O sangue, opera prima del regista portoghese Pedro Costa, viene proiettato al Centro Studi Sereno Regis mercoledì 19 febbraio alle ore 21. La proiezione, a ingresso gratuito, è organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con la piattaforma Cined.
In un villaggio portoghese, due giovani fratelli, uno
adolescente e l’altro più piccolo, sono preoccupati per la costante assenza del
padre. Dall’incontro con la giovane Clara, nasce l’idea di creare una sorta di
famiglia clandestina che permetta di sopravvivere al contesto e ad una realtà
difficili e alle mire di un abbiente zio arrivato dalla città.
O sangue è l’esordio alla regia del portoghese Pedro Costa, il quale sarebbe negli anni successivi diventato uno dei protagonisti di punta del cinema d’autore europeo. L’autore in questo suo primo film, girato in un ammaliante e suggestivo bianco e nero, mostra già tutte le caratteristiche che lo avrebbero contraddistinto, realizzando però anche un’opera più immediata di molte, altrettanto affascinanti, che seguiranno, ricca di una dolcezza e di una partecipazione emotiva che vanno di pari passo col rigore stilistico. La proiezione è organizzata nell’ambito della piattaforma CinEd, piattaforma europea dedicata all’educazione al cinema e al suo linguaggio.
Giovedì 13 febbraio, dalle ore 18 alle ore 20, al Centro Studi Sereno Regis, presentazione del volume Un’altra vita. Al di là dei ‘bla bla’ sui braccianti africani di Andrea Fenoglio. Assieme al’autore interverranno: Maurizio Veglio – Associazione Studi Giuridici Immigrazione (ASGI) e Francesco Ciafaloni – rivista Gli Asini
La presentazione fa parte del ciclo “Vie della seta: diaspore, migrazioni, contaminazioni” ed è organizzata da Carovane Migranti, Associazione Nazionale Museo del Cinema, Centro Studi Sereno Regis e La Terra Che Connette.
“Lassè e Casimir sono due ragazzi molto diversi tra loro. Uno arriva dal Mali e l’altro dalla Costa d’Avorio. Si trovano entrambi al PAS di Saluzzo. PAS sta per Prima Accoglienza Stagionali. È una risposta istituzionale per accogliere una parte dei migranti africani che ogni primavera accorrono nella piccola città di Saluzzo per raccogliere albicocche, pesche, mele, pere, mirtilli, susine, kiwi del secondo comparto frutticolo italiano. Il PAS è una caserma restaurata. Lassè arriva a Saluzzo che è già tutto al completo, allora monta la sua piccola tenda sotto i viali, vicino alla grande struttura di accoglienza. Casimir è invece un immigrato perfettamente integrato. Dopo solo un anno dal suo arrivo in Italia fa già da mediatore culturale ed è sotto contratto con la Cgil. Il libro racconta le loro testimonianze, svelando i percorsi che li hanno portati in Italia e poi, in Piemonte.
Le storie di Lassè e Casimir non parlano solo di un mondo esotico al di là del mediterraneo. Con l’incedere della narrazione, si scopre che le terre dalle quali provengono, sono molto più legate alle nostre, di quanto crediamo. E anche il nostro benessere e le nostre prospettive di futuro, sono legati indissolubilmente all’esito delle loro avventure esistenziali. Come spiegò Edward Said in “Cultura e imperialismo” già nel 1993, “La liberazione non è nelle culture stabilite e asservite, ma nelle energie decentrate e esuli che oggi si incarnano nel migrante”.
Gli incontri sono aperti al pubblico fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: Enzo Ferrara: 3398555744 enzoferrara@serenoregis.org – Centro Studi Sereno Regis tel. 011 532824
In memoria del 3 ottobre 2013 e di tutti i naufragi
che seguirono
30
GENNAIO | 28 FEBBRAIO 2020
Dal martedì al venerdì h.14 – 19 | EMERGENCY
INFOPOINT TORINO | C. Valdocco 3
INGRESSO LIBERO
Giovedì 30 gennaio
2020 alle ore 18, inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “ROVI DI MARE · Visioni di un orizzonte in
bilico” con opere di Petra Probst e Flavio Tiberti all’Infopoint EMERGENCY di
TORINO. Oltre 20 ingrandimenti fotografici sul mondo del mare, scatti di gioia
e di dolore di un cammino di popoli senza fine. Un incastro di proposte di
riflessioni, attraverso immagini di impatto immediato e fotografie silenziose e
introspettive. Organizzata dai volontari di EMERGENCY Torino e dai due artisti
Petra Probst e Flavio Tiberti, in collaborazione con Associazione Museo
Nazionale del Cinema e GLOBAL RIGHTS. Quale premessa a un percorso di
collaborazione tra il Museo diffuso della Resistenza e Emergency, alcune
fotografie saranno esposte in Galleria delle Immagini, al Polo del ‘900″,
presso la sede del Museo, dal 30 gennaio al 9 febbraio (martedì – domenica ore
10-18, giovedì ore 14-22, lunedì chiuso, ingresso libero).
All’inaugurazione presso l’Infopoint EMERGENCY alle ore
18, insieme agli artisti, interverranno Roberto Mastroianni, presidente del
Museo Diffuso della Resistenza di Torino, Angela Vinci, referente del gruppo
EMERGENCY di Torino e Paola Feo, responsabile coordinamento nazionale volontari
di EMERGENCY.
A seguire un rinfresco per tutti i partecipanti.
La mostra ha percorso un lungo viaggio
partendo dalla Sicilia quasi 5 anni fa. Primo luogo espositivo è nel 2015 a
Sciacca, presso il suggestivo Palazzo Fazello. Nel 2017 fa tappa al Mu.MA di
Genova, Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni nelle prestigiose sale
della Commenda San Giovanni di Prè, in passato luogo di accoglienza, stazione marittima e ospedale per
pellegrini e indigenti.
Ora approda presso l’Infopoint di EMERGENCY a Torino, luogo d’incontro cittadino dell’associazione che, dal 1994,
promuove una cultura di pace e porta aiuto alle vittime civili delle guerre e
della povertà.
Petra Probst e Flavio Tiberti, due artisti di
lunga esperienza, sono partiti dallo scorcio del Mar Mediterraneo divenuto preziosa
ispirazione per la loro ricerca artistica e, dopo Sciacca e Genova, giungono a
Torino. Hanno scelto EMERGENCY per il suo coinvolgimento attivo,
accogliente coi viaggiatori di ogni estrazione e migrazione, per esporre la mostra “ROVI DI MARE. Visioni in orizzonti in bilico”,
in cui il mare rappresenta un’allegoria dai
confini fluttuanti.
L’esposizione bi-personale si compone di una
ventina di ingrandimenti fotografici in parte su supporti fluttuanti, simili a
vele che ritraggono il mondo intorno al mare. Una sorta di via crucis,
nell’accezione di crocevia dell’eterno cambiamento. È luogo di passaggio, fonte
di gioia e dolore: un simbolo di irrequietezza, di cammino di popoli, è la
prova attuale e concreta dello sconvolgimento dei paesi, di società al confine
tra la vita e la morte. Pur non mostrando immagini di cronaca lo sguardo è
rivolto verso l’esodo epocale dei profughi sulle rotte del Mar Mediterraneo.
I due artisti presentano un dialogo tra
immaginazione e percezione, tra equilibri e instabilità come tra visibile e
invisibile, presenza e assenza. Una visione e rappresentazione della realtà del
mare e della vita che lo popola e circonda attraverso chiavi di lettura diverse
ma complementari: un caleidoscopio di spigolature e smussature, alla ricerca
dell’anima e armonia comune. Rispettando il perenne movimento tra alte maree e
calme piatte, il pensiero si dirige al concetto di crisi – nell’accezione di
continua trasformazione – grazie all’utilizzo di immagini metaforiche,
esemplari della memoria e identità culturale individuale e collettiva.
La mostra sarà aperta fino al 28 FEBBRAIO
2020
Dal martedì al venerdì h.14– 19 | EMERGENCY
INFOPOINT TORINO | C. Valdocco 3
EVENTI DELLA MOSTRA
GIOVEDÌ 30 GENNAIO 2020 ore 18-19 30
Inaugurazione
con gli artisti Petra Probst e Flavio Tiberti; Roberto Mastroianni, presidente
del Museo Diffuso della Resistenza di Torino; Paola Feo e Angela Vinci di
Emergency
GIOVEDÌ 06 FEBBRAIO 2020, ore 18-19 30
Poetry
Reading di e con Paola Casulli
GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020, ore 18-19.30
Proiezione
MOVIMENTO
di Armando Ceste
lL
FUOCO NELLA FORESTA di Nicola Moruzzi
Presentazione
di Emergency Programma Italia
GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020, ORE 18-19 30
Presentazione
del libro
CERCAVO
LA FINE DEL MARE
Incontro
con l’autrice Martina Castigliani
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 2020, ore 18-19.30
FINISSAGE
della mostra
ONDE:
Concerto benefit con il trio Gambino, Gianoglio, Leone
In
concomitanza con l’inaugurazione della mostra uscirà una edizione speciale
della rivista online di GLOBAL RIGHTS
dal titolo ROVI DI MARE, Mediterraneo, cimitero dei senza nome. Oltre a
contenere le immagini della mostra, la rivista conterrà testi di Ronan Bennett,
Alex Zanotelli, Alessandro Metz, Emergency e tanti altri.
Il ritorno di Mary Poppins inaugura
la terza edizione di AffiDarsi un progetto curato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema e
sostenuto dalla Città di Torino, Casa dell’Affidamento e Fondazione CRT. La rassegna
cinematografica fa parte di un più ampio progetto che include un percorso
creativo di video partecipativo per ragazzi in affidamento familiare coordinato
dai formatori Valentina Noya e Vieri Brini.
Il primo appuntamento è in programma per domenica 26 gennaio alle ore 15,00 presso il Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13 a Torino) con l’anteprima assoluta del nuovo spot sull’affidamento familiare,
realizzato dal videomaker Jacopo Ficulle.
A
seguire sarà proiettato Il ritorno di
Mary Poppins di Rob Marshall che deve molto al suo percorso cinematografico alla
pellicola originale Disney del 1964: “La
prima volta avevo quattro anni, per me è stato un evento epocale vedere questo
film con Julie Andrews su un grande schermo. I miei genitori hanno portato
tutta la famiglia al cinema e ricordo ancora la visione in sala, la sensazione
meravigliosa, la magia, i colori, la musica, i balli, tutto! Mi ha segnato: è
stato l’inizio del mio amore per il musical!”
La
rassegna proseguirà sempre alle 15,00 per altre
tre domeniche in cui si alterneranno due
location: il secondo appuntamento infatti è previsto al CineTeatro Baretti (Via Baretti 4,
Torino) con Ernest & Celestine delicatissima animazione franco-belga
scritta da Daniel Pennac dove Claudio
Bisio e Alba Rohrwacher hanno
prestato le loro voci ai due simpatici protagonisti; per il terzo si torna di nuovo al Centro Studi Sereno Regis per
assistere alla proiezione di Solo cose belle curiosa commedia
indipendente italiana prodotta dalla Comunità Papa Giovanni XIII che parla di
accoglienza e inclusione. A chiudere la rassegna al CineTeatro Baretti sarà Lion
– la strada verso casa, storia
vera di Saroo Brierley emblematica per le tematiche filo rosso della rassegna,
interpretato da Dev Patel (lanciato
da Danny Boyle in The Millionaire), Rooney
Mara e Nicole Kidman; il film ha
ricevuto sei candidature agli Oscar del 2017.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili in sala.
“Il Comune di
Torino –
dichiara Sandra Patt, un’assistente
sociale della Casa dell’Affidamento – promuove
l’affidamento familiare fin dal 1976 e lo ritiene lo strumento più appropriato
per la tutela dei bambini che, per motivi diversi, non possono vivere,
temporaneamente, con la loro famiglia di nascita. Nel 2018 la Città ha
realizzato complessivamente 364 progetti di affido di cui 110 avviati per la
prima volta. Per questo è necessario diffondere sempre più la cultura
dell’affidamento familiare sollecitando nuove famiglie ad intraprendere questa
importante esperienza di genitorialità sociale. La solida collaborazione con
l’Associazione Museo Nazionale del Cinema vuole pertanto raggiungere
l’importante obiettivo di sensibilizzare sempre più famiglie per l’accoglienza
di bambini o ragazzi.”
“L’idea di AffiDarsi 3è quella di consolidare un percorso di formazione intenso al videomaking partecipativo – dichiara Valentina Noya, formatrice al video partecipativo e progettista dell’AMNC – contemplando ancora il coinvolgimento di ragazzi come era stato per il primo progetto AffiDarsi con la finalità che sia una generazione a raccontarsi autonomamente: adolescenti le cui strade sarebbero state forse diverse se non fossero entrati in affido; in modo da generare consapevolezza profonda rispetto al valore del servizio. Il primo processo di creazione è stato condotto da esperti di scrittura, psicologi e facilitatori alla metodologia in cui i partecipanti, quasi tutti minorenni allora, hanno compiuto una formazione in cui ognuno ha appreso come ideare, scrivere una sceneggiatura, recitare, riprendere e svolgere i ruoli tecnici del cinema, sperimentando la realizzazione del cortometraggio Mia. La valenza del primo progetto sociale audiovisivo AffiDarsi si è concretato nella capacitazione e nell’empowerment di giovani minori in affidamento familiare attraverso un percorso ludico ed esperienziale di co-costruzione di un prodotto cinematografico, grazie a una formazione estremamente incentivante alla futura professionalizzazione nel settore. É questo target di ragazzi che vogliamo continuare a coinvolgere in un processo di responsabilizzazione e documentazione delle proprie valorose, seppur complesse, esperienze di vita”.
AffiDarsi 3 è un progetto a cura dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema sostenuto dalla Città di Torino – Divisione Servizi Sociali, Servizio Minori e Famiglie, Casa dell’Affidamento, Fondazione CRT e realizzato in collaborazione con Agave. Agency of video empowerment, Centro Studi Sereno Regis, CineTeatro Baretti, Condividere – Comunità Papa Giovanni XXIII.
> Domenica 26
gennaio ore 15,00 Centro Studi Sereno Regis, Sala Poli, via Garibaldi 13,
Torino,
Il
ritorno di Mary Poppinsdi Rob
Marshall (USA 2018, 130′)
Mary
Poppins torna per aiutare la nuova generazione della famiglia Banks a ritrovare
la gioia di vivere e il senso della meraviglia che mancano dalle loro vite a
seguito di una perdita personale. Diretto da Rob Marshall e sceneggiato da
David Magee a partire da un soggetto firmato da Magee, Marshall e John DeLuca,
e basato sui romanzi di Mary Poppins scritti da P.L. Travers, il film è
interpretato da Emily Blunt (che interpreta Mary Poppins), Lin-Manuel Miranda
(Jack), Colin Firth (William Weatherall Wilkins) e Meryl Streep (Cugina Topsy).
> Domenica 2
febbraio ore 15,00 CineTeatro Baretti, via Baretti 4, Torino,
Ernest
& Celestine di Stéphane Aubier e Vincent Patar (Francia, Belgio e
Lussemburgo 2012, 80′)
Il
film racconta la storia di un orso grande e grosso che sogna di fare l’artista
e di una topolina che non vuole fare la dentista. Nel convenzionale mondo degli
orsi, fare amicizia con un topo non è certo cosa ben vista. Nonostante questo,
Ernest, un orso che vive ai margini della società facendo il clown e il
musicista, accoglie in casa sua la piccola topolina Celestine, orfanella
fuggita dal mondo sotterraneo dei roditori. Queste due creature solitarie
cercando sostegno e conforto uno nell’altra scardinano le regole dei loro rispettivi
mondi creando scompiglio così nell’ordine costituito.
> Domenica 9
febbraio ore 15,00 Centro Studi Sereno Regis, Sala Poli, Via Garibaldi 13,
Torino,
Solo
cose belle di Kristian Gianfreda (Italia 2019, 84′)
Solo
cose belle
è la storia di Benedetta, una popolare ragazza sedicenne, e del suo incontro
con una bizzarra casa famiglia appena arrivata nel suo paese dell’entroterra
romagnolo. La Casa – rumorosa e stravagante – conta un papà e una mamma, un
richiedente asilo appena sbarcato, una ex-prostituta con una figlia piccola, un
giovanissimo ex carcerato, due ragazzi con gravi disabilità e il figlio
naturale della coppia. Benedetta, invece, è la figlia del sindaco, costretta ad
adeguarsi a un ruolo sociale che, come scoprirà in seguito, non le piace
affatto e a un ideale di perfezione, anche estetico, che la rende infelice. È
proprio lei che – attraverso la storia d’amore con Kevin, uno dei ragazzi della
Casa – guida lo spettatore in un “mondo ai margini” in cui tutti sembrano
“sbagliati” o “difettosi”, ma in realtà sono solo semplicemente molto umani.
> Domenica 16
febbraio ore 15,00 CineTeatro Baretti, via Baretti 4, Torino,
Lion –
la strada verso casa di Garth Davis (Australia, USA, UK
2016, 118′)
Il
film racconta l’incredibile storia vera di Saroo, un bambino indiano che a
cinque anni finisce sul treno sbagliato e si perde a Calcutta. Viene ritrovato
dalle autorità ma non riesce a spiegare il suo luogo di provenienza, ha
soltanto in mente l’immagine della stazione dalla quale era partito. Viene
quindi adottato da una coppia australiana. Molti anni dopo, ormai adolescente,
decide utilizzando Google Earth, di analizzare una per una tutte le stazioni
ferroviarie dell’India finché non riesce a trovare quella giusta e a
ricongiungersi con la famiglia di origine in un emozionante finale.
È in programma lunedì 10 febbraio alle 21 al cinema Massimo la prima nazionale di “The Milky Way” di Luigi D’Alife, organizzata in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema. Dopo la proiezione incontro con l’autore e lo staff tecnico e artistico del film (ingresso euro 7,50 e 5,00).
Il documentario (Italia 2020 – SMK Factory, 84′, DCP, col) è stato realizzato sulle Alpi tra Italia e Francia, dove ogni giorno decine di persone provano a superare una linea immaginaria chiamata confine. In mezzo alla neve, tra piste da sci e turismo, il racconto di una storia dove nessuno si salva da solo.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con ANPI Alta Valle di Susa, Associazione ArTeMuDa, Centro Studi Sereno Regis, Il Pulmino Verde, Unione Culturale Franco Antonicelli, Volere la luna e la Media partnership di Agenda del Cinema a Torino.
Il regista
Luigi D’Alife, classe 1986 di origine crotonese, è documentarista e regista. Inizia la sua attività da videomaker realizzando reportage e instant-video su tematiche sociali e di attualità. Implementa la sua attività appassionandosi alla questione curda ed a quella dei confini. A settembre 2015 fa parte della prima delegazione internazionale ad entrare nella città di Cizre, documentando gli effetti del coprifuoco e realizzando il corto-documentario “Il massacro di Cizre” (2015 – 16′). Nel Marzo del 2016 parte nuovamente alla volta della Siria per realizzare un film sul confine turco-siriano. Pubblica il suo primo lungometraggio “Binxet – Sotto il confine” (2017 – 94′), che racconta la condizione del popolo curdo che subisce la violenza dell’esercito turco in Kurdistan dopo l’accordo stretto tra Unione Europea e Turchia. All’inizio del 2018 è di nuovo sul confine, quello tra Italia e Francia, per raccontare il viaggio dei migranti sui valichi alpini. Realizza alcuni brevi reportage per il programma TV “Propaganda live” e il docu- reportage “Il confine occidentale” (2018 – 20′). Alla fine del 2018 entra a far parte del collettivo SMK Videofactory con il quale realizza il suo secondo lungometraggio, “The Milky Way”.
Sinossi
Le Alpi occidentali tra Italia e Francia sono state nel corso dei secoli una frontiera naturale, così come un luogo di passaggio e incontro. I suoi colli costituiscono terra di connessione, mediazione tra popoli e culture differenti. La storia più recente ci racconta come negli ultimi 200 anni siano stati gli italiani ad attraversare clandestinamente il confine per andare a cercare lavoro in Francia, mentre oggi è diventata una rotta utilizzata anche dai migranti di origine africana.
Le recenti politiche di chiusura dei confini interni europei hanno spinto le persone migranti alla ricerca di strade meno battute per lasciare l’Italia e proseguire il viaggio oltre il confine con la Francia, spingendoli a passare tra i sentieri di alta montagna come quelli che costeggiano gli impianti del comprensorio sciistico “La via lattea”, proprio sul confine tra Claviere (IT) e Monginevro (FR).
Durante il giorno le piste da sci sono luogo di divertimento, sport e svago; di notte, si trasformano in un teatro di paura, pericolo e violazione dei diritti umani: i migranti, poco preparati e mal equipaggiati, imboccano i sentieri sfidando il buio, il freddo e i controlli delle autorità francesi, rischiando la vita.
“The Milky Way” è un film corale che, attraverso il racconto di attivisti, degli abitanti delle montagne, la ricostruzione storica in graphic novel animata dell’emigrazione italiana degli anni ’50, le storie dei migranti messi al sicuro dai solidali sui due lati del confine, getta luce sull’umanità che riaffiora quando il pericolo imminente riattiva la solidarietà, con la convinzione che nessuno si possa lasciare indietro. Nessuno si salva da solo.
Cristina Maurelli presenta Video Partecipativo, il primo manuale italiano che raccoglie le metodologie e le esperienze confluite nel PV CODE. In collaborazione con il primo Festival Internazionale di Video Partecipativo di Monza, promosso da Liberi Svincoli e dalla sua Direttrice Giorgia Mosca, la pubblicazione, edita da Dino Audino editore, è presentata in anteprima regionale presso il Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino) mercoledì 22 gennaio a partire dalle ore 18,00 dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) nell’ambito dei progetti parole&cinema, Agave. Agency at video empowerment e LiberAzioni festival.
La presentazione del manuale avviene in modo informale e interattivo, mostrando esempi di film partecipativi realizzati, immagini fotografiche e slide esplicative. In questo modo diventa semplice e coinvolgente raccontare come tutti possano narrare in forma collettiva una storia rilevante per la propria comunità.
Programma della serata h 18,00 presentazione del libro con l’autrice; h 19,30 aperitivo a offerta libera a sostegno delle attività gratuite del Centro Studi Sereno Regis; h 20,45 proiezione di case studies e dibattito con i partecipanti.
Moderano l’incontro con Cristina Maurelli il critico cinematografico Edoardo Peretti e Valentina Noya, facilitatrice al video partecipativo con il metodo InsightShare, entrambi dell’AMNC.
Nel 2015 l’Amnc ha avuto l’onore di consegnare il premio Maria Adriana Prolo a Lorenza Mazzetti, cineasta raffinata, intellettuale inquieta, donna straordinaria. Ad accompagnare questo riconoscimento è stato un numero speciale di Mondo Niovo, curato da Caterina Taricano e Matteo Pollone; un numero in cui Lorenza si è raccontata come artista e come persona (nella densa intervista firmata da Francesco Frisari) e che ha ispirato anche gli interventi di Micaela Veronesi e Steve Della Casa. Vogliamo dunque salutarla rendendo ancora una volta vive le sue parole, mettendo a disposizione il numero della rivista a lei dedicato.
Ciao Lorenza e grazie per tutto quello che ci hai dato.
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