L’Associazione Museo Nazionale del Cinema promuove un workshop di produzione cinematografica condotto da Francesca Frigo e Andrea Parena di BabyDoc film; il momento formativo è in programma giovedì 14 novembre dalle 15,00 alle 18,00 presso il Centro Studi Sereno Regis (Via Giuseppe Garibaldi 13, Torino); la partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi attraverso questo LINK di Eventbrite.
Cosa significa oggi fare cinema documentario? Quali sono le prospettive per chi vuole affacciarsi su questo universo e come è cambiato negli ultimi anni il mondo del documentario? Nel workshop Francesca Frigo e Andrea Parena affronteranno queste domande a partire dalla loro personale esperienza con la casa di produzione indipendente BabyDoc Film, di cui sono titolari e che tra pochi mesi compirà i diciott’anni. In questo periodo ormai lungo BabyDoc ha lavorato ai propri progetti mantenendo un forte senso di indipendenza, a volte riuscendo a confrontarsi con l’industria cinematografica e televisiva, altre inseguendo uno spirito più corsaro e avventuroso che gli è proprio, al di qua e contemporaneamente al di là delle regole imposte dal mercato, con risultati a volte sorprendenti.
Francesca e Andrea compiranno un percorso dalle origini ad oggi, lungo le diverse produzioni di BabyDoc Film, con l’ausilio di estratti dai lavori realizzati. Da qui si prenderà spunto per parlare di come nasce una casa di produzione di documentari, come sceglie, sviluppa e realizza i suoi progetti, come crea le squadre di lavoro, quali siano le prospettive e gli obiettivi che si pone nell’odierno panorama produttivo e creativo, in quale modo l’esperienza di BabyDoc Film può essere da stimolo per giovani registi, autori, produttori, direttori della fotografia, montatori interessati al cinema documentario.
BabyDoc Film viene fondata a Torino nel 2007 da Enrico Giovannone e Andrea Parena. Fin dall’inizio si caratterizza come una factory dove si combinano la produzione, la scrittura, la regia, la fotografia e la postproduzione di film documentari per il cinema e la televisione. Dal 2012 entra a far parte della società Francesca Frigo, che fin dagli esordi ha collaborato con BabyDoc e che oggi ne è titolare insieme ad Andrea Parena. Nel corso del tempo, al lavoro consolidato nel cinema documentario, BabyDoc Film ha affiancato quello sul cinema di finzione, aprendo sempre spazi per nuove esperienze creative.
I lavori realizzati in questi anni hanno partecipato, tra gli altri, a festival come la Mostra del Cinema di Venezia, il Concorso Internazionale del Locarno Film Festival, il Torino Film Festival, Cinéma du Reél, Visioni dal Mondo e molti altri. Nella storia di BabyDoc c’è inoltre la vittoria di importanti premi cinematografici, come lo Joris Ivens Award a Cinéma du Reél e il David di Donatello per il miglior documentario.
Dear Onlus e l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuovono la proiezione speciale del film Kripton di Francesco Munzi (Italia 2024, 107′) in programma mercoledì 30 ottobre alle ore 21,00 presso il CineTeatro Baretti (Via Giuseppe Baretti 4, Torino), l’ingresso con donazione a sostegno del progetto Neuroflix.
Kripton, distribuito da ZaLab, indaga la vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità e stati di alterazione. Attraverso il racconto della quotidianità dei protagonisti, delle relazioni che intrecciano tra di loro e con il mondo “adulto” composto da psichiatri, professionisti e dalle stesse famiglie, il film ci porta a esplorare in profondità la soggettività umana. La condizione estrema del disturbo mentale diventa la chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente e, allo stesso tempo, possibile metafora del nostro tempo.
La proiezione è curata da Dear Onlus e dall’AMNC per sostenere Neuroflix, un progetto per realizzare un piccolo cinema per il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino; la campagna di crowdfunding è attiva su eppela al seguente link: https://www.eppela.com/projects/11205
La proiezione del film di Francesco Munzi sarà preceduta dal breve documentario Un mondo fuori prodotto da Dear Onlus, frutto di due mesi di riprese libere che costruiscono un racconto corale fatto di storie individuali, realizzato per riflettere sull’esperienza personale e soggettiva dell’ospedalizzazione. Attraverso il linguaggio audiovisivo, utilizzato come strumento di autoetnografia, si ha l’opportunità di esplorare la quotidianità chiusa e delicata del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Lo sguardo è filtrato attraverso gli occhi dei/delle giovani pazienti che condividono momenti, emozioni e pensieri, offrendo una prospettiva unica e autentica delle dinamiche vissute in questo particolare contesto di cura. Il documentario si inserisce nel progetto più ampio ERMES. Esercizi di coprogettazione in Reparto per sperimentare Metodologie ed Esperienze visive sul concetto di Soglia, curato da Progetti Specifici e Dear, nell’ambito della residenza Koinòtes di Casa degli Artisti di Milano. Le riprese in ospedale sono state guidate da Paolo Ceretto ed Eleonora Diana, con il supporto di Maddalena Medri.
La galleria spaziobianco (Via Saluzzo 23 bis, interno cortile, Torino) cura la mostra Babaciu – le maschere del potere di Pietro Perotti; la mostra inaugura venerdì 25 ottobre alle ore 18,00 con ingresso libero. A Torino, a metà degli anni ’70, nelle manifestazioni di piazza sono apparsi oltre a cartelli e striscioni, anche maschere e pupazzi raffiguranti le caricature dei padroni e degli uomini di potere. Prima solo ritagliati con cartone, poi figure tridimensionali in cartapesta e infine in gommapiuma. Sono passati quarantotto anni da allora e questi interventi sono diventati sempre più curati e incisivi. Gli autori principali sono stati Piero Gilardi e Pietro Perotti che ha lavorato alla Fiat Mirafiori dal 1969 al 1985 occupandosi di comunicazione operaia, interpretando e praticando il pensiero di Majakovskij le strade sono i nostri pennelli, le piazze le nostre tavolozze. Usando l’ironia e la satira in modo nonviolento, questi interventi sono diventati teatro di strada che hanno coinvolto in modo attivo i manifestanti nei cortei del Primo maggio nella difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori, delle donne, dei migranti, nelle molteplici iniziative contro le guerre, nella difesa dell’ambiente e contro i provvedimenti per limitare la libertà dei cittadini.
Un’esperienza unica e originale nel nostro paese. Negli anni molte delle maschere e dei pupazzi sono state riciclate, altre sono state perdute, alcune sequestrate. La mostra a spaziobianco è anche un percorso storico attraverso governi e personaggi politici che si sono succeduti in tutti questi anni in Italia. Esposti nella mostra ci sono maschere e pupazzi originali, fotografie di grande formato che documentano il loro utilizzo nelle manifestazioni, alcuni testi scritti, schede sugli autori e un video che documenta tutte le manifestazioni.
La mostra Babaciu – le maschere del potere di Pietro Perotti rimarrà aperta a ingresso libero presso la galleria spaziobiancofino al 15 novembre e sarà visitabile dal lunedì al giovedì dalle 17,00 alle 19,00. Per maggiori informazioni: 3336863429 – spaziobiancogallery@gmail.com
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è disponibile a organizzare durante l’anno scolastico proiezioni gratuite per le scuole del territorio del film documentario Senzachiederepermesso di Pietro Perotti e Pier Milanese (Italia 2014, 63′) che racconta la storia dell’operaio Pietro Perotti, impiegato alla Fiat Mirafiori dal 1969 al 1985, che partecipò alle lotte operaie occupandosi di comunicazione all’interno della fabbrica, realizzando adesivi, giornali murali, scritte e disegni nei bagni, pupazzi di cartapesta e gommapiuma, facendo diventare i cortei «teatro di strada». Con la sua cinepresa Perotti ha immortalato situazioni e lotte operaie a Mirafiori fin dal 1974. Grazie a questo materiale inedito il film dipinge un affresco di vita operaia in quella che è stata la più grande fabbrica metalmeccanica d’Europa. Per maggiori informazioni scrivere a info@amnc.it
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis e la Fondazione Montessori Italia, cura il progetto Legalità come metodo in programma dal 21 ottobre al 9 novembre grazie al sostegno della Città di Torino e della Fondazione per la Cultura Torino nell’ambito della seconda edizione del bando Bruno Caccia.
Il progetto si ispira all’eredità culturale lasciata dallo scrittore e giornalista Luca Rastello autore tra gli altri de La guerra in casa, Piove all’insù e I buoni, che in più di un’occasione ha ribadito come la legalità non sia un valore in sé, ma un metodo per fare bene le cose. Le attività proposte si basano su due assi: condividere con le nuove generazioni della città le esperienze maturate negli ultimi anni dall’AMNC e alla sua rete intorno alle questioni nodali poste dal bando, utilizzando come linguaggio privilegiato il cinema; diffondere un programma culturale gratuito rivolto alle scuole e alla cittadinanza per far conoscere spazi di partecipazione attiva del territorio dove poter potenzialmente seminare nuove progettualità condivise da parte del pubblico delle iniziative. Gli appuntamenti sono a ingresso libero ed è possibile prenotarsi gratuitamente QUI sulla pagina Eventbrite di Associazione Museo Nazionale del Cinema.
Lunedì 21 ottobre ore 21,00 | DIRITTI LGBTQIA+ Centro Studi Sereno Regis, Via Giuseppe Garibaldi 13, Torino Proiezione del videoritratto Andres di Valentina Noya e Vieri Brini (Italia 2022, 7′) realizzato nell’ambito del progetto A Perdita d’Odio curato da Emergency e di 20.000 specie di api di Estibaliz Urresola Solaguren (Spagna 2023, 110′, v.o.sott.ita.); è possibile prenotarsi gratuitamente QUI sulla pagina Eventbrite di AMNC.
Cocó, otto anni (Sofia Otero, Orso d’Argento a Berlino 2023 per la migliore interpretazione), si sente fuori posto e non capisce perché. Non si riconosce nel suo nome di battesimo, Aitor, né nello sguardo e nelle aspettative di chi ha intorno. Nel corso di un’estate nella campagna basca a casa della nonna – tra le gite al fiume, l’apicoltura e i saggi consigli di sua zia Lourdes – Cocò riuscirà forse finalmente ad affrontare i propri dubbi e le proprie paure, trovare la sua vera identità e decidere così qual è il suo nome. “Ho sempre riflettuto sull’identità, – dichiara la regista di Estibaliz Urresola Solaguren – sul corpo e sul genere, come anche sulle relazioni familiari, esprimendo questo argomento attraverso il mio lavoro. Nei miei lavori precedenti ho posto domande ricorrenti come: Da quando sappiamo chi siamo? Qual è la relazione tra la nostra idea di identità e il nostro corpo? L’auto-identità è soltanto un’esperienza intima e personale o è influenzata dallo sguardo esterno? L’identità di genere mi ha sempre interessato. Sono la quinta di sei figli e la maggior parte sono femmine. Ho sempre sentito una frattura tra i ruoli che mi venivano assegnati a casa e il comportamento che avrei dovuto tenere fuori. Ho praticato nuoto dai 6 ai 13 anni. Mi allenavo quotidianamente, gareggiavo nella categoria femminile e mi cambiavo in spogliatoi separati per genere. La differenza sessuale e simbolica del mio corpo ha segnato il mio passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Siccome mi piaceva lo sport, ho trascorso la maggior parte della mia infanzia circondata da ragazzi. Ero più adatta all’azione, alla competrzione, al gioco… Ma allo stesso tempo, non mi sono mai sentita veramente inclusa in quel gruppo. Questa differenza è diventata ancora più grande quando sono entrata nell’adolescenza e quando il mio corpo è cambiato.”
Lunedì 28 ottobre ore 21,00 | OMAGGIO A LUCA RASTELLO Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13, Torino Proiezione di Goleador di Francesca Frigo (Italia 2022, 15′) e di Una stanza di casa mia. Val di Susa e Dintorni: una conversazione con Luca Rastello di Daniele Gaglianone (Italia 2015, 61′), alla presenza degli autori in sala; è possibile prenotarsi gratuitamente QUI sulla pagina Eventbrite di AMNC.
Apre il programma il cortometraggio diretto Francesca Frigo: Steven gioca a calcio in una squadra composta da ragazzi con disabilità intellettiva. Quando un uomo misterioso si presenta agli allenamenti inizia a girare la voce che Steven stia per essere acquistato da una squadra di Serie A. Nel frattempo l’arrivo dell’uomo turba la madre del ragazzo che ne conosce la vera identità. “Il film nasce da un laboratorio cinematografico di tre anni compiuto insieme alla squadra di calcio per disabili intellettivi del Valsusa Team FD. L’obiettivo era di costruire insieme un percorso creativo che superasse i confini della documentazione sociale, per diventare un compiuto e coinvolgente racconto filmico. Questo percorso di relazione, di scrittura, di training attoriale fatto coi ragazzi ha dato vita, dopo un lungo lavoro di preparazione, a un set del tutto particolare dove autori, produttori, attori, ragazzi con disabilità, troupe, hanno vissuto un’esperienza umana e artistica che ha portato tutti a superare i propri limiti consueti grazie al cinema. Il risultato è un film basato su una struttura che guarda alla commedia degli equivoci per raccontare in chiave paradossale e originale il tema fondamentale della conquista di una vita autonoma e indipendente”. Andrea Parena, Francesca Frigo ed Evandro Fornasier
A seguire Una stanza di casa mia. Val di Susa e Dintorni di Daniele Gaglianone: il film raccoglie la testimonianza del viaggio-inchiesta che Rastello fece nel 2012 con l’amico e collega Andrea De Benedetti, percorrendo, da Lisbona a Kiev, l’intero corridoio 5, di cui la tratta Torino-Lione fa parte. Ne emerge, ancora una volta, la grande capacità di Rastello di raccontare e spiegare in maniera analitica, storica, onesta i fenomeni politici e sociali del mondo contemporaneo. “Incontrai Luca Rastello per raccogliere la sua testimonianza preziosa intorno alle vicende della Valle e al suo viaggio, a tratti picaresco ma sempre lucido e meticoloso, che aveva fatto qualche mese prima con Andrea De Benedetti portando – finalmente! – una merce tra Lisbona e Kiev: Luca e Andrea trasportarono via terra un pacco di caffè dall’Oceano Atlantico fino alla capitale ucraina attraversando l’Europa da ovest a est per verificare lo stato operativo (e/o intenzionale) del corridoio 5. Fino ad allora – come una sorta di mantra retorico, la “politica” parlava ancora con grande veemenza della necessità europea di realizzare il corridoio 5 Lisbona-Kiev, veemenza che si è spenta nel frattempo con grande disinvoltura, la stessa disinvoltura con la quale si continua imperterriti a procedere nello scavo del tunnel geognostico di Chiomonte nonostante sia sempre più arduo giustificare la necessità e i costi dell’opera. Durante la chiacchierata con Luca emersero molti aspetti, anche intimi, del suo legame con la Val di Susa e il movimento NO TAV”. Daniele Gaglianone
Lunedì 4 novembre ore 21,00 | CONTRASTO ALLA LUDOPATIA E ALLO SPRECO Centro Studi Sereno Regis, Via Giuseppe Garibaldi 13, Torino, ingresso libero. Proiezione di Raccontiamo la Bontà di Vieri Brini (2024, 20′) e di Rifiutati dalla sorte e dagli uomini di Vieri Brini ed Emanuele Policante (2014, 70′), alla presenza degli autori in sala; è possibile prenotarsi gratuitamente QUI sulla pagina Eventbrite di AMNC.
“L’interesse per il gioco d’azzardo, e le sue complicazioni socio-economiche, si è materializzato in un’immagine una mattina di alcuni anni fa, – dichiarano gli autori Vieri Brini ed Emanuele Policante – quando in un bar abbiamo osservato un uomo che, nella mezz’ora in cui siamo stati seduti al nostro tavolino, aveva bruciato una quantità considerevole di soldi nella Newslot davanti alla quale si era pietrificato per tutto il tempo dal suo ingresso nel locale. Con un primo lavoro di ricerca abbiamo scoperto un mondo tanto visibile quanto nascosto: la liberalizzazione delle “macchinette” a metà degli Novanta aveva sviluppato dei fenomeni assolutamente inediti nel panorama sociologico italiano. I bar da luoghi sociali stavano diventando dei piccoli casinò, con una parte della clientela che, completamente alienata da ciò che gli stava intorno, non partecipava alla vita collettiva ma dedicava tutto il tempo libero, e non solo, alla Newslot installata nel locale. Il passaggio successivo è stato quello di incontrare Mauro Croce, uno dei massimi esperti sulla dipendenza legata al gioco, che in Italia è considerata malattia solo dal 2013. Mauro ci ha aperto ulteriormente la prospettiva e ci ha seguito lungo tutto il percorso intrapreso, condividendo con noi dati e contatti. In questi anni di lavoro abbiamo costruito una rete che ci ha permesso di leggere il fenomeno al di là degli episodi più eclatanti arrivati alla ribalta mediatica per concentrarci sul rapporto fra gioco e vita quotidiana: ed è proprio lì che si nasconde il vero cuore del problema e molto probabilmente la sua soluzione. Solo un’azione consapevole, sia individuale che collettiva, di prevenzione e di attenzione può sinceramente azzerare la pressione che il mercato del gioco sta compiendo ai danni di tantissime persone e più in generale alla qualità della vita di tutta la popolazione italiana”. Il film sarà preceduto dalla proiezione del breve documentario Raccontiamo la Bontà che documenta un’importante rete di realtà sul territorio piemontese attive per contrastare lo spreco alimentare e che in modo virtuoso danno sostegno a tante persone in difficoltà.
Sabato 9 novembre ore 11,00 | NUOVE TECNOLOGIE Spazio Momag, Corso Palermo 93/G, Torino;è possibile prenotarsi gratuitamente QUI sulla pagina Eventbrite della Fondazione Montessori Italia.
Cosa sono le tecnologie educative? Il cellulare non è un libro né un puzzle. Incontro con Rossella Trombacco e Andrea Lupi della Fondazione Montessori Italia sui rischi e sulle potenzialità dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Incontro rivolto alle famiglie della città con figli che frequentano la scuola dell’infanzia dedicato alle metodologie educative portate avanti dalla Fondazione Montessori. La Fondazione sensibilizzerà i genitori, insegnanti e i caregivers sull’utilizzo consapevole dei mobile phones come strumenti per la realizzazione di video narrazioni dello sviluppo infantile, degli apprendimenti infantili e del contesto culturale, emotivo e sociale della famiglia in cui è inserito il minore.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema partecipa al crowdfunding a sostegno del progetto curato da Dear Onlus: Neuroflix, un piccolo cinema per il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, la campagna è attiva sulla piattaforma eppela al seguente link:
“Da anni Dear Onlus operiamo nel reparto di Neuropsichiatria Infantile, dove i ragazzi trascorrono degenze molto lunghe e proposte di svago limitate. Sappiamo quanto sia importante offrire loro opportunità diversificate e ci stiamo dando da fare per trasformare le strutture esistenti in luoghi dove potersi divertire, imparare e, perché no, sognare. Stiamo realizzando una biblioteca nel reparto, ma vogliamo pensare ancora più in grande: creare una sala video con attrezzature di alta qualità. Attualmente, i 18 ragazzi del reparto si ritrovano a condividere un pc portatile e gli account delle piattaforme delle educatrici. Questo ci fa capire quanto sia necessario creare un ambiente adatto a loro; un posto dove possano scoprire, interagire e mantenere aperto un canale con il mondo esterno.
I film sono una finestra sul mondo, capace di arricchire la nostra vita e il nostro benessere. Con Neuroflix, vogliamo creare una programmazione su misura per i giovani pazienti, che risponda alle loro curiosità e ai loro interessi, in continuità con le proposte già offerte negli anni passati. Immaginiamo la sala piena di ragazzi che si emozionano e imparano attraverso film, documentari e cortometraggi scelti apposta per loro. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema, arricchiremo l’offerta con laboratori guidati da professionisti del settore, per esplorare i segreti del cinema, e sviluppare competenze pratiche e creatività. Non mancheranno le occasioni per dibattiti di gruppo per condividere idee, emozioni e riflessioni, per migliorare la propria capacità comunicativa e di ascolto, in un ambiente accogliente e stimolante.
Con il tuo sostegno, possiamo trasformare una semplice sala in un mondo di possibilità. Aiutaci a regalare ai ragazzi del reparto momenti di evasione, apprendimento e crescita personale. Ogni donazione, grande o piccola, ci avvicina all’obiettivo di rendere Neuroflix una realtà. Insieme, possiamo fare la differenza: con la tua donazione Neuroflix sarà anche il “tuo” progetto:
Con lo staff del reparto abbiamo individuato la sala comune come spazio da attezzare, un’area già adibita ad accogliere tutte le attività di gruppo del reparto. Con pochi semplici accorgimenti il nuovo allestimento trasformerà questa stanza in una sala visione raccolta e accogliente.
Tutte le attività si inseriscono nel programma di didattica laboratoriale Project Room, pensato per trasformare l’esperienza negativa della malattia e dell’ospedalizzazione in un’occasione per fare nuovi apprendimenti nell’ambito delle discipline creative e culturali. L’obiettivo è sempre quello di intervenire sulla qualità del tempo della cura offrendo ai ragazzi l’opportunità di fare esperienze di qualità e acquisire nuove competenze anche durante l’ospedalizzazione, mantenendo attivo il dialogo con il mondo fuori dall’ospedale.
Unisciti a noi per regalare al reparto storie avvincenti, esperienze coinvolgenti e attrezzature tecnologiche innovative. I ragazzi hanno bisogno di attività ed esperienze che stimolino la loro mente e il loro cuore, anche durante la degenza in ospedale. Attraverso il nostro intervento, puoi regalare loro momenti di divertimento, gioia e apprendimento. Ogni donazione farà una differenza significativa nella vita di questi ragazzi. Insieme possiamo creare un luogo straordinario, dove i ragazzi possono dimenticare per un po’ la routine ospedaliera e immergersi in mondi fantastici attraverso il cinema.
Noi siamo Dear Onlus, un’organizzazione non profit che si occupa di umanizzazione dei luoghi di cura, declinata su più livelli: un intervento sullo spazio, sulle modalità con cui questo viene vissuto, sulla qualità del tempo e delle relazioni. I nostri valori sono la cura,l’inclusione, e la professionalità; crediamo che umanizzare significhi prendersi cura delle persone e dei luoghi, includendo tutti gli attori degli ecosistemi in cui interveniamo (pazienti, caregiver, personale sanitario ecc.) e che per farlo sia necessario il coinvolgimento di diverse figure professionali, chiamate di volta in volta a confrontarsi e mettere in rete i propri saperi“.
Le giurie che per la decima edizione di Lavori in Corto, diretta da Vittorio Canavese, assegnano i tre premi in denarosono due: la prima, formata da professionisti del settore cinematografico e del terzo settore, conferisce il primo premio Armando Ceste da 2.000 euro e il premio Marina Panarese da 1.500 euro dedicato a regist3 stranier3 o di seconda generazione.
La giuria di professionisti è nello specifico di otto componenti: la presidente Lia Furxhi, direttrice di CinemAmbiente; Yagoub Kibeida, direttore esecutivo di Mosaico Refugees e Vice-presidente di ECRE – European Council on Refugees and Exiles a Bruxelles; Francesca Frigo, regista e produttrice di BabyDoc Film; Luciano Cannone, co-fondatore di NEMO – In.Forma.Citt@, direttore di unità locale per Arcobaleno scs e local coordinator del programma UNHCR di Community Matching per CIAC onlus; Sara Sanna, insegnante, mediatrice e traduttrice dal cinese; Moritz Ceste, artista e figlio di Armando Ceste a cui è dedicato il primo premio; Hanane Makhloufi, scrittrice di poesia ed editor, curatrice del Black History Month Torino; Giuseppe Garau, regista di cortometraggi e documentari premiati, il suo primo film di finzione L’incidente vince il Grand Jury Prize allo Slamdance Film Festival 2024.
La giuria Giovani invece è composta da un gruppo eterogeneo di quattordici under30 appassionati e studenti di cinema, giovanissimi film-maker e critici e assegna il premio Vittorio Arrigoni da 1.000 euro destinato a regist3 under35.
MENZIONI SPECIALI
Nada e Jamila di Hajar Farmaki e Meryem Lemaaoui. Un racconto fresco e divertente che catapulta lo spettatore dentro un “pomeriggio tipo” di due ragazze di seconda generazione a Torino, tra selfie, social e confidenze. I temi che fanno emergere le due registe sono quelli legati all’integrazione con i compagni di scuola e ai rapporti non sempre facili con le famiglie. La menzione speciale per il premio Panarese va a questo corto poiché racchiude pienamente il lavoro di accoglienza che Marina ha portato avanti per tutta la vita: attraverso laboratori organizzati da associazioni del territorio, molti giovani di origine straniera realizzano progetti impegnativi, scoprono nuove potenzialità, passioni e possibilità per il loro futuro.
No Name di Silvia Estella Ondina Sanna. Ottiene la menzione speciale al festival Lavori in Corto per la sua forza visiva ed emotiva. Il cortometraggio d’animazione colpisce per la prospettiva dall’alto, che mostra una barca carica di migranti ridotti a figure anonime. La scelta del titolo riflette la condizione di invisibilità e mancanza di identità di queste persone. L’uso della tecnica dello stop-motion, pur nella sua semplicità, risulta potente e funzionale, rafforzata da un ottimo design sonoro. Il cortometraggio ha una qualità che lo rende simile a una campagna di sensibilizzazione, evidenziando l’indifferenza e la disumanizzazione che spesso circondano il tema delle migrazioni. Un’opera breve, ma potente.
Amina di Serena Tondo. Un film che riesce a coniugare un alto investimento produttivo a una cura formale. Colpisce soprattutto, nonostante la giovane età, l’intensità della performance che tiene sulle spalle il peso emotivo dell’opera. La visibilità data ai temi trattati è non solo necessaria, ma viene espressa con una grande e rara sensazione di autenticità. Per questi e per altri motivi, la Giuria di Lavori in Corto decide di conferire una Menzione d’Onore al film di Serena Tondo.
MOTIVAZIONI PREMI
PREMIO GIOVANI VITTORIO ARRIGONI da 1.000 euro
Real Guadagna di Giusi Restifo e Laura D’Angeli. Perché si è distinto per la cura nella fotografia e l’originalità della messa in scena, ma non solo. Ogni ottima storia deve aprirci gli occhi su un frammento di vita altrui con delicatezza ma, allo stesso tempo, con risolutezza. E questo è ciò che hanno fatto le autrici con maestria e dedizione, portando sullo schermo il loro punto di vista autoriale. La riflessione profonda che accompagna tutto il corto è basata sulla ricerca di un luogo da considerarsi “casa”, mettendo al centro della narrazione l’identità di una famiglia, intesa anche come comunità, che resiste e cerca di sopravvivere. Con questo premio, quindi, vogliamo celebrare un racconto d’infanzia che sia un inno alla speranza, un’esaltazione dei rapporti umani, un mezzo fondamentale per affrontare questioni sociali e politiche, perché se è vero che tutte le storie meritano di essere raccontate, questa riesce a emanare luce fin dentro la nostra anima. Come Giuria Giovani, abbiamo scelto di premiare Real Guadagna come miglior corto diretto da due registe under 35 per il Premio Vittorio Arrigoni della decima edizione di Lavori in Corto.
PREMIO MARINA PANARESE da 1.500 euro
Nonnodi Nikolas Candido. Il film, attraverso un originale ed elaborato utilizzo delle immagini e del montaggio, ci restituisce plasticamente l’importanza dei luoghi e delle persone che li vivono. Nella vita di tutti noi, i luoghi, le “terre dei sogni”, ci definiscono. In particolare le inquadrature del porto catturano l’attenzione con una risonanza poetica, il porto qui è simbolo centrale per chi migra e per chi giunge, un luogo di accoglienza e di partenza, un crocevia di incontri e separazioni. Cercando di ricostruire il passato migrante della propria famiglia, attraverso immagini montate in grado di ricreare lo spaesamento causato dalla perdita della memoria, il regista sottolinea come i luoghi, i volti e anche le canzoni, siano elementi fondamentali per il nostro sentirci a casa in qualsiasi parte del mondo. La Giuria ha deciso di conferire il premio Marina Panarese dedicato ad autrici e autori stranieri della 10ma edizione di Lavori in corto al film di Nikolas Candido.
PRIMO PREMIO ARMANDO CESTE da 2.000 euro
Non piangere di Niccolò Corti. Esplora un dramma familiare e sociale poco conosciuto: il rito di sepoltura musulmana in un paese come l’Italia. Il cortometraggio si distingue per la sensibilità con cui affronta temi delicati come la morte, la separazione e l’integrazione. La fotografia, che ricorda un road movie, avvolge il viaggio di un padre e un figlio nei paesaggi della campagna del Nord Italia, in un luogo imprecisato e immerso nella nebbia. Notevoli le interpretazioni degli attori, capaci di trasmettere emozioni profonde con pochi dialoghi, mentre il silenzio, le chiamate e i brevi dialoghi giocano un ruolo chiave nella narrazione. La suspense si scioglie solo nel toccante epilogo, rendendo questo cortometraggio un’opera preziosa e sensibile. Non piangere di Niccolò Corti, è il vincitore del Primo Premio Armando Ceste alla decima edizione del festival Lavori in Corto.
Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.
Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.
Cookie essenziali del sito Web
Questi cookie sono strettamente necessari per fornirti i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue funzionalità.
Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la fruizione del sito web, non è possibile rifiutarli senza influire sul funzionamento del nostro sito. È possibile bloccarli o eliminarli modificando le impostazioni del browser e imporre il blocco di tutti i cookie su questo sito web.
Cookie di Google Analytics
Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o l'efficacia delle nostre campagne di marketing o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e la vostra applicazione al fine di migliorare la vostra esperienza.
Se non vuoi che monitoriamo le tue visite sul nostro sito puoi disabilitare il monitoraggio nel tuo browser qui:
Altri servizi esterni
Usiamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori di video esterni. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti consentiamo di bloccarli qui. Si prega di essere consapevoli del fatto che questo potrebbe ridurre pesantemente la funzionalità e l'aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.
Impostazioni per Google Webfont:
Impostazioni per Google Maps:
Vimeo and YouTube video embeds:
Privacy Policy
Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.