Un altro nuovo importante risultato per Re-framing home movies il progetto di produzione e formazione sul cinema di famiglia promosso da Cinescatti, Cineteca Sarda-Società Umanitaria e Archivio Superottimisti, coordinato da Gianmarco Torri e Karianne Fiorini.
Il cortometraggio, come tutto il festival, sarà visibile online gratuitamente dal 17 aprile al 5 maggio prossimo!
In questi giorni difficili per tutti ci ha purtroppo lasciato il nostro caro amico Lamberto Tarantino, vera anima e “hub” umano del Cecchi Point Casa del Quartiere e di Aurora.
Tara è stata una persona molto generosa e appassionata in tutto quello che faceva; dal suo lavoro da antennista ai “Cecchi Boys”, i “diversamente giovani” del quartiere, alle importanti attività dell’Agenzia alimentare per arginare le nuove povertà, nel prendersi cura dei gatti randagi – Tommy in particolare, in politica “dal basso”, nelle raccolte fondi annuali a sostegno di Telethon e con chiunque entrasse per la prima volta nelle ex Officine Municipali di via Antonio Cecchi.
Con la sua esperienza da genius loci avrebbe potuto tenere un master di rigenerazione urbana, ma lui preferiva definirsi ed essere un “porta borracce”.
Da buon pugliese sapeva anche essere “picciafuoco”, ma aveva un cuore grande e accogliente capace come pochi di entrare in sintonia con età e culture diverse.
Vogliamo ricordarlo attraverso alcune immagini che ci restituiscono la sua simpatia unica tanto da diventare il personaggio dello Zio all’interno del fumetto “Mischiati al Cottolengo”, pubblicato sul quinto numero de “La città nascosta”, e protagonista di un bellissimo ritratto di Giada Gaiotto – Pittrice realizzato in occasione del progetto Young Active Watchers.
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