Palmares della decima edizione di Lavori in Corto

Le giurie che per la decima edizione di Lavori in Corto, diretta da Vittorio Canavese, assegnano i tre premi in denaro sono due: la prima, formata da professionisti del settore cinematografico e del terzo settore, conferisce il primo premio Armando Ceste da 2.000 euro e il premio Marina Panarese da 1.500 euro dedicato a regist3 stranier3 o di seconda generazione.

La giuria di professionisti è nello specifico di otto componenti: la presidente Lia Furxhi, direttrice di CinemAmbiente; Yagoub Kibeida, direttore esecutivo di Mosaico Refugees e Vice-presidente di ECRE – European Council on Refugees and Exiles a Bruxelles; Francesca Frigo, regista e produttrice di BabyDoc Film; Luciano Cannone, co-fondatore di NEMO – In.Forma.Citt@, direttore di unità locale per Arcobaleno scs e local coordinator del programma UNHCR di Community Matching per CIAC onlus; Sara Sanna, insegnante, mediatrice e traduttrice dal cinese; Moritz Ceste, artista e figlio di Armando Ceste a cui è dedicato il primo premio; Hanane Makhloufi, scrittrice di poesia ed editor, curatrice del Black History Month Torino; Giuseppe Garau, regista di cortometraggi e documentari premiati, il suo primo film di finzione L’incidente vince il Grand Jury Prize allo Slamdance Film Festival 2024.

La giuria Giovani invece è composta da un gruppo eterogeneo di quattordici under30 appassionati e studenti di cinema, giovanissimi film-maker e critici e assegna il premio Vittorio Arrigoni da 1.000 euro destinato a regist3 under35.

MENZIONI SPECIALI

Nada e Jamila di Hajar Farmaki e Meryem Lemaaoui. Un racconto fresco e divertente che catapulta lo spettatore dentro un “pomeriggio tipo” di due ragazze di seconda generazione a Torino, tra selfie, social e confidenze. I temi che fanno emergere le due registe sono quelli legati all’integrazione con i compagni di scuola e ai rapporti non sempre facili con le famiglie. La menzione speciale per il premio Panarese va a questo corto poiché racchiude pienamente il lavoro di accoglienza che Marina ha portato avanti per tutta la vita: attraverso laboratori organizzati da associazioni del territorio, molti giovani di origine straniera realizzano progetti impegnativi, scoprono nuove potenzialità, passioni e possibilità per il loro futuro.

No Name di Silvia Estella Ondina Sanna. Ottiene la menzione speciale al festival Lavori in Corto per la sua forza visiva ed emotiva. Il cortometraggio d’animazione colpisce per la prospettiva dall’alto, che mostra una barca carica di migranti ridotti a figure anonime. La scelta del titolo riflette la condizione di invisibilità e mancanza di identità di queste persone. L’uso della tecnica dello stop-motion, pur nella sua semplicità, risulta potente e funzionale, rafforzata da un ottimo design sonoro. Il cortometraggio ha una qualità che lo rende simile a una campagna di sensibilizzazione, evidenziando l’indifferenza e la disumanizzazione che spesso circondano il tema delle migrazioni. Un’opera breve, ma potente.

 Amina di Serena Tondo. Un film che riesce a coniugare un alto investimento produttivo a una cura formale. Colpisce soprattutto, nonostante la giovane età, l’intensità della performance che tiene sulle spalle il peso emotivo dell’opera. La visibilità data ai temi trattati è non solo necessaria, ma viene espressa con una grande e rara sensazione di autenticità. Per questi e per altri motivi, la Giuria di Lavori in Corto decide di conferire una Menzione d’Onore al film di Serena Tondo.

MOTIVAZIONI PREMI

PREMIO GIOVANI VITTORIO ARRIGONI da 1.000 euro

Real Guadagna di Giusi Restifo e Laura D’Angeli. Perché si è distinto per la cura nella fotografia e l’originalità della messa in scena, ma non solo. Ogni ottima storia deve aprirci gli occhi su un frammento di vita altrui con delicatezza ma, allo stesso tempo, con risolutezza. E questo è ciò che hanno fatto le autrici con maestria e dedizione, portando sullo schermo il loro punto di vista autoriale. La riflessione profonda che accompagna tutto il corto è basata sulla ricerca di un luogo da considerarsi “casa”, mettendo al centro della narrazione l’identità di una famiglia, intesa anche come comunità, che resiste e cerca di sopravvivere. Con questo premio, quindi, vogliamo celebrare un racconto d’infanzia che sia un inno alla speranza, un’esaltazione dei rapporti umani, un mezzo fondamentale per affrontare questioni sociali e politiche, perché se è vero che tutte le storie meritano di essere raccontate, questa riesce a emanare luce fin dentro la nostra anima. Come Giuria Giovani, abbiamo scelto di premiare Real Guadagna come miglior corto diretto da due registe under 35 per il Premio Vittorio Arrigoni della decima edizione di Lavori in Corto.

PREMIO MARINA PANARESE da 1.500 euro

Nonno di Nikolas Candido. Il film, attraverso un originale ed elaborato utilizzo delle immagini e del montaggio, ci restituisce plasticamente l’importanza dei luoghi e delle persone che li vivono. Nella vita di tutti noi, i luoghi, le “terre dei sogni”, ci definiscono. In particolare le inquadrature del porto catturano l’attenzione con una risonanza poetica, il porto qui è simbolo centrale per chi migra e per chi giunge, un luogo di accoglienza e di partenza, un crocevia di incontri e separazioni. Cercando di ricostruire il passato migrante della propria famiglia, attraverso immagini montate in grado di ricreare lo spaesamento causato dalla perdita della memoria, il regista sottolinea come i luoghi, i volti e anche le canzoni, siano elementi fondamentali per il nostro sentirci a casa in qualsiasi parte del mondo. La Giuria ha deciso di conferire il premio Marina Panarese dedicato ad autrici e autori stranieri della 10ma edizione di Lavori in corto al film di Nikolas Candido.

PRIMO PREMIO ARMANDO CESTE da 2.000 euro

Non piangere di Niccolò Corti. Esplora un dramma familiare e sociale poco conosciuto: il rito di sepoltura musulmana in un paese come l’Italia. Il cortometraggio si distingue per la sensibilità con cui affronta temi delicati come la morte, la separazione e l’integrazione. La fotografia, che ricorda un road movie, avvolge il viaggio di un padre e un figlio nei paesaggi della campagna del Nord Italia, in un luogo imprecisato e immerso nella nebbia. Notevoli le interpretazioni degli attori, capaci di trasmettere emozioni profonde con pochi dialoghi, mentre il silenzio, le chiamate e i brevi dialoghi giocano un ruolo chiave nella narrazione. La suspense si scioglie solo nel toccante epilogo, rendendo questo cortometraggio un’opera preziosa e sensibile. Non piangere di Niccolò Corti, è il vincitore del Primo Premio Armando Ceste alla decima edizione del festival Lavori in Corto.

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