Da oggi è on-line Liberante.it un nuovo strumento per le persone detenute che tornano il libertà, realizzato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino grazie al sostegno del bando promosso nel 2019 dall’Ufficio della Garante delle persone private della libertà personale della Città di Torino.
“Uscire da carcere è un passaggio di grande disorientamento e in un periodo come quello che tutti noi stiamo vivendo lo è ancora di più. Molti punti di riferimento hanno cambiato il loro modo di offrire i propri servizi e nuove modalità di muoversi e orientarsi devono essere imparate nel rispetto di tutti – dichiara la Garante Monica Cristina Gallo – Il sito Liberante.it ha l’intento di fornire informazioni di immediato sostegno e aiuto ed è stato creato in funzione dell’offerta presente nella nostra città. Composto da più sezioni, è in grado di guidare le donne e gli uomini detenuti che escono dal carcere verso i servizi fondamentali come quelli legati alla formazione e lavoro, alla salute, alle prime necessità, ma anche all’esercizio dei propri diritti, con la preziosa collaborazione della Clinica Legale Carcere e Diritti 1 del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, all’accesso alla cultura. La piattaforma creata al momento è presentata per i fruitori che si affacciano a una città ancora in emergenza, ma sarà in continua evoluzione per fornire costantemente indirizzi e modalità di accesso ai servizi reali. Liberante.it rientra in un programma che l’Ufficio Garante in collaborazione con altri enti della Città sostiene e incentiva perché il reinserimento della persona che sta terminando di scontare la pena, o inizia un nuovo percorso alternativo al carcere dopo anni di reclusione, promuove il significato di tornare a far parte della nostra comunità”.
“Il sito nasce nella consapevolezza di tutte le difficoltà che possono affrontare le persone che tornano in libertà, spesso prive di un reddito o di una rete sociale che li possa riaccogliere sul territorio,“con l’obiettivo di sviluppare una visione pro-positiva insieme a una rete di realtà per fornire agli ex detenuti e detenute tutte le informazioni base per i servizi di prima necessità – afferma Valentina Noya, direttrice di LiberAzioni e progettista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema – insieme ad alcune proposte mirate tese a un inserimento più ampio nella nostra società per riporre speranza nei propri diritti: luoghi aggregativi, spazi pubblici in connessione con centri dedicati alla formazione e alla ricerca del lavoro, attività socio-culturali, insieme a un elenco di enti e associazioni di riferimento per il territorio che si occupano da tempo di inserimenti abitativi e lavorativi con cui collaboriamo da tempo. Liberante.it è un progetto continuamente aperto che intende recepire il cambiamento, esattamente come lo abbiamo dovuto affrontare in fase di costruzione con l’arrivo del Covid-19. Torino ha da tempo un’attenzione importante nei confronti degli ultimi, dai Santi Sociali a oggi dove l’emergenza sanitaria ha aumentato le nuove povertà e attivato le energie di supporto. Siamo convinti che la piattaforma possa allargare proposte e opportunità solidali in rete”.
“L’idea è di fornire una sintesi di tutti questi servizi con riferimenti e link on-line – spiega Nicolò Aversa, sviluppatore di HouseDada, partner tecnico del progetto – attraverso informazioni e contenuti sul sito web georeferenziati che con un click rimandino a una mappa per la loro individuazione immediata; così facendo si intende stimolare l’utente ad attraversare la città e a conoscere fisicamente i responsabili dei vari servizi in modo da riattivare fiducia e interazione con la pubblica amministrazione e il privato sociale che nel periodo di detenzione sono state interrotte”.
È fondamentale stimolare le persone che tornano in libertà a vivere lo spazio pubblico, usufruire di servizi messi a disposizione per tutta la cittadinanza, prendere una copia di InformaLavoro, frequentare luoghi dove è possibile sentirsi accolti, accedere gratuitamente a una rete Wi-Fi, conoscere proposte formative, incontrare responsabili delle istituzioni locali, ma anche attori attivi che si occupano del mondo socio-culturale in ottica inclusiva e perché no, tornare a socializzare e divertirsi gratuitamente, grazie alle crescenti e generose offerte di alcuni spazi della cultura della città, come cinema, centri del protagonismo giovanile, teatri, biblioteche e associazioni.