Come Associazione Museo Nazionale del Cinema non nascondiamo il rammarico per la decisione, contenuta nel DPCM firmato nel weekend, di chiudere cinema e teatri del territorio nazionale da oggi, lunedì 26 ottobre, a martedì 24 novembre.
Sin da questa primavera, le strutture che ospitano proiezioni cinematografiche e spettacoli dal vivo hanno compiuto un grande sforzo in termini di risorse economiche e umane per garantire agli spettatori di continuare a coltivare la passione per il cinema, il teatro e le altre arti fruibili dal vivo. In un momento di difficoltà questo sforzo ha consentito alle sale cinematografiche di portare avanti il proprio ruolo di poli culturali diffusi e di preservare posti di lavoro e professionalità.
Un’analisi pubblicata dall’AGIS due settimane fa ha reso noto come, nel periodo fra il 15 giugno e l’inizio d’ottobre, su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti si sia registrato un solo caso di contagio da Covid-19 sulla base delle segnalazioni pervenute dalle ASL territoriali.
È superfluo aggiungere come le restrizioni imposte dal nuovo DPCM vadano a colpire un settore culturale messo in grande difficoltà già dalla prima ondata pandemica della scorsa primavera.
Tutte le proiezioni organizzate dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema sono sospese e rimandate a data da destinarsi. Siamo al lavoro per riprogrammare il più presto possibile le restanti proiezioni della rassegna Gli occhiali di Gandhi organizzata dal Centro Studi Sereno Regis e l’anteprima del film Ventisette di Donatella Di Cicco.
Continuate a seguire gli aggiornamenti sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) organizza per lunedì 16 novembre, alle ore 21.00, al Cinema Massimo, l’anteprima di Ventisette documentario di Donatella Di Cicco prodotto da Enece Film, in occasione della Giornata mondiale della prematurità 2020. Il film racconta una gravidanza nell’intimità di una famiglia che si interrompe a ventisette settimane. Al sesto mese nasce precocemente Anna Mia, a causa di una pre-eclampsia: il suo peso è di settecentoquaranta grammi. Viene ricoverata per tre mesi nel reparto di terapia intensiva neonatale della Clinica Universitaria del Sant’Anna di Torino (TINC). Tre lunghissimi mesi di piccoli progressi, misurati in grammi, passo dopo passo. Il film è diventato lo strumento che l’autrice ha utilizzato per non perdere la fiducia anche quando tutto sembrava andare in una direzione opposta. Un modo per reagire alle avversità senza perdere un innato istinto primordiale verso la vita. Introducono la regista, Davide Oberto responsabile delle sezioni Tffdoc e Italiana.corti del Torino Film Festival e Valentina Noya dell’AMNC. Ospiti della serata anche il professor Enrico Bertino (Direttore della S.C. Neonatologia dell’Università Città della Salute e della Scienza di Torino), la dottoressa Alessandra Coscia (responsabile Terapia Intensiva Neonatale Clinica), il montatore e produttore del film Tommaso Perfetti (Enecefilm) e Cristina Badalau (rappresentante dei Genitori Senior). La proiezione è organizzata in collaborazione con l’Ospedale Sant’Anna, l’Associazione Piccoli Passi Onlus e il progetto dei Genitori Senior.
Donatella Di Cicco, Ventisette(Italia 2020, 87′, HD, col)
“Negli ultimi anni la mia ricerca – dichiara la regista Donatella Di Cicco – ha esplorato maggiormente la tematica della maternità, nel mio precedente film Daimon così come quello ancora in lavorazione, Lettere a Baby Blue, dove ho approfondito la relazione madre e figlia. I miei lavori nascono spesso da racconti autobiografici, quindi ho documentato tutto il percorso della gravidanza fino al sesto mese, ma ho interrotto le riprese nel momento in cui questa ha avuto un risvolto inedito per la malattia che mi ha colpito. Solo in un secondo momento per elaborare una sorta di distacco emotivo ho ripreso in mano la telecamera e iniziato a filmare mia figlia, nel quotidiano dei giorni passati in ospedale. Tutto ciò mi ha aiutato a gestire in modo migliore questo evento. Ho accompagnato questo tempo raccontando anche il lavoro straordinario del personale medico e infermieristico insieme alle testimonianze dei genitori senior, le mamme e i papà dei bambini prematuri che sono ormai grandi. Da qui l’idea del film è diventata una necessità di cui non ho potuto fare più a meno. Un monito per chi da adulto, dimentica il suo esordio alla vita.”
Streeen e Associazione Museo Nazionale del Cinema sono liete di organizzare la proiezione evento di Zona 18 Limon, Guatemala di Claudio Paletto (2000, 48′), per festeggiare il 25 anno di attività di International Help Onlus.
Giovedì 22 ottobre alle 20,30 al Cinema Centrale Arthouse di Torino e in contemporanea streaming su streeen.org.
Presentato in anteprima al 18° Torino Film Festival, Zona 18 Limon, Guatemalaè la storia di un viaggio. Dal Piemonte e Guatemala, per riannodare i fili di una vita. Negli anni ’70 don Piero Nota è stato un prete scomodo, parroco a Mirafiori sud, quartiere operaio di Torino dove si lottava per la casa. In seguito, la sua coerenza lo ha portato tra le baracche del Limon, zona marginale di Città del Guatemala, dove ha scelto di condividere con altri poveri le tragedie e le sofferenze di un intero popolo. Il documentario di Claudio Paletto, prodotto da International Help per finanziare e promuovere le proprie iniziative, è un film tragicamente anticipatore e attuale che ancora oggi continua a essere visto, a suscitare dibattito, a essere utile alla “causa”. Abbiamo scelto questo film per celebrare il lavoro che International Help, onlus torinese composta da medici e viaggiatori solidali, da un quarto di secolo porta avanti nelle zone più disagiate del mondo. Senza spese di apparato, a fianco degli ultimi, è attualmente presente con progetti umanitari in Afganistan, Etiopia, Cuba, Kurdistan Irakeno e Rojava, Guatemala. Il Film entrerà a far parte del catalogo on demand di Streeen ed i proventi andranno a sostenere i progetti di International Help Onlus.
La serata è a ingresso gratuito, streaming gratuito in contemporanea.
Sabato 17 e domenica 18 ottobre si terrà la seconda
edizione del Monza International PV FESTIVAL 2020, Festival Internazionale di Video Partecipativo www.liberisvincoli.it/pvfestival2020.
Sarà un’opportunità di visione dei lavori filmici
realizzati in Italia e all’estero, ma anche un’occasione di formazione,
confronto e analisi per educatori, formatori, ricercatori, insegnanti studenti
e appassionati di cinema. Si svolgerà quest’anno al teatro Binario 7 di
Monza e anche online: sarà infatti integralmente trasmesso in diretta
streaming e con traduzione simultanea in italiano e inglese: una
scelta dettata dai limiti alla capienza delle sale imposti dalle normative di
sicurezza, ma anche dal livello dei relatori internazionali.
La partecipazione è gratuita, sia al Binario 7 che online.
Numerosi gli esperti che interverranno. Si
segnalano, tra loro, alcuni dei più noti a livello mondiale: JackieShaw,
Institute of Development Studies (IDS), Regno Unito; IoanaLiterat,
Columbia University di New York, Stati Uniti; ChrisHigh,
Linnaeus University, Svezia; Chris Lunch, InsightShare, Regno Unito; Angelo
Loy, documentarista, Italia; EmanuelaMancino, Università
degli Studi di Milano Bicocca, Italia; la direttrice artistica del festival CristinaMaurelli, Università degli Studi di Brescia.
Non mancherà anche la progettista dell’Associazione
Museo Nazionale del Cinema, Valentina Noya che alle 10.30 del 18
ottobre discuterà nel panel previsto per le esperienze italiane in
particolar modo dello stato dell’arte del video partecipativo in Piemonte.
È
doveroso partire da quanto è capitato nel mondo a partire dallo scorso gennaio.
Quasi tutte le attività hanno subito un brusco rallentamento, alcune, legate
alla cultura e all’intrattenimento, si sono addirittura fermate per mesi.
Questa rassegna, che doveva partire proprio lo scorso febbraio, ritorna
quest’autunno che speriamo segni la ripresa della scuola, dell’economia, della
cultura, ma soprattutto del nostro stare insieme. La rassegna Gli
occhiali di Gandhi, giunta alla sua quarta edizione, è curata
dal Centro Studi Sereno Regis che quest’anno si avvale della collaborazione
dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC).
I
film che presenteremo presso il Cinema Massimo, il Cinema Lux e
la Sala Gabriella Poli, spazi in cui saranno rispettate rigorosamente le
norme anti-Covid, non sono semplicemente la riproposizione di quelli che
avremmo programmato a febbraio: abbiamo tratto vantaggio dai mesi passati per
restare aggiornati, attenti alle nuove produzioni. Siamo quindi in grado di
offrire una selezione ragionata e attuale dei film che accolgono la visione
gandhiana del mondo e la rappresentano al cinema. La rassegna si inserisce
nell’ambito del Festival della Nonviolenza e della Resistenza Civile 2020. Tutte le proiezioni hanno un biglietto
d’ingresso intero di 6,00 Euro, 4,00 Euro il ridotto.
Il primo appuntamento è in programma lunedì 5 ottobre, alle ore 21,00, presso il Cinema Massimo (via Verdi 18, Torino), con Pietro Neggio. Il re dei ciarlatani. Il lungometraggio, realizzato con la conduzione poetica di Giacomo Pugliese e Luca Lusso, parte da un’esperienza scenica curata dalla compagnia integrata di teatro sociale I Sognattori. Saranno presenti gli autori, il cast tecnico e artistico. Alla serata parteciperà Sonia Schellino, Vicesindaca e Assessora al Welfare della Città di Torino. Introdurranno Dario Cambiano del Centro Studi Sereno Regis (CSSR) e Vittorio Sclaverani, Presidente dell’AMNC. Al termine della proiezione ci sarà un momento di discussione in cui interverranno Fabrizio Bragastini, presidente della Cooperativa L’Arcobaleno, Cristina Garetto, presidente del Tiglio Onlus, Epaminondas Thomos del Circolo poetico urbano Orfeo e Giordano Amato, regista teatrale e Direttore Artistico de Il Mutamento Zona Castalia.
La
rassegna prosegue lunedì 12 ottobre alle 21,00 al Cinema Lux
(Galleria San Federico 33, Torino) dove si ricorderà l’autunno di quarant’anni
fa, una lotta a oltranza contro il licenziamento di migliaia di operai da parte
della Fiat. In solidarietà e sostegno si schierarono il consiglio comunale, la
Regione Piemonte e moltissimi cittadini; il 10 ottobre 1980 con lo sciopero
generale nazionale di tutte le categorie si sono coinvolti più di nove milioni
di lavoratori. Per non dimenticare quello che è stato uno dei più alti momenti
di soggettività operaia nella storia del nostro paese sarà proiettato il
documentario Fiat, Autunno 1980 di Pietro Perotti e Pier
Milanese (2000, 60′) alla presenza degli autori. Il film, presentato
durante il 18° Torino Film Festival, sarà mostrato in una nuova versione che
comprenderà le immagini firmate da Roberto Buttafarro (Uomini in
carne e ossa del 1981). L’appuntamento è organizzato in collaborazione con Volere
la luna e Streeen, la piattaforma per lo streaming del cinema
indipendente e d’autore.
Il
terzo appuntamento lunedì 19 ottobre alle 21,00 al Cinema Lux
(Galleria San Federico 33, Torino) prevede l’anteprima regionale di The
Cave di Feras Fayyad e Alizar Hasan (2019, 95′),
candidato agli Oscar e vincitoredel Premio del pubblico alla VI
edizione del Mese del Documentario. Feras Fayyad (Last Men in Aleppo)
torna nel suo paese natale per seguire una squadra di dottoresse che curano
instancabilmente le vittime in un ospedale ospitato in un bunker mentre
combattono il sessismo sistemico. La camera porta lo spettatore in un paesaggio
sotterraneo, una rete di tunnel segreti sotto Ghouta, nei pressi di Damasco.
Girato nell’arco degli ultimi due anni in condizioni difficilissime, il film
offre un punto di vista unico sulle vicende drammatiche della Siria che sono
alla base anche dei fenomeni migratori contemporanei.
La serata di lunedì 26 ottobre alle 21,00 al Cinema Lux (Galleria San Federico 33, Torino) è dedicata ai temi dell’immigrazione con Ghiaccio di Tomaso Clavarino (2019, 80′), alla presenza del regista e di Daniela Berta, direttrice del Museo Nazionale della Montagna di Torino. Il documentario prodotto da ActingOUT racconta la storia di sei richiedenti asilo che dall’Africa sono arrivati in una valle piemontese e in attesa di conoscere il loro futuro fondano la prima squadra di curling di rifugiati. Il film segue le vicende del gruppo, tra integrazione e burocrazia, mantenendo l’attenzione sullo sport come mezzo di riscatto sociale e umano; l’appuntamento è organizzato in collaborazione con Museo Nazionale della Montagna.
Giovedì 29 ottobre alle 21,00 ci si sposterà nella sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino) con la proiezione di The climate limbo di Francesco Ferri, Elena Brunello e Paolo Caselli (2019, 40′) alla presenza dei registi in sala. Il film affronta la complessa connessione tra disastri ambientali e migrazioni attraverso le storie di Queen, fuggita dalla Nigeria a causa dei danni causati dal petrolio sull’ambiente, di Rubel, scappato dalle inondazioni del Bangladesh, e le voci di Francesco, Luigi e Carlotta, agricoltori e allevatori italiani che si confrontano con il problema della desertificazione e della perdita di biodiversità in Italia, il film documenta come il cambiamento climatico spingerà sempre più persone a lasciare la propria terra. Intervengono Mara Alaqua di Cambalache, l’associazione che ha prodotto il documentario e Nouhoum Traoré dell’Associazione Mosaico.
Giovedì
5 novembre alle 21,00 presso
la sala Gabriella Poli (Via Garibaldi 13, Torino) sarà la volta di Millions
Can Walk di Christoph Schaub e Kamal Musale (2015, 88′);
il documentario racconta un episodio della storia degli Adivaso, una
popolazione indigena dell’India che nell’ottobre del 2012 si mise in marcia,
attraversando villaggi e città, per protestare in forma nonviolenta per i
propri diritti contro i continui espropri e la costruzione selvaggia di
grattacieli e infrastrutture sui terreni che erano stati loro. Introduce la
giornalista Daniela Bezzi.
La
rassegna prosegue giovedì 12 novembre alle 21,00 nella sala
Gabriella Poli (Via Garibaldi 13, Torino) con Non è un pranzo di gala
di Stefano Grossi (2018, 50′), il primo film italiano sulla storia della
nonviolenza, realizzato con i giovani attori del Liceo Coreutico Germana Erba
di Torino nell’ambito della mostra 100 anni di pace, dove sono messe in
scena in forma molto intensa le vite di chi ha lottato per un mondo migliore
con la solo forza delle idee e della giustizia.
La rassegna si concluderà giovedì 19 novembre alle 21,00 presso la sala Gabriella Poli (Via Garibaldi 13, Torino) con The Milky Way di Luigi D’Alife (2020, 84′), alla presenza dell’autore. Di giorno le montagne tra Clavière e Monginevro sono attraversate da migliaia di sciatori in vacanza sulla neve nel comprensorio sciistico “La Via Lattea”; di notte, sono percorse di nascosto tra i boschi da decine di migranti che lasciano l’Italia per proseguire il loro viaggio oltre il confine con la Francia. The Milky Way prodotto da SMK factory è la storia della solidarietà degli abitanti e dei pericoli affrontati dai migranti raccontata attraverso scorci di vita e graphic novel animate sullo sfondo del mondo di montagna con la consapevolezza che qui come in mare nessuno si lascia da solo.
La
quarta edizione de Gli occhiali di Gandhi è curata dal Centro Studi Sereno
Regis e dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema con la preziosa
collaborazione del Convitto Nazionale Umberto I, Cinema Lux – Movie Planet
Cinemas, Volere la luna, Streeen e Museo Nazionale della Montagna.
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