Nuovo Cinema ed Eventi Diffusi

VR Free

VR Free (We Are Free) è un documentario girato con la nuova tecnologia della realtà virtuale (VR) che pone lo sguardo sulla natura degli spazi della detenzione descrivendo alcuni momenti di vita all’interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il film raccoglie la reazione di alcuni detenuti durante il loro breve incontro con video 360° che mostrano la vita fuori dal carcere. Usando i visori VR e le cuffie, i reclusi, privati temporaneamente della loro libertà, hanno virtualmente potuto partecipare ad alcune situazioni pubbliche e intime che non possono più vivere, come una partita di serie A allo stadio, una festa in discoteca il sabato sera, un’immersione sottomarina, l’incontro con la propria famiglia in un parco pubblico.


VR Free (We Are Free) è un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, prodotto da Valentina Noya e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte grazie al bando Under35 Digital Video Contest.

“VR Free è il tentativo di portare l’universo poco conosciuto del carcere sotto gli occhi del pubblico, – dichiara il regista Milad Tangshirma anche un invito a partecipare in forma più consapevole all’urgente discussione sui nostri spazi di detenzione. Finora la differenza più significativa tra VR e video ‘normali’ (flat film) è la sua potenzialità nel restituire un forte senso di immersione, è uno strumento potente per affrontare il concetto di spazio. Vi è una crescente tendenza a utilizzare la realtà virtuale per raccontare l’impatto sociale di alcuni progetti. Offrire nuove modalità per esplorare la cultura e l’identità, può aiutarci a superare alcune carenze e creare un’opportunità per una maggiore comprensione. Nessun cambiamento significativo può avvenire senza prima costruire una nuova narrativa pubblica. VR Free cerca di usare il mezzo VR per spingere e condividere un dialogo tra dentro e fuori il carcere. Oltre allo staff dell’AMNC ho avuto la fortuna di lavorare con importanti professionisti come Stefano Sburlati (fotografia e post produzione) e Vito Martinelli che con la sua esperienza ha condotto un importante lavoro sull’audio.

I limiti imposti dall’esperienza della reclusione – prosegue Valentina Noya produttrice del film con l’AMNC – non hanno solo conseguenze psicologiche ed emotive, ma anche fisiche. Basti pensare che, per il fatto di non poter osservare orizzonti o punti lontani, la vista dei detenuti è spesso soggetta a rapidi peggioramenti. Per questo, sperimentare anche solo virtualmente e per pochi minuti la sensazione di una vita “chiusa” può davvero aiutare il pubblico dei liberi a comprendere meglio il significato della detenzione. VR Free si inserisce idealmente nel contesto delle iniziative che l’AMNC cura da anni intorno alle questioni carcerarie: su tutti LiberAzioni – festival delle arti dentro e fuori, un complesso di iniziative, anche laboratoriali, volte a creare un dialogo tra interno ed esterno del carcere grazie all’arte che culminerà nel suo apice festivaliero per la sua seconda edizione a Torino tra il 14 e il 20 ottobre 2019″.

Il regista

Milad Tangshir nasce a Teheran il 19 settembre 1983. Si laurea in ingegneria in Iran nel 2005, ma si trasferisce ben presto in Italia, nel 2011, spinto dal desiderio di fare e studiare cinema in Europa. Si laurea in cinema al DAMS di Torino. Ha da poco terminato la postproduzione del suo primo lungometraggio di genere documentario, “Star stuff”, prodotto da Davide Ferrario.

Un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema

Scritto e diretto da Milad Tangshir

Prodotto da Valentina Noya

Produttori esecutivi Daniel Coffaro, Valentina Noya

Fotografia e Post Produzione Stefano Sburlati

Sound & Design Vito Martinelli

Assistente alla macchina da presa Marta Lombardelli

Backstage Jacopo Ficulle

Timelapse William Briscoe

Con la gentile partecipazione di Michele Romano, Albert Asllanaj, Cristian De Bonis, Ogert Rakipais e Michele Bono

(Italia, 2019, 10’ 6’’)