I Cinque Punti al Cinema Massimo

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove la proiezione del film I Cinque Punti, uno dei prodotti finali del progetto Fuori, realizzato insieme alle studentesse a gli studenti del CPIA 3 Tullio de Mauro di Torino coordinati da Andrea Deaglio, Paolo Bosio, Lorenzo Martellacci e Diego Scarponi. L’appuntamento è in programma venerdì 17 novembre alle 16,00 presso il Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino); l’ingresso è libero fino a esaurimento posti disponibili in sala. Intervengono i coordinatori del progetto, alcuni degli studenti coinvolti insieme a Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, e a Bruno Mellano Garante dei detenuti della Regione Piemonte; modera l’incontro Valentina Noya, Vice Presidente dell’AMNC e Direttrice di LiberAzioni festival.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Associazione Culturale DonQuixote, IPM Ferrante Aporti, Inforcoop Ecipa Piemonte, AMNC, Film Commission Torino Piemonte, Comunità Stella Polare – Coop Valdocco ha coinvolto un gruppo di studenti del CPIA delle sedi di Moncalieri, Mirafiori e dell’Istituto Penale Minorile in una serie di laboratori formativi sul tema della comunicazione audiovisiva. Con il materiale prodotto durante il percorso sono stati realizzati una serie di podcast, uno slideshow fotografico e il cortometraggio I Cinque Punti (2023, 17′) che racconta la storia di una madre che si prepara per andare a incontrare il figlio che è stato arrestato. È il giorno del primo colloquio. Nel suo ‘viaggio’ verso il carcere minorile, dove il figlio è recluso, attraversa la città. Una voce accompagna il suo cammino.

Per la nostra scuola è stato un progetto importantissimo – dichiara Riccardo Sarà, docente del CPIA 3 Torino Tullio De Mauro – perché ha dato a studenti e studentesse stranieri la possibilità di esprimere la loro creatività ad alti livelli, cosa generalmente difficile quando ci si trova a vivere una vita totalmente diversa in un altro paese. Inoltre è stata l’occasione per riflettere in modo molto concreto sulla detenzione e in particolar modo sul carcere minorile, un tabù nella nostra società”.

Il progetto Fuori, da cui è derivato il film I cinque punti, nasce da lontano. – ricordano i coordinatori e produttori del progetto Paolo Bosio, Lorenzo Martellacci e Diego ScarponiSiamo un gruppo di operatori di grafica e multimedia che lavora da anni dentro all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti. Abbiamo scritto il progetto per confrontarci ulteriormente con i ragazzi reclusi, con l’obiettivo di portare all’esterno le loro parole, aspettative e desideri. I primi destinatari di queste istanze sono stati altri studenti e studentesse del CPIA: spesso cittadini migranti adulti, con altre esperienze e un vissuto completamente differente. Questo ha fatto scaturire un corto circuito molto interessante, soprattutto perché ha generato un ponte con una realtà troppo spesso invisibile (e che non si vuole vedere), che gli strumenti audiovisivi hanno reso tangibile. E sul quale si sono innestate nuove riflessioni”.

Nei racconti dei ragazzi del carcere minorile vengono fuori spesso sentimenti come la solitudine, la vergogna, il rimorso, la paura – conclude il regista Andrea DeaglioÈ per affrontare questo disagio che i ragazzi ricorrono a gesti simbolici, come tatuarsi da soli con la molla dell’accendino, oppure procurarsi tagli, lesioni, bruciature, che sono espressione di grande sofferenza emotiva. Così, a partire dalle loro parole, e grazie alla straordinaria collaborazione con gli studenti del Cpia, abbiamo potuto mettere in scena una piccola grande storia che portasse queste grida silenziose al di fuori delle mura del carcere”.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Bando “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” sostenuta dal Piano nazionale cinema e immagini per la scuola promosso da MIC e MIM. L’appuntamento costituisce anche una delle attività del progetto Per un dialogo con il carcere curato dall’AMNC in sinergia con l’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino.

I cinque punti, in concorso nella quarta edizione di LiberAzioni festival ha ricevuto una menzione speciale con la seguente motivazione scritta dalla giuria composta dai detenuti bibliotecari della Casa Circondariale di Torino: Per lo sguardo così concreto e psicologico che il film ha offerto a ciascuno di noi, verso coloro i quali ci sono, ossia esistono per ogni recluso, fuori dalle mura detentive. L’emozione positiva e negativa che allo stesso tempo una madre e un padre provano verso il sé recluso.

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