Il canto delle cicale di Marcella Piccinini

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove l’anteprima regionale del film Il canto delle cicale di Marcella Piccinini (Italia 2022, 67′); l’appuntamento è in programma mercoledì 17 gennaio alle ore 21,00 presso il CineTeatro Baretti (Via Giuseppe Baretti 4, Torino) alla presenza dell’autrice in sala; l’ingresso è libero, ma è gradita cortese conferma di partecipazione attraverso QUESTO LINK di Eventbrite.

Il film racconta il filo che unisce una madre e sua figlia, vicine ma lontane. Indissolubilmente. Una delle tante storie di lotta e resistenza, che parla silenziosamente anche di tutte le altre. “Questo film – dichiara Marcella Piccinini – è dedicato a tutte le persone che non sono riuscite a salutarsi durante la pandemia, che sono state abbandonate sole al loro destino. E ai loro familiari. Solo ora posso capire davvero quanto sia importante salvaguardare la memoria storica per evitare che certe cose non si ripetano”.

Note di regia

Ho avuto bisogno di cercare qualcosa che mi salvasse, qualcosa che mi ricollegasse ai miei familiari. La poesia mi è stata insegnata fin da piccola da mia mamma, che era maestra. Mio nonno scriveva poesie utili, semplici, voleva che arrivassero nella profondità, senza intellettualismo. Era umile, regalava i suoi versi a chi li amava. Il nonno mi insegnava a osservare la natura. Insieme quando ero piccola, sotto l’albero di castagno di Borello, osservavamo la bellezza. La bellezza delle immense code che fanno le formiche quando trovano un ostacolo, si spostano, contornano la foglia lungo il perimetro e passano oltre. 

La bellezza del profumo di lavanda che diventa più intenso nei giorni più caldi. Nonno Luciano mi faceva toccare le foglie della salvia perché rimanesse il profumo sulle dita, prima di addormentarmi. Mi sono resa conto solo dopo che mia mamma è stata male, dell’enorme eredità delle sue poesie, perché ho capito che bastava aprire un suo libro per sentirlo a me ancora vicino. Le poesie non muoiono. Quando poi mi mamma è morta, ho avuto tanto bisogno di ritrovarli entrambi in quello che loro avevano seminato. Unire le poesie del nonno alle immagini della natura che ho girato, è stato un po’ il nostro incontro strano e stupendo.

Andavo nell’orto, osservavo la micro-natura dalla lente d’ingrandimento, leggevo le poesie del nonno e procedevo nel montaggio del film. Mi sono così permessa di vivere il mio lutto e perdermi nella bellezza del mondo, per sopravvivere a una tragedia silenziosa, vissuta da tante altre persone.

L’autrice

Marcella Piccinini, nata a Montichiari in provincia di Brescia nel 1974, vive da diversi anni a Bologna, dove ha anche studiato. Diplomata all’Istituto d’arte e all’Accademia di Belle Arti. In seguito, sempre con l’aiuto di borse di studio, ha frequentato nell’ordine una serie di scuole, tra cui quella di fotografia di Vevey. Si è successivamente laureata al Dams Cinema di Bologna con un documentario che è stato il primo di una serie di corti selezionati e premiati in diversi festival. Uno di essi, La luna di Kiev, proiettato in molti cinema, racconta la vita delle badanti ucraine in Italia ed è stato girato compiendo insieme a un gruppo di loro il viaggio in pullman da Bologna a Kiev e ritorno nel periodo delle feste di fine anno.

Ha partecipato nel 2007-2008 al Corso di Regia annuale tenuto a Bobbio da Marco Bellocchio. Nel 2009-2010 ha frequentato la FAMU di Praga. Ha realizzato altri corti, tra i quali Il mondo capovolto che tratta il tema della dislessia, Aneta e Petra. Ha scritto nel 2015 un documentario, MAMINKA selezionato al Concorso Solinas 2015, al Bio to be biografilm festival e al Milano film Network.

Ha girato nel 2016 il documentario La mia casa e i miei coinquilini (Il lungo viaggio di Joyce Lussu), selezionato al concorso Solinas 2012 e al Bio to be biografilm. Il film è stato acquistato e trasmesso dalla Rai e proiettato nel 2018 alla Camera dei deputati, nel 2020 presso il Senato della Repubblica. Il film è stato proiettato in moltissime sale, tra cui anche al Cinema Massimo, il 17 settembre 2018, grazie alla collaborazione dell’AMNC.

Ha collaborato come costumista e scenografa a vari lavori cinematografici tra cui Sorelle Mai di Marco Bellocchio.
Ha insegnato a Rimini (sede distaccata dell’Università di Bologna), all’Accademia di Belle arti “Santa Giulia” di Brescia e in “Fare cinema”, scuola di regia diretta a Bobbio da Marco Bellocchio. Attualmente insegna all’Accademia di Palermo.

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