L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) inizia il suo viaggio verso la quinta edizione di LiberAzioni festival – le arti dentro e fuori il carcere che si svolgerà dall’1 al 12 ottobre 2025 tra le mura del Lorusso e Cutugno, disseminando di eventi culturali gratuiti il quartiere delle Vallette e il centro città. In occasione dell’apertura del concorso nazionale cinematografico che assegnerà tre premi in denaro, lunedì 17 marzo alle 20,30 mostreremo al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino) il pluripremiato documentario Fly so far di Celina Escher sostenuto anche da IDFA Bertha Fund e patrocinato da Amnesty International alla presenza della regista per la prima volta in Italia ad accompagnare il film insieme a Valentina Noya, Direttrice di LiberAzioni. L’ingresso libero con la possibilità di prenotare su Eventbrite attraverso questolink: https://bit.ly/43gkVWY
“Ho deciso di andare nel carcere femminile di Ilopango per incontrare Teodora e le altre donne detenute – dichiara Celina Escher – fin da subito ho legato con lei, ammiravo la sua resilienza dopo essere stata ingiustamente imprigionata. Stimavo il suo modo di dare forza alle altre donne, così come la sorellanza che hanno tessuto tra loro durante questi anni in un luogo così ostile. Il film è il mio contributo per far conoscere la loro lotta per la libertà: le loro voci risuonano oltre le mura carcerarie per rivendicare l’autonomia dei nostri corpi”.
Fly so far di Celina Escher(Svezia/El Salvador 2021, 88′, DCP, col., v.o. sott. ita.)
El Salvador ha una delle leggi più severe al mondo sull’aborto. È una delle cinque nazioni in cui l’aborto non è consentito in alcuna circostanza e la pena prevista è il carcere fino a trent’anni. Teodora Vásquez è la portavoce delle donne accusate di omicidio aggravato e incarcerate per interruzione di gravidanza. Il suo caso è diventato l’emblema dell’estremismo nella criminalizzazione dell’aborto e della crudeltà del sistema salvadoregno verso le donne, ma è anche e soprattutto un esempio di lotta, resilienza e solidarietà.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), in collaborazione con il Circuito Ventavoli, promuove l’anteprima di A Man Fell di Giovanni C. Lorusso (2024, 70’) in programma martedì 25 febbraio alle ore 20,45 presso il Cinema Romano (Galleria Subalpina, Torino); l’ingresso è gratuito con la possibilità di prenotare attraverso Eventbrite a questo link: https://bit.ly/3ERcFSR
Il film, co-prodotto da Italia, Libano, Francia e Colombia, dopo l’anteprima internazionale alle Giornate degli Autori di Venezia, è ora in corsa per entrare nella cinquina come migliore documentario ai David di Donatello. La proiezione sarà accompagnata in sala dall’autore Giovanni C. Lorusso e dal produttore Salvatore Lizzio di Revok; moderano l’incontro Davide Ferrario, Presidente onorario dell’AMNC, e Valentina Noya, Vice Presidente dell’AMNC. Il film gode del patrocinio di Amnesty International Italia.
Il film è girato a in Libano a Sabra che è nota a causa del massacro compiuto nel 1982 dalle Falangi libanesi e dall’esercito di Israele allo scopo di uccidere cittadini palestinesi e sciiti libanesi, e che ha lasciato oltre tremila vittime. Qui sorge il Gaza Hospital che, dopo essere stato un ospedale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) alla fine degli anni Settanta, è stato poi smantellato, divenendo un simbolo della sopravvivenza dei palestinesi, che tuttora vi trovano rifugio. Nel Gaza Building vive l‘undicenne Arafat che passa il tempo tra le rovine degli undici piani dell’edificio. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove ci sono solo sesso, droga e morte, mentre tutti nel palazzo parlano della storia probabilmente falsa di un uomo che sarebbe caduto dal quarto piano di quello stesso edificio per motivi ignoti.
“l progetto del film è nato durante il mio quarto viaggio in Libano – dichiara il regista Giovanni C. Lorusso – con l’intento di scoprire nuovi aspetti del quartiere di Shatila, mi sono trovato di fronte a cambiamenti inaspettati nelle dinamiche sociali che circondano la famiglia Alhaddad, protagonista del mio precedente film Song of All Ends. Nella mia prima settimana di permanenza ho incontrato Yasser Al Ali, un barbiere con un negozio all’ingresso di Sabra. Mi ha gentilmente proposto di visitare un luogo a me sconosciuto: l’ex Gaza Hospital, dove lui e i suoi tre figli hanno vissuto negli ultimi quindici anni. Una notte entrammo nelle scale buie di quel palazzo e lui mi disse: “Benvenuto all’inferno, Gio”. Da quel momento ho indagato sulle mie possibilità, imparando finalmente alcune espressioni arabe di base e interagendo con gli abitanti dell’edificio di tutte le età per un periodo di venticinque giorni. Il mio desiderio immediato è diventato quello di ritrarre le dinamiche e l’energia di quello che può essere visto come un monolite di resistenza passiva della condizione palestinese. Come per i miei lavori precedenti, ho lasciato che l’istinto e l’ambiente circostante definissero la regia. Dopo cinque giorni di visite nei diversi appartamenti, dove molti erano inizialmente riluttanti a farsi coinvolgere nel progetto, Yasser e io abbiamo deciso di sviluppare un film basato sulle storie apparentemente poco importanti dell’edificio, attraverso gli occhi del giovane Arafat. Ridurre al minimo l’attrezzatura ci ha permesso di spostarci tra gli undici piani, dove ci siamo organizzati per catturare momenti inaspettati, così come scene pensate insieme ai ragazzi”.
I cittadini palestinesi residenti in Libano comprendono rifugiati fuggiti durante la Nakba del 1948, i loro discendenti, le milizie che risiedevano in Libano negli anni ’70 e ’80 e coloro che si sono trasferiti da paesi confinanti, come la Siria. L’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione) ha contato 475.075 rifugiati palestinesi registrati (dato 31 dicembre 2019). La maggior parte dei palestinesi in Libano non ha la cittadinanza e di conseguenza carta d’identità libanese, la quale darebbe loro accesso a servizi quali la sanità e l’istruzione. Inoltre, la legge impedisce loro di possedere proprietà o di accedere a un elenco di abitazioni desiderabili.
Giovanni C. Lorusso è nato a Sassari nel 1981. Ha una formazione universitaria in letteratura a Roma, in filosofia a Londra e in regia cinematografica alla Sydney Film School; lavora come direttore della fotografia da quindici anni tra Oceania, Europa e Africa. Il suo primo film da regista, Song of All Ends, ha avuto la sua prima nel 2024 al Rotterdam International Film Festival ed é stato presentato a Bellaria e al Festival del Cinema Africano, Asia e America Latina di Milano, dove ha ottenuto il Premio della Critica SNCCI. Lorusso é membro accreditato dell’Australian Cinematographers Society e ha pubblicato tre libri di fotografia: The Limits of Rupture, Keep Fire Burning e VOCI.
Terzo appuntamento promosso da Gallerie d’Italia – Torino in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) nell’ambito del progetto #OVERVIEW – Uno sguardo dall’alto sulla fotografia a Torino: martedì 11 marzo 2025 alle ore 18,00 è in programma la proiezione a ingresso libero del film Basilico – L’infinito è là in fondodi Stefano Santamato (Italia 2023, 62′) che sarà introdotto da Marco Mastino dell’AMNC. Saranno presenti in sala Stefano Santamanto e Giovanna Calvenzi. Il film sarà visibile nella sala immersiva delle Gallerie d’Italia – Torino (Piazza San Carlo 156) previa prenotazione gratuita attraverso QUESTO LINK.
Basilico – L’infinito è là in fondo ripercorre le tappe principali del percorso fotografico di Gabriele Basilico: a partire dalle prime foto scattate in gioventù fino ai suoi ultimi lavori degli anni 2000. A raccontare questo affascinante viaggio, metafisico e contemporaneo, ci saranno numerose personalità del mondo dell’arte, della fotografia e dell’architettura come Giovanna Calvenzi, – moglie di Gabriele e Storica della fotografia, oggi responsabile del suo archivio – Stefano Boeri, Gianni Berengo Gardin, Oliviero Toscani, il regista Amos Gitai, la storica della fotografia Roberta Valtorta.
Anche quest’anno torna il carnevale in via Baltea 3 a Torino con due appuntamenti da non perdere! Iniziano i preparativi per la grande sfilata collettiva di quartiere del 9 marzo e per cominciare ad assaporare l’atmosfera del carnevale in via Baltea si riempie di maschere e colori!
Giovedì 27 febbraio è in programma una doppia proiezione a ingresso libero per tutte le età a cura di Associazione Museo Nazionale del Cinema: alle 17,00 il film d’animazione Elemental di Peter Sohn e alle 19,00 il documentario Carnevali di Pietro Perotti alla presenza dell’autore in sala. Martedì 4 marzo dalle 17 alle 19 sfileremo per la maschera più barrierosa di Barriera!
Le proiezioni sono gratuite, ma è possibile prenotare attraverso questo link: https://bit.ly/4b8PAao
Elemental di Peter Sohn (USA 2023, 93′). Dopo Il viaggio di Arlo, Peter Sohn firma una nuova animazione targata Pixar che dà forma e colore ai quattro elementi. Ember, ragazza di fuoco determinata a continuare l’attività di famiglia, incontra Wade, ragazzo d’acqua che la mette alla prova sfidando le leggi di Element City, città multiculturale dove gli elementi non si mischiano. Un racconto d’amore e formazione per cui il regista si è ispirato alla migrazione dei suoi genitori dalla Corea agli Stati Uniti, riflettendo sulle dinamiche dell’integrazione e del confronto tra differenti provenienze.
Carnevali di Pietro Perotti (Italia 2020, 50′). “Molti anni fa Pietro Perotti è arrivato a casa mia, ad Aquileia, con alcuni amici da Ghemme, un luogo di cui non avevo mai sentito parlare prima, portando un dono. Era un bellissimo “tondo” scolpito in gommapiuma con i personaggi dei miei fumetti. Il dono era propiziatorio di una collaborazione con il carnevale che loro organizzavano a Ghemme. Collaborazione che c’è stata per vari anni, durante i quali la Pimpa, Kamillo Kromo, Colombo e gli Indios hanno sfilato per le strade della città. Da lì è partita un’amicizia di cui sono molto contento. Con il tempo, oltre al Perotti grande artista della gommapiuma, ho scoperto il Perotti operaio e le sue storie di fabbrica negli anni delle lotte più dure: «All’epoca della marcia dei 40.000, ho scritto una lettera alla FIAT e l’ho licenziata». Era il mondo da cui mi era arrivato il personaggio di Cipputi, ma che in realtà conoscevo solo un po’ per sentito dire e che invece Pietro aveva vissuto e raccontava benissimo con le parole e con i suoi film”. Francesco Tullio Altan
“Altan l’ho cercato io. Volevo a tutti i costi che facesse parte del mio progetto sul carnevale di Ghemme, attività a cui mi sono dedicato a tempo pieno dopo essermi licenziato dalla FIAT. Congedata la fabbrica infatti ero tornato al paese, dove con una carissima amica, Laura Magistrini, che aveva imparato bene la tecnica, avevo inventato un carnevale dedicato agli illustratori di libri per ragazzi. Il primo, nel 1996 è stato dedicato all’illustratrice cecoslovacca Kveta Pacovska, poi Benito Jacovitti, Altan, Mordillo e altri. Per avere Altan mi recai di persona a casa sua. Non ci fu bisogno di insistere molto perché l’idea gli piacque subito. Quell’anno lavorammo sulla storia di Kamillo Kromo. Fu bellissimo. Coinvolgemmo le scuole, gli insegnanti, genitori e ragazzi, che in un mese trasformarono un camion di lastre di gommapiuma nella storia coloratissima di Kamillo Kromo. Fu un grande successo, anche perché Altan fu molto generoso, soprattutto con i bambini, che ebbero anche modo di partecipare a un laboratorio dove lui disegnava insieme a loro. Quel Carnevale ci piacque talmente tanto che l’anno successivo bissammo, lavorando su un altro personaggio di Altan, Colombo. Anche in quell’occasione ricevemmo tantissimi complimenti”. Pietro Perotti
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) organizza una nuova proposta cinematografica gratuita per le scuole del territorio. Martedì 25 febbraio 2025 alle ore 10,00 presso il CineTeatro Baretti (via Giuseppe Baretti 4, Torino) è in programma la proiezione del film documentario dedicato agli artisti di strada Tanto di cappello di Angelo D’Agostino alla presenza del regista in sala. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a info@amnc.it .
Cosa fanno gli artisti di strada tra uno spettacolo e l’altro? Cosa resta quando l’ultimo applauso si è spento e la folla dispersa? Attraverso le storie di cinque artisti di strada – Andrea, Chiara, Domenico, Elisa e Rašid – Tanto di Cappello parla del senso delle cose. Di ciò che c’è di incrollabile nel mestiere più precario di tutti, e che può farci riscoprire qualcosa di fondamentale su noi stessi, sul percorso che questa società si aspetta che percorriamo e su quello che, invece, potrebbe condurci il lasciarsi andare all’inaspettato. È un film che risponde a molte delle domande che avremmo sempre voluto fare agli artisti di strada. E un po’ a noi stessi. Al termine della proiezione il regista Angelo D’Agostino è disponibile a condividere il proprio percorso artistico e produttivo oltre a rispondere alle domande e alle curiosità del pubblico presente in sala.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a info@amnc.it indicando il nome della scuola, di una o un referente insieme al numero di partecipanti (docenti e allievi). Il CineTeatro Baretti è dotato di 110 posti a sedere, per questo motivo l’organizzazione accoglierà la prenotazione di massimo due classi per istituto.
Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.
Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.
Cookie essenziali del sito Web
Questi cookie sono strettamente necessari per fornirti i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue funzionalità.
Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la fruizione del sito web, non è possibile rifiutarli senza influire sul funzionamento del nostro sito. È possibile bloccarli o eliminarli modificando le impostazioni del browser e imporre il blocco di tutti i cookie su questo sito web.
Cookie di Google Analytics
Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o l'efficacia delle nostre campagne di marketing o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e la vostra applicazione al fine di migliorare la vostra esperienza.
Se non vuoi che monitoriamo le tue visite sul nostro sito puoi disabilitare il monitoraggio nel tuo browser qui:
Altri servizi esterni
Usiamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori di video esterni. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti consentiamo di bloccarli qui. Si prega di essere consapevoli del fatto che questo potrebbe ridurre pesantemente la funzionalità e l'aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.
Impostazioni per Google Webfont:
Impostazioni per Google Maps:
Vimeo and YouTube video embeds:
Privacy Policy
Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.