7 sere per 7 registe

A Comala un omaggio al cinema femminile mondiale proposto da registe italiane. Inaugurazione 16 febbraio, alle ore 21, con Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma presentato da Elsi Perino e Ilaria Ciavattini

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema nell’anno in cui ricorre il 70° anniversario dalla sua fondazione è lieta di proseguire la sinergia con l’Associazione Comàla per il progetto Le cose che abbiamo in comune finanziato dalla Città di Torino con una rassegna di cinema al femminile che comprende alcuni dei principali film di sette registe acclamate a livello internazionale, le quali opere saranno presentate da altrettante registe italiane.

7 sere per 7 registe replica un fortunato format di Comàla originariamente declinato al maschile, ampliandolo e arricchendolo della presenza di altrettante autrici che condurranno il pubblico alla scoperta dei più iconici film di Céline Sciamma, Sofia Coppola, Jane Campion, Susanna Nicchiarelli, Andrea Arnold, Chloè Zhao, Chantal Akerman. La sera successiva alla proiezione, ogni regista nostrana coinvolta nella presentazione, presenterà al pubblico una sua opera, di cui discuterà il legame e l’ispirazione artistica con l’autrice prescelta e proiettata la sera prima. Queste doppie proiezioni intendono stimolare un dialogo immaginario tra autrici e offrire al pubblico uno sguardo dall’interno rispetto a un territorio ancora purtroppo troppo poco battuto professionalmente dalle donne: l’industria cinematografica.

La rassegna prenderà il via giovedì 16 febbraio da Comàla con Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma presentato da Ilaria Ciavattini ed Elsi Perino e proseguirà fino al 26 marzo.

Gli spazi coinvolti per le proiezioni sono due: Comala e Fondazione Merz a sua volta partner del più ampio progetto Le cose che abbiamo in comune. L’ingresso alle proiezioni è sempre libero e gratuito, con inizio previsto alle ore 21.00.

“A guidarci nell’esplorazione di temi complessi affrontati dalle autrici internazionali prescelte – dichiara Valentina Noya per l’Associazione Museo Nazionale del Cinema come l’identità di genere, il racconto di formazione contemporaneo, l’affettività nonostante la disabilità, il femminismo e il socialismo, le nuove generazioni segnate dalla povertà educativa, ma con grandi passioni, la guarigione e la risignificazione della propria esistenza e la monotonia della vita casalinga, saranno altrettante donne registe con a cuore argomenti analoghi: Elsi Perino, Ilaria Ciavattini, Flavia Montini e la sceneggiatrice Anita Otto, Cristina Monti, Stefania Bona, Francesca Scalisi, Francesca Frigo, Donatella Di Cicco, molte delle quali hanno beneficiato del sostegno di Film Commission Torino Piemonte attraverso il Piemonte Doc Film Fund”.

Per il progetto Le cose che abbiamo in comune – prosegue Roberta Lanzi è stato sin da subito indispensabile nell’idea fondante della rassegna trovare un momento per raccontare un gruppo eterogeneo di artiste figlie di periodi e luoghi differenti, ognuna con la sua poetica, la sua voce e le sue istanze, ma tutte unite da un talento tale da scardinare un sistema patriarcale, maschilista e chiuso come quello del cinema: sette esempi di grandi registe che possano essere prova che la settima arte non è declinata solo al maschile”.

L’illustrazione della rassegna è stata realizzata da Laura Ciriello,in arte La volpe Illustrator, che ne ha descritto così la genesi: “L’illustrazione a cui ho pensato per 7 sere per 7 registe vuole raccontare la centralità dello sguardo femminile dietro la camera. Mi sono ispirata, sfogliando i miei libri, a una fotocamera Rolleiflex che appare in moltissimi autoritratti di Vivian Maier”.

7 sere per 7 registe fa parte del progetto Le cose che abbiamo in comune, finanziato dalla Città di Torino (su Asse 6 – misura TO6.2.1.a REACT TO COVID). Il progetto è coordinato da Associazione Comala, in partenariato con Fondazione Merz, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Associazione Zampanò e Zoe-Ex Caserma La Marmora. Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare presidi culturali di comunità sull’asse che va da piazza Benefica (Cit Turin) alla Fondazione Merz e i giardini Chiribiri (San Paolo) passando per l’ex Caserma La Marmora di Corso Ferrucci, punto di congiunzione tra i due quartieri, con un programma ampio, continuativo ed eterogeneo di eventi e appuntamenti culturali che si svilupperanno fino all’estate del 2023.

PROGRAMMA COMPLETO DELLA RASSEGNA

> Giovedì 16 febbraio ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma (Francia 2019, 122’)

Bretagna, Francia, 1770. Marianne, una pittrice, è incaricata di realizzare il ritratto di nozze di Héloïse, una giovane donna che ha appena lasciato il convento. Héloïse è però riluttante al matrimonio e Marianne deve ritrarla senza che lei lo sappia, osservandola di giorno e lavorando di nascosto di notte. Tra le due pian piano nascerà un rapporto fatto di intimità e attrazione, destinato a un drammatico epilogo.

> Domenica 19 febbraio ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Un uomo deve essere forte di Ilaria Ciavattini ed Elsi Perino (Italia 2019, 62’)

La storia è ambientata in Val Trompia, provincia del Nord Italia; sullo sfondo fabbriche di armi, caccia sportiva, laghetti per la pesca facilitata e lavori spesso precari. Le riprese iniziano a novembre 2015 quando Jack, nato con caratteri sessuali femminili, sta compiendo il percorso di transizione per adeguare il proprio corpo a quello che sente di essere da sempre: un uomo. Jack inizia ad interrogarsi su cosa significhi, al di là del corpo, essere un uomo e su che tipo di uomo essere, iniziando a mettere in discussione i modelli di mascolinità offerti dall’ambiente in cui vive.

> Giovedì 23 febbraio ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola (USA 1999, 95’)

In una cittadina del Michigan, a metà degli anni Settanta, le cinque sorelle Lisbon, adolescenti d’inquietante beltà, sono l’oggetto del desiderio, della curiosità e della venerazione dei ragazzi del vicinato. La più piccola, Cecilia, tenta il suicidio: quello che seguirà è destinato a rimanere scolpito per sempre nella memoria dei sopravvissuti.

> Domenica 26 febbraio ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Los Zuluagas di Flavia Montini (Italia 2022, 80’)

Camilo, 35 anni, figlio dei guerriglieri colombiani Bernardo Gutierrez Zuluaga e Amparo Del Carmen Tordecilla, torna nel suo paese d’origine dopo venticinque anni di esilio in Italia. Nel tentativo di comprendere le scelte radicali dei suoi genitori, si immerge nell’archivio di famiglia. Straordinari film amatoriali e scritti privati rivelano conflitti mai sopiti e memorie dolorose. Quelle di un padre, comandante rivoluzionario, che ha sacrificato tutto in nome della lotta politica, ma che ha visto il suo sogno di giustizia svanire. Quelle di un figlio, cresciuto all’ombra di un uomo carismatico ma ingombrante, incapace di accogliere i bisogni di un bambino. Quelle di una madre: un fantasma che agita i sonni di Camilo da quando aveva cinque anni. Un’occasione unica per dar vita a un dialogo impossibile, a lungo desiderato ma mai veramente avvenuto.

> Lunedì 27 febbraio ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Lezioni di piano di Jane Campion (Australia/Francia/Nuova Zelanda 1993, 121’)

Ada, muta dall’età di sei anni, giunge in Nuova Zelanda, sposata per procura con Stewart, un piccolo possidente. Con lei ci sono la figlioletta Flora, i bauli, un pianoforte. Stewart fa abbandonare il pianoforte sulla spiaggia perché è difficile da trasportare lungo gli impervi sentieri dell’isola. Baines, un bianco che si è avvicinato ai costumi dei Maori, aiuta Ada a riaverlo. Ottenuto da Stewart il piano, chiede a Ada di dargli lezioni, che prevedano una disponibilità “controllata” della donna al gioco erotico. Per continuare a suonare, lei accetta. Baines le restituisce il pianoforte; tra i due si stabilisce una relazione che Flora osteggia. La relazione sembrerà sfociare nella tragedia.

> Venerdì 3 marzo ore 21.00 Fondazione Merz, Via Limone 24, Torino

Miss Marx di Susanna Nicchiarelli (Italia/Belgio 2020, 107’)

Il film racconta la vita di Eleanor, la figlia più piccola di Karl Marx. Il ritratto che ne emerge è quello di una donna determinata e intelligente, appassionata attivista femminista e socialista. Tuttavia, la sua vita sarà fortemente condizionata dalla relazione con il compagno di lotte Edward Aveling.

> Domenica 5 marzo ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Non aver paura! Donne che non si sono arrese di Cristina Monti (Italia 2009, 60’)

Ribelli, bandite, partigiane… donne protagoniste della guerra di Liberazione in Piemonte e delle successive battaglie per l’affermazione di diritti sociali e civili si raccontano attraverso il linguaggio del teatro. Con le loro testimonianze tratteggiano un quadro, ricco di sfumature, dei diversi modi in cui le donne hanno contribuito alla lotta al nazifascismo e di quanto questo sia stato deflagrante per le loro vite. Profonde ritrosie a ricordare i ruoli di primo piano rivestiti nella Resistenza o a rievocare il dolore di repressioni subite in ambito lavorativo sono state superate grazie alla presa di coscienza di aver fatto parte di un’unica grande corrente, la cui forza si alimenta ogni volta in cui queste donne si riuniscono per una nuova replica. Non stanno recitando: quella che portano sulla scena è la loro vita, sono le lotte che hanno vissuto sulla propria pelle e che hanno generato l’attitudine a non arrendersi nell’affrontare l’esistenza.

> Domenica 12 marzo ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Fish Tank di Andrea Arnold (Paesi Bassi/Regno Unito 2009, 123’)

Tutto cambia per la problematica quindicenne Mia quando sua madre porta a casa il giovane fidanzato Connor. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai BAFTA, ha ottenuto 3 candidature agli European Film Awards

> Lunedì 13 marzo ore 21.00 Fondazione Merz, Via Limone 24, Torino

Gente dei bagni di Stefania Bona e Francesca Scalisi (Italia 2015, 59’)

Un edificio di mattoni rossi, con una scritta grande al neon: ‘bagni’. Sono gli ultimi bagni municipali di Torino a fornire questo servizio alla cittadinanza. È un microcosmo di storie che s’incrociano nel tempo di uno degli aspetti più intimi della vita di ognuno: la pulizia del proprio corpo. Luogo di incontri di categorie sociali un tempo molto distinte, oggi accomunate dallo stesso bisogno. Luogo di scontri in cui la povertà talvolta prende la forma della rabbia. Un luogo prezioso, perché laddove la povertà si manifesta anche la condivisione e l’ascolto divengono i principi per una nuova rinascita.

> Domenica 19 marzo ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

The Rider di Chloé Zhao (Stati Uniti 2017, 103′)

A seguito di un grave incidente a cavallo, Brady, un giovane cowboy, deve affrontare un lungo percorso di guarigione fisica e psicologica per dare un nuovo senso alla propria esistenza e ai propri obbiettivi dopo che i medici gli hanno detto che non potrà più cavalcare. Il giovane cerca così un nuovo modo per mantenere la sua famiglia, ma fatica ad abbandonare la sua passione nonostante le convulsioni che l’incidente gli provoca. Presentato al Festival di Cannes del 2017 e candidato a quattro Independent Spirit Award The Rider è stato la consacrazione di Chloé Zhao, prima dell’exploit di Nomadland.

> Lunedì 20 marzo ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Sanperè! – Venisse il fulmine di Francesca Frigo (Italia 2013, 70’)

Un anno nel centro di accoglienza di Caramagna, in Piemonte, dove risiedono il giovane ivoriano Diarra e i suoi compagni di sventura arrivati dalla Libia in attesa di ricevere il permesso di soggiorno e la risposta alla domanda di asilo politico. C’è chi è in fuga dalla guerra, chi è in cerca di un nuovo futuro per il quale ha pagato una grossa somma. Nel vuoto delle giornate, tante parole, tanti confronti, l’incombere della chiusura del centro… Fino a quando non finisce la cosiddetta «emergenza Nordafrica», che li ha visti protagonisti involontari per quasi due anni, e Diarra e gli altri sono costretti a riprendere il loro cammino, ciascuno per sé verso un diverso destino.

> Venerdì 24 marzo ore 21.00 Fondazione Merz, Via Limone 24, Torino

Ventisette di Donatella Di Cicco (Italia 2021, 82’)

Il film racconta una gravidanza nell’intimità di una famiglia che si interrompe a ventisette settimane. Al sesto mese nasce precocemente Anna Mia, a causa di una pre-eclampsia: il suo peso è di settecentoquaranta grammi. Viene ricoverata per tre mesi nel reparto di terapia intensiva neonatale della Clinica Universitaria del Sant’Anna di Torino (TINC). Tre lunghissimi mesi di piccoli progressi, misurati in grammi, passo dopo passo.

> Domenica 26 marzo ore 21.00 Comala, c.so Ferrucci 65/A, Torino

Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles di Chantal Akerman (Belgio/Francia 1975, 201′)

Eletto miglior film della storia dalla rivista Sight & Sound il film racconta tre giorni della vita disperata e ripetitiva di Jeanne Dielman, la cui esasperante routine, intervallata anche da un’inaspettata abitudine, viene rotta da un incontro con un cliente. I piccoli particolari della vita della donna disveleranno come il meccanismo si sia inceppato.

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