La vita magra Anteprima all’Ortigia Film Festival

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema è lieta di annunciare l’anteprima nazionale della sua nuova produzione cinematografica, il cortometraggio La vita magra (2023, 19’30”) diretto da Francesca Giuffrida e scritto da Giulia Betti, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e il supporto Film Commission Torino Piemonte. La prima proiezione pubblica del film che ha visto la produzione esecutiva di Notte Americana è in programma lunedì 8 luglio 2024 alle ore 21,00 presso l’Arena Logoteta Giudecca di Siracusa nell’ambito del Concorso internazionale cortometraggi della 16a edizione dell’Off – Ortigia Film Festival; La vita magra è distribuito da Premiere Film.

Il film racconta la storia di Iris (Giorgia Spinelli) e di Lori (Amanda Rabbia): una giovane madre e sua figlia vivono in periferia sole e senza alcun sostegno oltre al lavoro precario di Iris ovvero vendere porta a porta prodotti dimagranti fasulli, con l’aiuto della figlia. A forza di veder mentire la madre, anche la piccola Lori finirà per ordire un piccolo inganno nella ricca dimora dove abita Mirella (Rita Abela) e suo figlio (Alessio Stan).

Il contesto in cui si svolge il film – racconta la produttrice Valentina Noya – è quello di Barriera di Milano, un quartiere a nord di Torino, il più densamente abitato della città e intensamente attraversato da culture di tutto il mondo. Dopo aver letto la sceneggiatura di Betti, ho discusso del progetto con Francesca Giuffrida e non nego che il potenziale del film per me ha risuonato subito nel territorio in cui è ambientato, ai margini, come lo spazio sociale che esperiscono le protagoniste. È inoltre un quartiere che conosco bene perché ci lavoro da anni con progetti in rete con molteplici realtà che mettono in atto una vera cultura della comprensione e dell’inclusione: penso al community hub di via Baltea 3, presente anche in una scena del film, o ai Bagni pubblici di via Agliè, realtà amiche e resilienti che sanno costruire un’Italia che guarda al futuro e non al passato. Voglio anche sottolineare che la crew del film è composta in gran parte da donne e in particolare insisto sull’importanza che ricopre la fotografia affidata alla DoP Giulia Scintu, sarda e torinese d’adozione come me. Altrettanto sarda è la coproduttrice, Luciana Dedola, senza la quale questo corto non avrebbe mai visto la luce. Siamo insomma felicissime che questo film sbarchi per la sua anteprima nazionale in un’altra importantissima isola del nostro Paese”.

Il conflitto alla base del film – dichiara la regista Francesca Giuffrida – è quello di un genitore, di una madre, di fronte alla scelta tra l’essere esempio d’integrità a ogni costo o essere disposta nei momenti di difficoltà a scendere a compromessi, con il rischio di innescare messaggi fuorvianti. L’intento registico principale è stato costruire il film intorno alle attrici, pensare le inquadrature intorno a loro e lavorare per costruire i loro personaggi, creando la scena insieme sul set e lasciando spazio perché si esprimessero liberamente. Fondamentale è stata la ricerca e la scelta della piccola Lori, interpretata da Amanda Rabbia, avvenuta attraverso un importante street casting che ha coinvolto circa cento candidate. Il rapporto che si crea nel film tra Lori e Iris è realmente complice, vitale, dolce”.

Partecipare a La vita magra – prosegue l’attrice protagonista Giorgia Spinelliè stata un’esperienza d’amore. Ognuno di noi è stato parte integrante all’interno di questa storia intima: l’amore è una scelta ed in quanto scelta prevede che ci sia una consapevolezza reciproca. Il viaggio di trasformazione di Iris e Lori è stato condiviso da ognuna delle singolarità partecipanti e non potrei essere più felice di aver preso parte a una storia che parla in maniera così forte dell’oggi grazie alla generosità artistica di un’attrice come Rita Abela e la spontaneità non priva di profondità di Amanda Rabbia”. “Lavorare a questo cortometraggio – aggiunge l’attrice siracusana Rita Abelaè stata un’esperienza straordinaria. La regista Francesca Giuffrida ha trattato temi profondi con la giusta dose di ironia e il mio personaggio, grottesco e solitario, ne è un riflesso. Condividere la scena con Giorgia Spinelli, collega di rara sensibilità che ho sempre stimato, è stato indimenticabile”.

Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” dice un proverbio africano. – Conclude così Rossella Trombacco della Fondazione Montessori Italia che sta per inaugurare un nuovo spazio contro la povertà educativa proprio nel quartiere di Barriera di Milano a Torino dove è stato girato il film – Tutto nutre la mente affamata dei cuccioli umani in crescita, mente che non può accontentarsi di una “vita magra”. L’amore di una mamma, le sue attenzioni, le letture a casa e le canzoni, un ambiente domestico piccolo, ma confortevole significano molto, ma non saziano la fame di esperienze, relazioni, conoscenza. Per crescere un bambino bisogna uscire dalle logiche consumistiche che costringono a comprare cose, esperienze e relazioni, ci vogliono città, paesi, villaggi e quartieri con un tessuto sociale solidale e impegnato a vivere assieme alle bambine e ai bambini, dando loro spazi, incontri con adulti gentili, bambini, animali, esperienze di vero nutrimento. Perché, come ci insegna Maria Montessori, “il bambino si costruisce a spese dell’ambiente”.

La regista Francesca Giuffrida è nata e cresciuta a Torino, dopo gli studi al DAMS e un percorso teatrale, nel 2019 si diploma in regia cinematografica e televisiva alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano con il cortometraggio Mentre dormi. Si trasferisce a Roma avvicinandosi al mondo del Casting lavorando come assistente per importanti produzioni. In parallelo continua a lavorare a progetti come autrice: nel 2020 scrive, dirige e produce Itaca, girato in Sardegna sull’isola della Maddalena e distribuito in numerosi festival internazionali. Nel 2021 realizza con il Soroptimist Club un documentario breve su Liana Bortolon, pioniera del giornalismo e critica d’arte degli anni ’60.

L’attrice protagonista Giorgia Spinelli dopo essersi diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2018, ha proseguito la sua formazione all’Università La Sapienza di Roma in Arti e Scienze dello spettacolo. Giorgia ha avuto l’opportunità di lavorare con professionisti come Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Filippo Timi e il gruppo teatrale Fort Apache guidato da Valentina Esposito. Questi incontri le hanno permesso di affinare le sue abilità e ampliare le sue conoscenze nel campo teatrale. Al cinema ha recitato nei film Inchiostro contro Piombo di Piero Messina, Ciro d’Emilio e Stefano Lorenzi, per cui il cast ha ricevuto lo StarLight International Cinema Award alla Festa del Cinema di Roma nel 2022, Una notte da Dottore di Guido Chiesa accanto a Frank Matano e Diego Abatantuono e in Power of Rome di Giovanni Troilo. Nel campo della serialità ha partecipato a Lidia Poet di Matteo Rovere e Letizia Lamartire e in uno dei ruoli principali in Suburra eterna. Recentemente ha lavorato in Finalmente l’alba di Saverio Costanzo accanto a William Defoe, Lily James e Joe Keery. Ha appena concluso le riprese del nuovo film di Stefano Chiantini con Edoardo Pesce.

La co-protagonista del film è Rita Abela: da bambina il teatro era il luogo in cui si sentiva pienamente a suo agio, per questo ha deciso molto presto quello che avrebbe fatto da grande. Oltre ad aver lavorato per diversi anni come attrice e cantante all’interno delle Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa, ha approfondito la sua esperienza teatrale nazionale diretta da registi come Fabio Grossi e Livia Gionfrida e ha avuto la possibilità di recitare accanto ad attori del calibro di Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Filippo Luna. Davanti alla macchina da presa è stata diretta da Pupi Avati, Davide Marengo, Giovanni La Parola (Il mio corpo vi seppellirà vincitore dell’Ortigia Film Festival 2021). È presente anche in Finalmente l’alba di Saverio Costanzo e in Giudice T di Pasquale Scimeca. Con il corto Big di Daniele Pini (2021, vincitore di Alice nella Città) in cui interpreta la protagonista, ha vinto nel 2022 come miglior attrice in numerosi festival. Lo scorso aprile è uscito nelle sale Flaminia di e con Michela Giraud, in cui interpreta Ludovica, sorella della protagonista.

Amanda Rabbia è nata e cresciuta a Saluzzo (Cuneo) in Piemonte, ha dodici anni e un’energia incontenibile e coinvolgente. Impossibile stare con lei per più di cinque minuti senza entrare nel suo vortice di allegria. L’altra passione sfrenata insieme a quella della recitazione è il basket. La grande indecisione per il futuro è quindi se vincere l’Oscar o entrare nell’NBA!

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