Cinema e diritti umani, un connubio sul quale l’Associazione Museo Nazionale del Cinema – AMNC continua a lavorare. Quest’anno, come sempre in occasione della Giornata mondiale dei Diritti umani, il Cinema Massimo (Via Giuseppe Verdi 18, Torino) ospiterà martedì 10 dicembre alle ore 20.30, la consegna del Premio Maria Adriana Prolo. Giunto alla 23a edizione, con il patrocinio di Amnesty International Italia, il riconoscimento sarà assegnato all’attrice Ariane Ascaride. L’ingresso è libero, ma è possibile riservare gratuitamente on line il posto in sala attraverso QUESTO LINK di Eventbrite.
Volto del cinema di Robert Guédiguian, attivista per i diritti delle donne e dei migranti, attraverso le sue interpretazioni ha saputo aprire la strada a un immaginario non scontato sul femminile, a partire dal personaggio della cassiera in Marius et Jeanette che le ha fatto vincere il César nel 1998, seguito dalla Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2019 per Gloria Mundi. In sala sarà presente per conferire il premio all’attrice il critico Paolo Mereghetti insieme al regista Robert Guédiguian. Intervengono Davide Ferrario, Presidente onorario dell’AMNC, Valentina Noya, Vice Presidente dell’AMNC, Silvia Pesce, Direttrice di Mondo Niovo e Paola Ramello di Amnesty International Italia. Nel corso della serata sarà letto un testo scritto da Carlo Chatrian, Direttore del Museo Nazionale del Cinema.
Seguirà la proiezione gratuita del film La ville est tranquille di Robert Guédiguian (Francia 2000, 133’, v.o. sott.it.), con Ariane Ascaride nei panni di Michèle. La protagonista lavora al mercato del pesce e vive solo per salvare sua figlia dalla droga, Paul (Jean-Pierre Darroussin) tradisce i suoi amici scaricatori in sciopero per diventare tassista, Viviane è una musicista e non sopporta più la sinistra realista rappresentata dal marito, Abderramane cerca di aiutare i suoi fratelli, Sarkis lotta per il pianoforte che sogna da sempre. Sono storie di vita e di lotta quotidiana.
“Come ricorda il compagno, il regista Robert Guédiguian, nel contributo scritto per il numero monografico che presentiamo in accompagnamento al premio, la Ascaride lo travolse con tutta la forza di cui era portatrice già dal primo casuale incontro – menzionano Valentina Noya e Vittorio Sclaverani – e allora come oggi Ariane ha mantenuto sempre quell’indomita energia e tenuto acceso il desiderio di giustizia sociale in ogni espressione del suo essere: una coerenza profonda che ha fatto completamente aderire il progetto di vita a quello artistico. In un momento storico buio per la tutela dei diritti nel nostro Paese, siamo certi che Ariane sarebbe sicuramente felice di abbracciare in questo momento il padre di Giulia Cecchettin per fargli sentire tutta la sua stima e il suo affetto”.
“Raccontare i diritti umani necessita di linguaggi, spazi e visioni diversi fra loro; – dichiara Laura Petruccioli, Responsabile del progetto Arte e diritti umani di Amnesty International Italia – Per questo il linguaggio cinematografico è così importante per chi, come Amnesty International, lo fa attraverso documenti e ricerche: ci mette a disposizione altre armi potenti, quelle della rappresentazione e dell’emozione. Ancora meglio quando questo linguaggio è nelle mani di un’artista come Ariane Ascaride, che vive nel mondo e condivide con il suo pubblico le battaglie e le tematiche a cui tiene; che non si tira indietro nel prendere posizione.
“Non posso non sentire una naturale familiarità con il cinema di Robert Guédiguian – conclude Davide Ferrario, Presidente onorario dell’AMNC – nei suoi film si respira quell’aria di lavoro d’insieme che per me è indice della moralità del fare cinema. Il suo territorio è facilmente identificabile: non solo una città, Marsiglia, ma addirittura un quartiere specifico, l’Estaque. Nei suoi film ritornano nomi e volti da una storia all’altra. Su tutti, naturalmente, spicca quello di Ariane Ascaride, compagna di vita e d’arte; e, come si sarebbe detto in tempi precedenti al #MeToo, vera e propria musa. Ascaride è un’attrice fantastica, la perfetta espressione di un’idea di cinema no glamour che però va dritto al cuore dello spettatore perché ne avverte la totale sincerità. Sincerità che non ha nulla a che fare con lo spontaneismo o un malinteso senso neorealista, ma che si nutre dell’umanità che è insieme della donna, dell’artista e del contesto che le sta intorno. Siamo dunque onorati, come Associazione, di conferirle quest’anno il premio Maria Adriana Prolo. Da donna a donna: una staffetta di indipendenza, libertà e autonomia”.
Con la consegna del Premio Maria Adriana Prolo, l’AMNC presenterà il numero 109 della rivista Mondo Niovo 18-24 ft/s, diretta da Silvia Luciani e curata da Valentina Noya e Vittorio Sclaverani dedicata ad Ariane Ascaride, con una lunga intervista inedita realizzata da Silvia Luciani e Alessandro Amato; la prima monografia italiana dedicata all’attrice, accoglie i contributi di Robert Guédiguian e di Pierre Ascaride. La pubblicazione contiene anche gli interventi di Alberto Barbera, Paolo Mereghetti, Davide Ferrario, Angelo Signorelli, Madeleine Guédiguian, Gérard Meylan, Lola Naymark, Caterina Liverani, Stefano Consiglio, Alain Ughetto, Claudio Panella e Laura Bevione. Il Premio Maria Adriana Prolo è sostenuto da Regione Piemonte e Fondazione CRT.
Il Premio Maria Adriana Prolo: intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema, il premio è assegnato dal 2002 dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema a una personalità che si è particolarmente distinta nel panorama italiano e internazionale. In passato, il premio è stato conferito alle registe e ai registi Cecilia Mangini, Lorenza Mazzetti, Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Giuseppe Piccioni, Massimo Scaglione, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Costa-Gavras, David Grieco; agli attori e attrici Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Roberto Herlitzka ed Elio Pandolfi; all’esercente e storico del cinema Lorenzo Ventavoli; al compositore Manuel De Sica, allo sceneggiatore Giorgio Arlorio, al filmmaker-artista-operaio Pietro Perotti e le ultime due edizioni al regista svizzero Markus Imhoof, più volte candidato agli Oscar, e all’attivista e mediatore culturale ivoriano Mamadou Kouassi che ha ispirato il film Io Capitano di Matteo Garrone.