Al Cinema Massimo l’anteprima di Give me the end you’re at

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di inaugurare la nuova stagione culturale che la porterà a festeggiare il 70° anniversario, con l’anteprima regionale del film Give me the end you’re atdi Oreste Crisostomi, Alessandro Deflorio e Simone Santamaria. L’appuntamento è in programma lunedì 26 settembre alle ore 21,00 presso il Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino), ingresso 6,00 Euro, ridotto 4,00 Euro.

Il documentario si articola nell’arco di una giornata nella città di Galway che nel 2020 è stata designata come terza città irlandese a ottenere il titolo di Capitale Europea della Cultura (dopo Dublino nel 1991 e Cork nel 2005). “Una passeggiata per le vie del centro, per la periferia e i dintorni – dichiarano gli autori – l’incontro con alcuni dei volti che animano questa comunità. Il lavoro, la casa, la musica, il dolce rumore della vita. Sintesi di storie tracciate attraverso i volti di chi, con generosità, si affaccia nell’inquadratura. Gesti, dialoghi, silenzi. Con la volontà di raccontare nient’altro che ciò che sta accadendo.

Prima del documentario sarà proiettato in anteprima il videoritratto Andres (Italia 2022, 7’24”) realizzato nell’ambito di “A Perdita d’Odio” progetto degli INFOPOINT EMERGENCY finalizzato al contrasto all’hate speech.

Intervengono il regista Oreste Crisostomi, Caterina Moser e Chiara Peverelli della Fondazione Antonio Megalizzi; modera Valentina Noya, Vice Presidente dell’AMNC.

Oreste Crisostomi, Alessandro Deflorio e Simone Santamaria

Give me the end you’re at

(Italia 2021, 53′, DCP, b/n, v.o. sott.it.)

Galway, Irlanda: il percorso di recupero di alcuni senzatetto, un gruppo di anziani vivaci e una donna africana che cerca casa. Il ritratto corale di alcune persone fragili in una comunità della Vecchia Europa. Il titolo del film è stato suggerito dalla poetessa irlandese Rita Ann Higgins prendendo spunto da una frase pronunciata in una scena del film, frase che a suo avviso corrisponde a un irlandese molto peculiare e può avere diversi significati: tradotta letteralmente è dammi la fine alla quale sei giunto che rimanda, in un dialogo tra due donne, al capo del filo di lana che l’una consegna all’altra, ma, rispetto a una citazione biblica, coincide anche con l’interpretazione di give me your troubles, ovvero passami i tuoi problemi.

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