Giovedì 7 Ottobre una serata dedicata all’Afghanistan al Cine Teatro Baretti (via Baretti 4, Torino): alle ore 21:00 il giornalista Nico Piro presenterà il suo ultimo documentario “Un ospedale in guerra”.
Il lavoro di Nico Piro assume il punto di vista delle vittime e di chi lavora per curarle. Racconta la guerra vissuta dall’ospedale di EMERGENCY e cosa accade durante una “mass casualty” quando al pronto soccorso arrivano decine e decine di feriti dopo un attentato o una battaglia, spiega cosa significhi per un paramedico vedere arrivare tra le vittime un proprio parente e cosa significhi passare giornate a rimettere insieme corpi fatti a brandelli da un’esplosione. Con Nico Piro si parlerà dell’Afghanistan di ieri e di oggi, per cercare di capire la realtà di venti anni di guerra e cosa sta cambiando dopo il ritorno dei Talebani.
Proiezione a ingresso libero. Prenotazione obbligatoria a prenotazioni@emergencypiemonte.it
L’ingresso è regolato dalle normative anti Covid19, con misurazione della temperatura e Green Pass.
La giuria Giovani coordinata da Angelo D’Agostino di Lacumbia Film ha assegnato un premio del valore di 650 €. La giuria era composta da Andrea Maria Vittoria Belotti, Guglielmo Francavilla, Valeria Lacarra, Carolina Di Luciano e Margherita Pancheri.
> MENZIONE LiberAzioni Cinema Giovani a Buio di Giulio Maroncelli
Per aver saputo valorizzare la forza interpretativa dei suoi protagonisti, la cui verità manifesta dietro alla finzione diviene racconto nel racconto. L’opera si compone d’Istanti d’Evasione riflessi nell’autentica volontà di mettersi in gioco degli interpreti del ‘Buio’, Istanti che per lo spettatore divengono un varco fulmineo e impalpabile verso l’ignoto del loro mondo e delle loro vite.
> PREMIO LiberAzioni Cinema Giovani
A Il Pesce Toro di Alberto Palmiero per aver saputo fortemente emozionare in pochi minuti con un film che contrappone la realtà e il sogno, il dentro e il fuori. Un’opera che colpisce grazie all’efficace interpretazione dei due protagonisti e attraverso l’intensità del finale.
La giuria di LiberAzioni era composta dalla Presidente Enrica Capra produttrice e responsabile di GraffitiDoc, Monica Cristina Gallo Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino, la documentarista Alexandra D’Onofrio, Claudio Sarzotti dell’Università degli Studi di Torino e il regista Milad Tangshir. La Giuria assegna il primo premio da 1.000 € dedicato a Corrado Iannelli.
> Primo premio cinema LiberAzioni festival 2021
Un film che emoziona molto per la storia che racconta e per il modo in cui lo fa. Unisce in maniera encomiabile l’unicità e la forza di un racconto di dolore e riscatto, con un linguaggio poetico dove l’animazione si sposa perfettamente alle immagini documentarie in 4:3. La forza della storia risiede anche nel trattamento di questa disumana pratica sociale di mutilazione contro il genere femminile attraverso il racconto della relazione intima e tenera tra una madre e i suoi figli. Per tutte queste sue caratteristiche è un film che arriva dritto al cuore e riesce a parlare di atrocità a molti di noi lontane attraverso tematiche e sentimenti universali. Sherodi Claudio Casale è un film che alla fine parla di bellezza, forza e d’amore con grande integrità e rispetto verso le sue protagoniste.
Dopo l’esperienza veneziana riprende la programmazione delle Sale VR del Museo Nazionale del Cinema. Dal 22 settembre il palinsesto si arricchisce con VR Free (We Are Free), diretto da Milad Tangshir, un documentario girato con la tecnologia della realtà virtuale che pone lo sguardo sulla natura degli spazi della detenzione descrivendo alcuni momenti di vita all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il film raccoglie la reazione di alcuni detenuti durante il loro breve incontro con video 360° che mostrano la vita fuori dal carcere. Usando i visori VR e le cuffie, i reclusi, privati temporaneamente della loro libertà, hanno virtualmente potuto partecipare ad alcune situazioni pubbliche e intime che non possono più vivere, come una partita di serie A allo stadio, una festa in discoteca il sabato sera, un’immersione sottomarina, l’incontro con la propria famiglia in un parco pubblico.
VR Free (We Are Free) è un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, prodotto da Valentina Noya e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte grazie al bando Under35 Digital Video Contest.
Per l’occasione il 22 settembre alle ore 17.00 il Museo organizza una visione collettiva del filmcon 40 visori a disposizione del pubblico alla quale interverranno il Direttore del Museo Domenico De Gaetano, Paolo Manera Direttore della Film Commission Torino Piemonte, il regista Milad Tangshir e la produttrice Valentina Noya.
In un periodo così complesso per la situazione carceraria del nostro paese a causa della pandemia e delle sistematiche violazioni dei diritti umani, torna a Torino la terza edizione di LiberAzioni – festival delle arti dentro e fuori diretto da Valentina Noya e curato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) che si svolgerà in diverse sedi dal 22 settembre al 15 ottobre declinando il tema della detenzione e dei diritti attraverso un ricco programma che accoglierà i linguaggi del cinema, della letteratura, della fotografia e del teatro.
Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 22 settembre alle 17,00 presso la Mole Antonelliana (Via Montebello 20) dove le due nuove sale del Museo Nazionale del Cinema dedicate alla realtà virtuale programmeranno VR Free (We Are Free) di Milad Tangshir, un documentario che pone lo sguardo sulla natura degli spazi della reclusione descrivendo alcuni momenti di vita all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il film raccoglie la reazione di alcuni detenuti durante il loro breve incontro con video 360° che mostrano la vita fuori dal carcere. Usando i visori VR e le cuffie, i reclusi, privati temporaneamente della loro libertà, hanno virtualmente potuto partecipare ad alcune situazioni pubbliche e intime che non possono più vivere. VR Free è un progetto dell’AMNC realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Il film verrà presentato dall’autore, introdotto dal Direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano, dal Direttore della Film Commission Paolo Manera e dalla produttrice Valentina Noya. A seguire, la proiezione collettiva del filmcon 40 visori a disposizione del pubblico. I biglietti disponibili sul sito del Museo o direttamente alle casse.
Il giorno successivo, giovedì 23 settembre alle 17,30, LiberAzioni si sposterà nei Laboratori di Barriera (Via Baltea 3) per incontrare il regista di teatro sociale Mimmo Sorrentino che presenterà il suo nuovo libro Che tutto sia bene edito da Manni con una prefazione di Massimo Recalcati: ventidue racconti, come piccole isole di utopia emerse dal dolore e dal disagio, formano un’inedita cartografia della società italiana. Ladirettrice del festival e il critico Edoardo Peretti, ripercorreranno i passi della pratica artistica di Sorrentino, in particolar modo quella svolta nel carcere di Vigevano, con le donne detenute in alta sicurezza, protagoniste del film di Bruno Oliviero Cattività. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Sabato 25 settembre alle 15,30 presso Palazzo Barolo (via Corte d’Appello 20/C) inaugurerà la mostraLe mura interiori di Stefania Bosso del collettivo fotografico CESURA, in cui vengono esposti gli scatti fotografici che documentano la preparazione degli spettacoli teatrali della Compagnia della Fortezza della Casa di Reclusione di Volterra. La compagnia diretta da Armando Punzo è attiva da più di trent’anni ed è stata nel 1988 la prima compagnia a sfondare le porte delle carceri italiane: da allora la sperimentazione artistica e teatrale del gruppo non si è mai interrotta realizzando di norma uno spettacolo all’anno e siglando nel 1994 la nascita dell’Istituzione del Centro Nazionale Teatro e Carcere. La mostra che sarà visitabile con ingresso libero fino al 14 ottobre è realizzata in collaborazione con il Polo delle Arti Relazionali e Irregolari nell’ambito di Singolare e Plurale 2021, un progetto di Città di Torino e Opera Barolo a cura di Artenne e Forme in bilico.
Una novità della terza edizione di LiberAzioni è la collaborazione con i Job Film Days creando così una sinergia necessaria sul tema del Lavoro e Carcere attraverso tre film al Cinema Massimo (Via Verdi 18): The letter roomdi Elvira Lind (USA 2020, 30’) e il Il clan dei ricciai di Pietro Mereu (2018, 67′), alla presenza dell’autore,Joe Perrino e Gesuino Bancherosabato 25 settembre alle 16,00 e Non è sogno (2019, 95’) di Giovanni Cioni che presenterà il film insieme a Monica C. Gallo, Garante dei Diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino domenica 26 alle 18,30.
Lunedì 27 settembre è in programma la restituzione e premiazione del concorso cinematografico nazionale di LiberAzioni presso la sala 2 del Cinema Massimo (Via Verdi 18) con ingresso libero: si incomincia alle 18,30 con l’anteprima regionale fuori concorso di A declaration of love di Marco Speroni (2021, 61’), alla presenza del regista che ha raccontato la vita Curtis McCarty sopravvissuto all’esperienza del braccio della morte nel Penitenziario di Stato dell’Oklahoma in seguito a una drammatica storia di ingiustizia; a seguire il primo film in concorso Detenute fuori dall’ombra di Licia Ugo (2020, 30′) documentario realizzato per l’UDI nella sezione femminile della Dozza di Bologna. Alle ore 21,00 saranno proiettati gli altri sette corti selezionati che ci porteranno all’interno del carcere di Velletri (Buio di Giulio Maroncelli e Prendi fiato di Lucilla Miarelli), mentre Il pesce toro di Alberto Palmiero ci farà ragionare sui temi della detenzione minorile. Shero di Claudio Casale e The wedding cake di Monica Mazzitelli raccontano storie di violenza di genere, ma soprattutto delle capacità di resilienza delle loro protagoniste. The nightwalk di Adriano Valerio ci accompagnerà nella condizione solitaria di un occidentale in Cina durante il primo lockdown. Infine Una nuova prospettiva di Emanuela Ponzano rompe gli schemi spazio-temporali per portarci a riflettere sulla perenne esistenza di muri e confini. La giuria è composta dalla Presidente Enrica Capra produttrice e responsabile di GraffitiDoc, Monica Cristina Gallo Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino, la documentarista Alexandra D’Onofrio, Claudio Sarzotti dell’Università degli Studi di Torino e il regista Milad Tangshir. La Giuria assegnerà il primo premio da 1.000 € dedicato a Corrado Iannelli, mentre la Giuria Giovani coordinata da Angelo D’Agostino di LacumbiaFilm assegnerà un premio del valore di 650 €.
Giovedì 30 settembre alle 18,30 è in agenda la diretta streaming online dalle pagine Facebook di Associazione Museo Nazionale del Cinema e LiberAzioni festival con un’intervista ad Armando Punzo regista della Compagnia della Fortezza insieme a Grazia Isoardi di Voci Erranti che da anni dirige spettacoli con i detenuti della Casa di reclusione di Saluzzo.
Domenica 10 ottobre alle 21,00 al Cinema Massimo (Via Verdi 18) è prevista l’anteprima regionale del documentario L’incorreggibile(2021, 73’) di Manuel Coser, prodotto da Altrove Film e distribuito da Open DDB. L’intera vita trascorsa in carcere, cinquant’anni di detenzione di cui gli ultimi tredici senza vedere il mondo esterno, hanno fatto di Alberto un uomo solo, senza contatti estranei al mondo criminale. La libertà ormai prossima lo strapperà al suo universo noto. Saprà inventarsi un modo di essere libero? Come lo avranno preparato a questo momento così delicato i tanti anni di correzione istituzionale? Intervengono Paolo Manera, Direttore della FCTP, Valentina Noya , l’autore Manuel Coser insieme ai componenti del cast tecnico e artistico del film.
LiberAzioni è un progetto a cura di AMNC,Antigone Piemonte, Cooperativa Etabeta e Lacumbia Film con il sostegno di Fondazione CRT e Nova Coop in collaborazione con l’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino.
Lunedì 27 settembre, Cinema Massimo, sala 2 – ingresso libero
Ore 18,30 – Fuori concorso e Concorso
A declaration of love di Marco Speroni (2021, 61’) Fuori concorso, anteprima regionale.
Curtis McCarty è stato condannato a morte nel 1985 per un crimine che non aveva commesso. Ha trascorso 22 anni in prigione, 19 dei quali nel braccio della morte, sepolto vivo in una stanza senza finestre e senza poter avere contatti umani. Nel 2007 è stato scagionato e liberato. Uscito di prigione con un grave PTSD, senza alcun aiuto o sostegno la sua vita è crollata ed è diventato homeless e tossicodipendente. Nel 2018 Curtis è stato condannato a 10 anni di carcere per possesso di droga a uso personale. Dopo due anni è stato rilasciato in libertà vigilata. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Il film dà voce a un uomo perseguitato da un sistema legale perverso, raccontando in modo singolare la sua rabbia e il suo disorientamento in un mondo a cui non appartiene più.
Detenute fuori dall’ombra di Licia Ugo (2020, 30′) Concorso, anteprima regionale.
Il documentario intreccia il racconto di alcune detenute nella sezione femminile del carcere di Bologna alternandosi a quello delle volontarie UDI di Bologna che propongono moduli e corsi di italiano, scrittura, giurisprudenza ed economia. Tra le testimonianze anche quella dell’educatore penitenziario affiancato dalla direttrice dell’istituto. Infine, due ex detenute raccontano la loro difficoltà di reinserimento dopo il “marchio” della detenzione.
Ore 21,00 – Concorso e premiazione finale
The nightwalk di Adriano Valerio (2021, 15′) Concorso, anteprima regionale.
Jarvis si è appena trasferito a Shanghai quando viene improvvisamente confinato nel suo appartamento ancora vuoto. Trovando difficile far fronte alla solitudine, si tuffa in pensieri molto oscuri e in uno stato di profonda ansia. Film selezionato a Clermont-Ferrand e a Pesaro nel 2021.
The wedding cake di Monica Mazzitelli (2020,4′) Concorso, anteprima regionale.
Una giovane donna è costretta a prostituirsi per saldare i debiti dell’ex marito. Il suo destino è narrato attraverso le miniature Playmobil e una torta nuziale che scompare assieme alle illusioni della donna.
Prendi fiato di Lucilla Miarelli (2019, 5′) Concorso, anteprima regionale.
Nuotando sott’acqua, un uomo in crisi perde conoscenza e si ritrova in una dimensione senza tempo. Il cortometraggio è stato realizzato nella Casa Circondariale di Velletri. Proiettato al Medfilmfestival 2019 e al Corto di Sera – Festival di Cortometraggi Indipendenti 2020.
Shero di Claudio Casale (2021, 14’34”) Concorso, anteprima regionale.
Shabnam ha subìto un attacco con l’acido quando era adolescente. Oggi è una Shero, un’attivista indiana per i diritti delle donne che cresce sua figlia insegnandole il valore della bellezza e della forza femminile, al di là delle convenzioni sociali. Candidato come Miglior Cortometraggio 2021 ai Premi David di Donatello.
Buio di Giulio Maroncelli (2021, 15′) Concorso, anteprima nazionale.
È il primo contributo cinematografico realizzato nel corso del progetto di formazione teatrale che Fort Apache Cinema Teatro svolge all’interno della C.C. di Velletri dal 2020. Partendo da un lavoro di riflessione condivisa sulla condizione di isolamento aggravata dalle restrizioni dovute all’attuale emergenza sanitaria, gli attori hanno individuato nel “mare” il paesaggio interiore che li avrebbe potuti accomunare, non solo come luogo archetipico dell’infanzia ma anche come dimensione oscura del presente.
Il pesce toro di Alberto Palmiero (2020, 8′) Concorso, anteprima regionale.
Valerio e Simone sono in un campetto di basket. I due iniziano una piccola sfida, Simone vorrebbe far divertire l’amico, ma Valerio è troppo giù di morale per giocare tanto da lasciare il campo. Allora Simone si siede vicino all’amico e inizia a narrargli una storia fantastica sullo scontro che ha avuto la sera prima a mare contro il “pesce toro”. Il racconto fa colpo su Valerio che, lentamente, torna a sorridere e, incuriosito, fa domande all’amico.
Una nuova prospettiva di Emanuela Ponzano (2020, 18′) Concorso.
Durante un gioco tra amici un giovane ragazzo si perde nel bosco diventando testimone di diversi avvenimenti in una terra di confine e aprendo un doloroso spiraglio nella Storia. Dove ci troviamo, ma soprattutto quando?
Sabato 25 settembre, dalle ore 15.00, a Palazzo Falletti di Barolo, in via Corte d’Appello 20/c, a Torino, inaugurazione della mostra fotografica Le mura interiori di Stefania Bosso sul lavoro teatrale di Armando Punzo nel carcere di Volterra con la Compagnia della Fortezza. Video in mostra.
L’ingresso è libero e la mostra – inserita nel calendario di eventi del festival LiberAzioni – è visitabile fino al 14 ottobre, con i seguenti orari di apertura: martedì – venerdì 15 – 17,30, sabato e domenica 15 – 18,30.
L’ultimo pugno di terra di Fiorenzo Serra viene proposto al CineTeatro Baretti di Via Baretti 4, a Torino, venerdì 24 settembre, alle ore 21,00. La serata è a ingresso libero.
Nato da un progetto della Regione Sardegna intenzionata a produrre un film che mettesse in luce gli effetti del piano di Rinascita in Sardegna, fu concepito invece dal regista come un’opera che colse in anticipo le contraddizioni e i limiti dello sviluppo industriale. Per questo motivo il potere politico ne ostacolò la diffusione nonostante il premio ricevuto al Festival dei Popoli nel 1966. Al film collaborarono tra gli altri Beppe Pisanu, Manlio Brigaglia, Salvatore Mannuzzu e Cesare Zavattini. In occasione del centenario della nascita dell’autore sarà riproposta la versione restaurata alla presenza della montatrice Cristina Monti, responsabile del Laboratorio Audiovisivi del Museo Nazionale del Cinema, Matteo Mereu dell’Associazione Gramsci, Mario Sechi dell’Associazione Sant’Efisio e di Valentina Noya, nipote di Fiorenzo Serra e Vice Presidente dell’AMNC.
“Gli ultimi anni della sua vita Fiorenzo Serra li impegnò nel lavoro di recupero della sua grande “Enciclopedia audiovisiva della Sardegna”. Puntuale e attivo a dispetto di un male ormai incalzante, riordinava carte e pellicole per lasciarci edizioni critiche dei suoi documentari e del suo lungometraggio L’ultimo pugno di terra del 1965. La ricerca e il restauro dei materiali del film ha impegnato la Cineteca Sarda quasi tre anni, ma era doveroso usare la stessa cura e passione di Fiorenzo, consapevoli del significato che questo film ha per la Sardegna. Girato tra il 1960 e il 1962, L’ultimo pugno di terra fu ultimato nel 1964, ma non ebbe l’approvazione della Regione Sardegna che voleva un documentario celebrativo del Piano di Rinascita. Nonostante il premio al Festival dei Popoli nel 1966, il film non ebbe una distribuzione, fu quindi smontato e utilizzato per realizzare una serie di documentari brevi che invece circolarono nelle sale. In quel periodo alcune parti del negativo andarono perdute e oggi si è dovuto lavorare al restauro utilizzando anche positivi recuperati. Siamo soddisfatti comunque dei risultati della ricerca documentata nella pubblicazione edita da Il Maestrale nel 2014.” Giuseppe Pilleri
Biografia
Fiorenzo Serra, nato a Porto Torres il 26 settembre 1921, studia Scienze Naturali all’Università di Firenze. Appassionato di cinema, in quegli anni scrive soggetti e sceneggiature per il Cineguf di Firenze e gira una pellicola a soggetto, La barca sul fiume, di ispirazione ‘pre-neorealista’. Dopo una breve parentesi come assistente universitario a Pisa, rientra in Sardegna per dedicarsi all’attività cinematografica. Dal 1948 al 1984 gira sessantasei film, spesso in collaborazione con la Regione, in gran parte dedicati alla cultura tradizionale sarda. Il suo lavoro di documentarista gli vale numerosi riconoscimenti – tra i quali un premio speciale al Festival dei Popoli del 1966 per L’ultimo pugno di terra – e una vasta circuitazione delle sue opere all’estero, negli istituti di cultura, nelle rassegne di antropologia visuale e nelle sale cinematografiche. Autonomo dalle strutture produttive del cinema professionale, Fiorenzo Serra, a partire dagli ’60, alterna l’attività di regista a quella di preside dell’Istituto d’Arte di Nuoro e poi di Alghero. Muore nella sua casa di Sassari il 28 settembre 2005. Le sue opere sono custodite a Cagliari presso la Cineteca Sarda.
Prima della proiezione di martedì 28 settembre ore 21,00 di Tre piani il critico e saggista Roberto Lasagna presenterà il suo libroNanni Moretti. Il cinema come cura(Mimesis Edizioni, 2021). L’autore dialogherà con Edoardo Peretti, consigliere dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC).
Lo stimolante e denso volume racconta la filmografia di Nanni Moretti come un percorso di rivendicazione di una crisi che è motivo di autoanalisi, per l’autore e per lo spettatore. Un cinema e una poetica più complessi e stratificati di quanto dica la vulgata più diffusa e che hanno spronato a superare gli schemi mentali attraverso alcuni dei film più originali e disarmanti prodotti in Italia negli ultimi quaranta anni, raccontando di noi in molti modi e ridestando il nostro bisogno di reagire e di essere testimoni del nostro tempo. L’appuntamento è inserito nell’ambito di “Parole&Cinema”, la rassegna che l’Associazione Museo Nazionale del Cinema dedica alla presentazione di libri che raccontano la settima arte da diversi e variegati punti di vista. Il volume sarà disponibile in vendita all’ingresso della sala e a tutti coloro che ne acquisteranno una copia verrà data in omaggio una copia di «Mondo Niovo 18-24 ft/s», la rivista pubblicata dall’AMNC diretta da Caterina Taricano.
Lunedì 20 e sabato 25 settembre il Cinema Verdi ospita due appuntamenti a ingresso gratuito
Cinemautismo Biella propone due serate a ingresso gratuito al Cinema Verdi di via Senatore Marco Pozzo 2, a Candelo (Bi). La sala candelese – recentemente insignita del Premio Carlo Lizzani dedicato agli esercenti più coraggiosi d’Italia – proporrà Drought di Megan Petersen e Hannah Black (USA 2020, 84′ – v.o. sott. ita.) lunedì 20 settembre, alle 20.30, e Ploi di Árni Ólafur Ásgeirsson (animazione, BEL/ISL 2018, 87′) sabato 25 settembre, alle 15.30.
Per informazioni si può consultare il sito del Cinema Verdi.
Le schede dei film
Drought di Megan Petersen e Hannah Black (USA 2020, 84′) – v.o. sott. it. Vincitore dell’Independent Spirit Award al Naples International Film Festival
È il 1993 e la Carolina del Nord sta vivendo una siccità storica. Carl, un adolescente con autismo di livello 1 (ex Sindrome di Asperger), è affascinato dal tempo e prevede che un grosso temporale si abbatterà presto nelle vicinanze. La sorella Sam decide allora di organizzare un viaggio per aiutarlo a inseguire la tempesta. Insieme alla sorella maggiore Lilian e al loro eccentrico amico Lewis, partiranno con un camioncino dei gelati per imbarcarsi in un viaggio che diventerà anche momento di riflessione sulla famiglia, sul perdono e sui propri sogni.
Ploi di Árni Ásgeirsson (BEL, ISL 2018, 83′) Film d’animazione con proiezione Autism Friendly (pellicola sottotitolata, proiettata con luci soffuse e audio non elevato). Sarà possibile muoversi in sala e portare la merenda da casa.
Ploi è un pulcino di piviere che non riesce a trovare il coraggio di cominciare a volare. Quando la sua famiglia vola verso luoghi più caldi, il piccolo decide di raggiungerla a piedi. Il suo viaggio lo porterà a conoscere la pernice Giron, il falco Shadow e, soprattutto, se stesso.
Domenica 19 settembre, alle ore 21,00, al Cinema Massimo, di via Verdi 18, a Torino, anteprima regionale di The end will be spectacular. Ingresso 8,00 euro e 5,00 euro.
Il film di Ersin Çelik prodotto dalla Komina Film a Rojava arriva in anteprima assoluta per la prima volta in Italia distribuito da OpenDDB. Zilan, una giovane donna, torna nella sua città natale alla ricerca di tracce del fratello morto ucciso dall’Isis. Ma la sua città non è più quella di una volta: le tensioni sociali e politiche sono degenerate in uno stato di guerra. Le persone si sono sollevate per chiedere la loro autonomia politica mentre la polizia e l’esercito le reprime con forza brutale. La resistenza della città andrà avanti per più di 100 giorni e Zilan non rimarrà una testimone passiva. È possibile acquistare i biglietti in prevendita QUI.
Venerdì 10 settembre, alle ore 21.00, Stabat Mater di Giuseppe Tesi viene proposto al Cinema Massimo, di Via Verdi 18, a Torino. Ingresso a 4.00 euro.
Stabat Mater è stato realizzato dal Teatro Electra con la partecipazione di dodici detenuti della Casa Circondariale Santa Caterina di Pistoia, con gli attori professionisti Melania Giglio e Giuseppe Sartori, per la regia di Giuseppe Tesi.
Il film è liberamente tratto dalle pièces Madridi Grazia Frisina, ha per protagonista Maria. L’aspetto divino della sua figura lascia spazio a quello umano, attraverso il quale si coglie l’essenza di una donna e madre che innalza il suo grido di dolore al mondo spogliandosi di ogni sacralità e piangendo, senza possibilità di conforto, il figlio perduto.
Prima del film incontro con il regista Giuseppe Tesi, la poetessa Grazia Frisina e la Garante diritti persone private della libertà della Città di Torino Monica Cristina Gallo. Modera Valentina Noya dell’AMNC e Direttice di LiberAzioni Festival.
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