La rassegna cinematografica Ragazzi in Città prevede per l’anno scolastico 2019-2020 un percorso di visioni e riflessioni incentrato su come preadolescenti e adolescenti vivono e attraversano zone urbane che si presumono segnate dalla marginalizzazione spaziale e sociale, perché periferiche dal punto di vista urbanistico, ma che possono riscoprirsi ‘centrali’ se oggetto di attenzione particolare da parte di iniziative culturali e istituzioni.
Il progetto è curato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema e dall’Unione culturale Franco Antonicelli grazie al sostegno del Miur e del MiBAC nell’ambito del bando Cinema per la Scuola.
Le due scuole medie prescelte – G.B. Viotti e Alvaro-Gobetti – sono site in aree decentrate della città, Mirafiori e Barriera di Milano; due sono i cineasti italiani, Giovanni Piperno e Suranga D. Katugampala, selezionati in base alle tematiche e alle modalità di lavoro affrontate nelle loro opere che vedono protagonisti i ragazzi: presentare a giovani spettatori storie di coetanei che vivono in aree urbane segnate dalla marginalizzazione significa offrire loro la possibilità di vedere rappresentati se stessi e anche di scoprire modalità di fare cinema differenti da quelle che vengono diffuse dai circuiti commerciali.
La proiezione cinematografica rappresenta ancora oggi una importante occasione aggregativa che permette alle persone di condividere uno spazio, del tempo, delle emozioni, di confrontare diversi punti di vista.
“La questione del punto di vista è centrale in ogni attività espressiva, di dialogo e di comunicazione, compreso il cinema. Il cinema è infatti una pratica dello sguardo in cui sono chiamati in causa sia il punto di vista di chi realizza un film esprimendo una visione del mondo e parlandoci di altri punti di vista sul mondo, sia quello di chi il cinema lo guarda e filtra attraverso i propri occhi e le proprie esperienze ciò che passa sullo schermo” – sostiene Silvia Nugara, responsabile cinema dell’Unione culturale.
“Le narrazioni cinematografiche possono veicolare modelli, ma anche proporre immagini da contrastare, suscettibili di critica, di interrogativi che stimolino la riflessione come pratica di attivismo civico e politico giovanile”– aggiunge Valentina Noya, progettista dell’AMNC.
”Il progetto si configura quindi come un’intersezione di apporti provenienti da diversi soggetti in rete sul territorio della Città di Torino – dichiara Vittorio Sclaverani, presidente dell’AMNC – tra le quali l’AMNC che è capofila e l’associazione Unione culturale Franco Antonicelli che ha la sua sede storica nel palazzo del centro di Torino in cui è stata proclamata l’Unità d’Italia; altri luoghi aggregativi di quartieri più periferici, come i Laboratori di Barriera di Via Baltea, nell’area detta di Barriera di Milano, dove ha sede la scuola secondaria di primo grado G.B. Viotti; e a Mirafiori, dove si trova la scuola secondaria di primo grado Alvaro-Gobetti”.
“Oltre a noi quattro, responsabili dei due percorsi didattici con le scuole, abbiamo voluto creare dei momenti di incontro e raccordo nei quartieri di riferimento attraverso delle proiezioni pubbliche, con due registi, Giovanni Piperno e Suranga D. Katugampala, i quali hanno lavorato in territori diversi, ma fondamentalmente simili ai nostri, capaci di riecheggiare paesaggi emotivi e simbolici universali”: così introduce gli autori Claudio Panella, responsabile cinema dell’Unione culturale.
“In questi ultimi anni ho avuto la fortuna di realizzare diversi laboratori audiovisivi in quartieri difficili di Roma e di Napoli, costruendo dei cortometraggi assieme a ragazzi, dai 12 ai 24 anni di età, di quelle città. Penso possa essere stimolante – anche per me – condividere queste esperienze e questi piccoli film con le ragazze e i ragazzi della Scuola Media Alvaro-Gobetti di Mirafiori” annuncia Giovanni Piperno.
”Era dicembre 2014 quando a Negombo, in Sri Lanka, Aravinda e io abbiamo discusso giorno e notte del film che avremmo voluto girare. Come farlo, con chi e con quali soldi. L’unica cosa certa era l’urgenza di raccontare, di dire “noi ci siamo”, “le nostre storie sono anche le vostre storie, le storie di un mondo comune”. È nato così “Per un figlio”, un film minimalista, fatto di momenti quotidiani, domestici, a volte ripetitivi. Un film volutamente semplice. Una storia di una provincia qualsiasi del Nord Italia. Non ho voluto scrivere dialoghi precisi. Tutto è stato improvvisato durante le riprese, adattato a quello che gli interpreti dei personaggi sentivano. Le parole, alla fine, le hanno scelte loro. Agivamo con un buon grado di anarchia. Eravamo costretti a farlo. Kirthi, l’elettricista, posizionava le luci sugli alberi arrampicandosi. Shirantha, un attore, guidava il camion anche con un gesso alla gamba. È stato necessario, perché avevamo i mezzi che avevamo. Ce li siamo fatti bastare. Il sogno di un cinema semplice si stava realizzando mentre noi cavalcavamo l’onda felice di raccontare la nostra storia. Sin dalla sua stesura il progetto ha coinvolto molte persone disposte ad offrire un passaggio in macchina, un piatto di riso, uno spazio. Abbiamo unito le forze, affrontato mille problemi, srilankesi ed italiani, perché era la storia di ognuno di noi” racconta Suranga D. Katugampala.
Il percorso formativo si chiude con due proiezioni aperte al pubblico – Simple Simon in programma a Cascina Roccafranca (Via Edoardo Rubino 45, Torino), domenica 10 novembre alle ore 16,30, Quasi amici sul grande schermo domenica 17 novembre alle 16,30, ai Laboratori di Barriera (Via Baltea 3, Torino) – in cui i ragazzi dell’Alvaro-Gobetti saranno comunque coinvolti nel presentare un cortometraggio che hanno eletto come il migliore di quelli che sono stati mostrati loro, ossia Fame di Luca Buzzi Reschini. Entrambe le proiezioni sono a ingresso libero.
Il progetto è coordinato da Silvia Nugara, Valentina Noya, Claudio Panella e Vittorio Sclaverani.
Ragazzi in città: il programma delle proiezioni pubbliche
> Domenica 29 settembre ore 16,30
Cascina Roccafranca, Via Rubino 45, Torino
Gli anni in tasca di François Truffaut (Francia 1976, 104’) presentato da Giovanni Piperno ed Edoardo Peretti.
Film corale ambientato a Thiers, villaggio dell’Auvergne, in cui le storie di diversi ragazzi si incrociano. Il tredicenne Patrick vive le prime curiosità sentimentali. Altri bambini e bambine affrontano i loro piccoli drammi: Grégory cade dalla finestra e rimane incolume; Sylvie si fa castigare per un capriccio, e chiede aiuto a tutto il vicinato; i fratelli Deluca si mettono nei guai per guadagnare qualche soldo; Julien viene maltrattato in famiglia.
> Domenica 6 ottobre ore 16,30
Laboratori di Barriera, Via Baltea 3, Torino
Per un figlio di Suranga D. Katugampala (Italia 2016, 74’) introdotto dall’autore.
Provincia di una città del nord Italia. Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. La loro è una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere.
Domenica 10 novembre ore 16,30
Cascina Roccafranca, Via Rubino 45, Torino
Simple Simon di Andreas Öhman (Svezia 2010, 85’, v.o. sott. it.)
Simon, 18 anni, ha la Sindrome di Asperger. A causa di questo disturbo, per far funzionare la sua vita, ha bisogno di strutture sicure e schemi prevedibili assicurategli da Sam, il fratello maggiore, che si è sempre preso cura di lui. Questa vita controllata e metodica è però d’improvviso sconvolta quando Sam viene lasciato dalla fidanzata, portando il giovane a essere distante e a volte distratto. Per riportare tutto alla “normalità”, Simon, che non comprende appieno meccanismi dell’amore e delle emozioni, decide allora di mettersi alla ricerca di una nuova ragazza per Sam. Il film sarà film introdotto dagli studenti della scuola Alvaro-Gobetti
Domenica 17 novembre ore 16,30 (Giornata internazionale degli studenti)
Laboratori di Barriera, Via Baltea 3, Torino
Quasi amici di Eric Toledano e Olivier Nakache (Intouchables, Francia 2011, 112’)
Driss è un ragazzo cresciuto in una periferia di Parigi, ma la sua ultima residenza è stata un carcere. Il ricco aristocratico Philippe si è ritrovato su una sedia a rotelle dopo un incidente di parapendio e la sua vita non può più essere così indipendente com’era. Queste due vite destinate a scorrere distanti un giorno si incontrano perché Driss, in cerca di un lavoro, viene assunto come badante personale di Philippe. All’inizio sono scintille perché i due non potrebbero essere più diversi per storia, ceto sociale, abitudini e maniere ma piano piano si stringe un legame che cambierà entrambi. Quasi amici è la storia di un’amicizia tanto inaspettata quanto profonda, raccontata nei toni di una commedia piena di speranza e vitalità. Il film sarà film introdotto dagli studenti della scuolaG.B. Viotti.