Mercoledì 18 gennaio, alle ore 18,30, appuntamento gratuito con “Lisetta Carmi, un’anima in cammino” di Daniele Segre alle Gallerie d’Italia di Torino, in Piazza San Carlo 156
Il primo appuntamento del 2023 dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) intreccia fotografia e cinema proponendo, in occasione della mostra Lisetta Carmi. Suonare Forte ospitata fino al 12 febbraio alle Gallerie D’Italia di Torino, la proiezione gratuita del documentario Lisetta Carmi, un’anima in cammino realizzato da Daniele Segre nel 2010. L’appuntamento di mercoledì 18 gennaio avrà inizio alle ore 18.30 presso la sala conferenze delle Gallerie d’Italia (Piazza San Carlo 156, Torino) e vedrà presente il regista del film per dialogare sull’opera e sulla vita della fotografa genovese scomparsa lo scorso 5 luglio all’età di 98 anni; modera l’incontro Marco Mastino dell’AMNC.
Lisetta Carmi nasce a Genova il 15 febbraio 1924 in una famiglia di origine ebraica di estrazione borghese. Dapprima interessata al pianoforte tanto da diventare una promettente concertista, si avvicina poi alla fotografia realizzando coraggiosi reportage tra i quali si ricordano quelli dedicati ai travestiti, ai portuali, a Ezra Pound o all’erotismo delle sculture presenti al cimitero monumentale di Staglieno. Spirito curioso e sempre alla ricerca di nuovi stimoli, Lisetta Carmi compie numerosi viaggi che la portano in Grecia, Inghilterra, Venezuela, Messico e India fino all’incontro mistico col maestro indiano Babaji che la spinge a costruire il primo Ashram dell’Occidente a Cisternino, in Puglia, dove la fotografa vivrà fino alla morte.
Personaggio difficile da riassumere in poche righe, Lisetta Carmi può essere raccontata soprattutto tramite le sue immagini – oltre 150 gli scatti presenti nella mostra curata per Intesa San Paolo da Giovanni Battista Martini che inaugura il progetto di Roberto Koch La Grande Fotografia italiana –, o tramite le sue parole che vengono raccolte magnificamente dal regista torinese Daniele Segre nel documentario a lei dedicato. L’evento di mercoledì 18 gennaio 2023, organizzato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Intesa San Paolo e I Cammelli S.A.S., si propone come occasione per approfondire la variegata vita della Carmi restituendo al pubblico un ritratto profondo e intimo di una delle più grandi fotografe italiane del Novecento.
Per l’occasione l’Associazione Museo Nazionale del Cinema, che nel 2023 festeggerà i settant’anni dalla sua fondazione, donerà ai partecipanti il numero 90 della rivista «Mondo Niovo 18-24 ft/s» incentrato sull’opera di Daniele Segre e realizzato nel 2012 in occasione del conferimento al regista del Premio Maria Adriana Prolo, riconoscimento dedicato alla fondatrice dell’AMNC alla quale Segre dedicò un altro importante ritratto col film Occhi che videro (1989).
Vicepresidente Associazione Museo Nazionale del Cinema
Siamo felici per diverse ragioni di conferire come Associazione Museo Nazionale del Cinema il ventunesimo Premio Maria Adriana Prolo a Markus Imhoof.
Prima di tutto, perché questo premio nasce da una condivisione, di concerto con il Direttivo dell’Associazione composto oltre che da me, dal presidente Vittorio Sclaverani, da Marco Mastino, da Milad Tangshir ed Edoardo Peretti, da Davide Mazzocco, direttore della rivista Mondo Niovo giunta al numero 107, monografia dedicata quest’anno al cinema di Markus Imhoof dal titolo Il tempo necessario della speranza.
Ringrazio inoltre Simone Vona che ha curato il progetto grafico e la nuova veste di Mondo Niovo.
Siamo felici perché il cinema di Markus è una lama di luce che illumina precisamente, senza accecare, ma arriva direttamente al cuore, scaldandolo.
Sono personalmente felice, perché nel 2018 in questa stessa sala ebbi una folgorazione per Eldorado e dopo la proiezione rivolsi due parole sbrigative a Markus Imhoof che era presente in sala, riuscendo solo a dirgli che il suo film era molto più bello di Fuocoammare di Rosi.
Mi vergogno un po’ di non essere allora riuscita a trovare parole migliori, per esprimere un’emozione molto più nobile che aveva suscitato il suo cinema, rispetto a quella dura e sciocca comparazione.
Dopo aver avuto il privilegio di vedere tutti i film di Markus per curare il numero, posso confermare con gioia la sua capacità unica di sublimazione della sofferenza, quella capacità di coniugare il racconto autobiografico più intimo con la storia universale, la sua maestria nel rendere utile il suo trauma di bambino per cercare l’empatia nell’altro, se possibile anche nel nemico; una capacità che rivela un metodo incomparabile dal personale all’universale, indistintamente utilizzabile dal documentario alla finzione e viceversa.
In questi giorni, abbiamo confermato una piacevole sensazione, ovvero che ci sono casi in cui l’uomo non è diverso dall’artista e che in questa unione Markus Imhoof sia un esempio eccezionale di regista politico nella sua più pura essenza: curioso, attento, meticoloso, capace di prendersi cura di persone, relazioni e processi.
In questo, come Associazione Museo Nazionale del Cinema, ci riconosciamo pienamente e per questa accoglienza, questa cura, lo ringraziamo di cuore e cervello.
Soprattutto in un momento complesso per la nostra storia, in cui ci sentiamo parenti di una famiglia disfunzionale in cui siamo madre, ma allo stesso tempo siamo percepiti come figli ribelli, un po’ come nel dilemma esistenziale del film Die Reise (Il viaggio) di Markus; forse non siamo ribelli, cerchiamo semplicemente di essere liberi.
Ci è stato rinfacciato quest’anno che facciamo quello che vogliamo o peggio che non si sa bene cosa facciamo, nel tentativo di misconoscere chi siamo e cosa facciamo.
Ecco, vorrei ribadire che noi non facciamo quello che vogliamo, quando lavoriamo nelle periferie più povere della città con il cinema, quando usiamo il cinema come strumento di riflessione, espressione ed emancipazione nelle carceri, quando portiamo i nostri laboratori partecipativi nelle scuole o con i ragazzi in affidamento familiare – istituto sociale ora terribilmente compromesso da una legge regionale che mette al centro la famiglia “naturale” e misconosce i diritti dei ragazzi a crescere in un ambiente idoneo e salutare per il proprio sviluppo e il proprio benessere psicologico; noi quando facciamo queste cose non facciamo quello che vogliamo, noi facciamo quello che possiamo, noi facciamo quello che dobbiamo fare, quello che sentiamo giusto fare in una società che acuisce le diseguaglianze e mette le persone le une contro le altre, invece di cooperare come ci insegnano le api di Markus in More than Honey – Un mondo in pericolo.
Nelle enormi difficoltà che abbiamo attraversato quest’anno che sono prevalentemente difficoltà di dialogo con il sistema cinema torinese, ci teniamo ancora a ringraziare Markus per averci invece visti e ascoltati. Lo ringrazio ancora personalmente, per il lavoro che abbiamo svolto insieme per la revisione della sua intervista: mi ha fatto riflettere molto su quanto potere alberga nel linguaggio, nella scelta di una parola, piuttosto che di un’altra.
Lo ringraziamo per aver condiviso con noi la sintesi del suo cinema e il racconto della sua vita, nei cui valori noi ci rispecchiamo pienamente.
Discorso per il conferimento del Premio Maria Adriana Prolo del 12 dicembre 2022
Di Markus Imhoof
“L’avidità e la paura sono le uniche due motivazioni nella vita, amico mio”, dice l’apicoltore industriale americano nel mio film sulle api.
Avidità e paura?
È davvero tutto?
Nella vita privata e in politica?
Nei film e nei libri non si parla anche di altre cose, come per esempio dell’amore o della compassione?
Dunque c’è di più che mero egoismo.
Da bambino ho fatto una scoperta che mi ha lasciato perplesso.
Anche tutti gli altri dicevano “io” parlando di se stessi.
Ma già io sono “io”!
Ora, improvvisamente, anche tutti gli altri sono me?
Anche tutti voi qui – un’intera sala piena di me.
Ma io si dice noi al plurale
E chi fa parte di questo noi?
Chi si intende con “Dacci il nostro pane quotidiano”?
La mia famiglia.
I miei amici e i miei vicini.
Anche il vicino cattivo?
E gli stranieri?
Nel Vangelo secondo Fontana, il Presidente della Camera reinterpreta la Bibbia così:
‘Ama il prossimo tuo’ vuol dire gli italiani.
Esiste dunque una gerarchia dell’amore e dei diritti umani secondo cui questi diminuiscono con l’aumentare dei metri, e ancor più dei chilometri?
Come la luce che diminuisce in base al quadrato della distanza?
Questa legge fisica dovrebbe valere anche per l’empatia e i diritti umani?
Dovremmo considerare il nazionalismo come una legge xenofoba della natura?
Ho fatto l’analisi del mio DNA ed è avventuroso ciò che nuota nel mio sangue: molta Svizzera, ma anche Inghilterra, un po’ di Africa e Italia.
Chi sono allora i miei vicini?
C’è una legge universale che vale anche per me? Per tutti?
Mi affascina sempre nel calcio, quando un giocatore dopo un goal indica il cielo, per ringraziare Dio – per averlo aiutato contro l’avversario, che Dio evidentemente ama di meno.
Ma le regole del gioco fortunatamente non si lasciano influenzare da questa assistenza al tiro dall’alto,
sono uguali per tutti,
per tutte le nazioni, le religioni e i colori della pelle.
Le regole del gioco garantiscono equità globale!
Perché non dovrebbe essere così anche nella vita e nella politica?
Come reazione alle atrocità della Seconda guerra mondiale, dal 1948 le regole internazionali del gioco dell’ONU stabiliscono, ad esempio, che:
“Nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti”.
La Francia ha firmato questo divieto di tortura nel 1948 e lo ha anche inserito nella Costituzione, ma nelle colonie algerine si è continuato a praticare la tortura – il più segretamente possibile, per sfuggire al controllo dell’opinione pubblica.
Quindi più ci allontaniamo e meno valgono i valori dell’umanità?
Anche gli Stati Uniti e l’Inghilterra hanno torturato in segreto dopo l’11 settembre per difendere l’Occidente libero.
Ma non abbiamo già perso i nostri valori nel momento in cui li difendiamo con crudeltà?
Quando il governo italiano rinchiude in mare, al largo dalle coste, per settimane, profughi salvati dal naufragio senza interpellarli, questo è crudele, inumano e degradante – la definizione di tortura.
Come un agricoltore che appende un corvo, a cui ha sparato, sopra il suo pollaio per spaventare gli altri corvi in modo che non mangino i pulcini.
La sofferenza dei profughi e dei migranti deve essere esibita a livello internazionale come deterrente per tutti i piani di fuga.
E allo stesso tempo è un ricatto italiano contro l’Europa, che rende automaticamente responsabile del rifugiato il primo paese, nel quale egli metta piede.
Un accordo ingiusto, basato sull’egoismo dei rifiutanti. L’Italia ha chilometri di coste meridionali.
La Svizzera è fuori dai giochi, non fa parte dell’Europa e non ha spiagge – purtroppo.
Tuttavia, ci sarebbero delle chiare, universali regole del gioco.
Il filosofo Immanuel Kant ha scritto duecentocinquanta anni fa: “Agite in modo tale che la vostra azione possa diventare legge per tutti”.
Ma sembra che abbiamo bisogno di disuguaglianza – per la nostra avidità.
Costruiamo la nostra ruota idraulica, che gira solo sotto un dislivello.
Sappiamo tutti che il mondo collasserebbe, se tutti vivessero nel lusso come noi.
Con la nostra avidità vogliamo impedire la felicità degli altri…
Riscaldiamo il mondo con la nostra felicità, rendendo la vita in Africa sempre più difficile – il calore lo sentiamo già in Italia.
Anche Il clima sta diventando una questione di diritti umani!
I diritti umani devono essere vincolanti a livello internazionale come le regole del calcio.
Dobbiamo lottare per questo.
Anche in questo caso vale la moviola: questo fa parte della nostra responsabilità di cineasti.
Nell’ambito della rassegna Streghe, eretiche, ribelli proiezione di Cattività di Bruno Oliviero (2019, 80′). Reparto di Alta Sicurezza femminile del carcere di Vigevano in provincia di Pavia. Laboratorio Educare alla Libertà; otto donne, in carcere per reati associativi (mafia, camorra, ‘ndrangheta) raccontano a Mimmo Sorrentino della loro infanzia. Lui trasforma le loro parole in testo teatrale. Tutte recitano la parte di un’altra. Tra uno spettacolo e l’altro, tra una prova e l’altra, il cambiamento si insinua potente nei loro cuori, ma restano sempre in carcere. Intervengono il regista Mimmo Sorrentino insieme alle attrici protagoniste del film Michela Righetti, Margherita Cau, Federica Ciminiello e Carla Graziano.
Lunedì 5 dicembre 2022 ore 16,00 – 19,00
Cinema Massimo, Via Verdi 18 , Torino
Ingresso libero
Il corso di Laurea in Educazione Professionale dell’Università di Torino propone, all’interno della programmazione per il suo ventennale, un evento sul carcere aperto alla cittadinanza per raccontare la complessità di chi vive e opera all’interno degli istituti penitenziari.
Introducono Paolo Bianchini e Francesco Pongiluppi, Unito. Intervengono Valentina Noya, LiberAzioni festival; Grazia Isoardi e Marco Mucaria, Unito e Voci Erranti Onlus; Matteo Mereu, Ass. Sardi Torino A. Gramsci; Esseri Umani Onlus; Murat Cinar, giornalista e autore di 11 storie di resistenza, 11 anni della Turchia.
A seguire proiezione del filmPer grazia non Ricevuta di Davide Melis (2018, 52′).
Per grazia non Ricevuta è il racconto del viaggio picaresco, a tratti surreale di due artisti che, insieme, attraverseranno la Sardegna a bordo di un’Ape-Car. Il viaggio toccherà le strutture carcerarie dell’isola dove i detenuti consegneranno agli artisti la loro richiesta di “grazia” sotto forma di ex voto. Il film vuole essere una cassa di risonanza per storie, desideri, ambizioni, sogni che, altrimenti, rimarrebbero rinchiusi fra le mura degli istituti di pena.
Segue dibattito a cura di Vittorio Sclaverani, Associazione Museo Nazionale del Cinema con Giovanna Maria Boscani e Nicola Macciò (Joe Perrino) protagonisti del film.
L’amica e film-maker indipendente Adonella Marena si è spenta con dolcezza e circondata da amiche e amici.
Ci stringiamo con affetto attorno alla famiglia e a tutta la comunità cinematografica che l’ha sempre considerata un punto di riferimento per il suo rigore e la sua passione.
Scorrere la sua filmografia ci restituisce un percorso autoriale fatto di impegno politico e sociale; ricordiamo la sua attenzione alle questioni femminili, alla Palestina, al dialogo interculturale, alla memoria del lavoro (“Facevo le nugatine”), alla Resistenza (“La combattente” e “Non mi arrendo, non mi arrendo!” accompagnata alle riprese da Armando Ceste), ai movimenti (“Tute bianche”, “No Tav, gli indiani della Valle”, “Il cartun d’le ribelliun”, “Lo sbarco” e la partecipazione al progetto collettivo “Senza FIATo?”), senza dimenticare il suo grande amore per il mondo animale a partire dall’esperienza del Cascinotto di Collegno (“La fabbrica degli animali” e “Libellule”).
Adonella amava definirsi un granello nell’ingranaggio, un’immagine che ci teniamo stretta per tenere sempre vivo il suo sguardo sensibile e coraggioso.
Con l’Associazione e la rete di realtà con cui lavoriamo ci riconosciamo profondamente nel suo cinema, nonostante la nostra città dimentichi troppo in fretta la propria memoria e quella degli autori e delle autrici come Adonella che l’hanno saputa custodire.
Il funerale si terrà martedì 29 novembre alle 15,00 al circolo Aurora di Collegno (TO), in via Bendini 11, nella sala del cineforum Suburbana.
In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di conferire il PREMIO MARIA ADRIANA PROLO 2022 al regista Markus Imhoof. Il Premio sarà assegnato lunedì 12 dicembre 2022 alle ore 20.30 nella sala 3 del Cinema Massimo di Torino. A consegnarlo sarà un ospite d’eccezione, il Presidente di Amnesty International Italia, Emanuele Russo che per l’occasione ha scritto un testo sul rapporto tra cinema e diritti nell’opera di Imhoof. La barca è piena(1981) del regista svizzero candidato all’Oscar come miglior film straniero e vincitore dell’Orso d’argento alla Berlinale sarà proiettato dopo la cerimonia di premiazione. Nel corso della serata interverrà la Console generale di Svizzera a Milano, Sabrina Dallafior.
Intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema, il premio è un riconoscimento assegnato a una personalità del mondo del cinema che si è particolarmente distinta nel panorama italiano e internazionale. In passato, il premio è stato conferito ai registi Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Massimo Scaglione, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Lorenza Mazzetti, Costa-Gavras, David Grieco, agli attori e attrici Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo,Roberto Herlitzka ed Elio Pandolfi, all’esercente e storico del cinema Lorenzo Ventavoli, al compositore Manuel De Sica,allo sceneggiatore Giorgio Arlorio, al film-maker, artista e operaio Pietro Perotti, a Cecilia Mangini e Giuseppe Piccioni le ultime due edizioni.
“Con la prospettiva del 70° anniversario previsto per il prossimo 7 luglio 2023 – dichiarano Valentina Noya e Vittorio Sclaverani, curatori del progetto – l’Associazione ha deciso di ripensare e rinnovare la maggior parte delle attività, costruendo nuove partnership e progettualità per essere più vicina alle sfide che la contemporaneità ci presenta: diritti umani e civili, scuola e istruzione, coinvolgimento delle nuove generazioni, parità di genere, lavoro nei contesti di povertà educativa, nei luoghi di detenzione, nei centri del protagonismo giovanile, tutte realtà dove l’accoglienza e l’inclusione devono essere valori condivisi e non divisivi. Per queste ragioni l’AMNC ha deciso di portare fuori il Premio Maria Adriana Prolo dalla vetrina del Torino Film Festival, ex Cinema Giovani, ringraziando per l’ospitalità degli ultimi anni, per ricercare una posizione libera e autonoma, con i piedi nel fango della realtà e lo spirito nel cielo della speranza come ci insegna il cinema di Markus Imhoof”.
La ventunesima edizione del premio ha come protagonista Markus Imhoof, un autore dalla rarissima sensibilità umana, storica e sociale. Con La barca è piena il regista svizzero è stato candidato all’Oscar per miglior film straniero nel 1982, oltre ad avere ottenuto l’Orso d’argento a Berlino. È un autore estremamente poco prolifico: ha infatti girato solo nove lungometraggi in cinquant’anni insieme ad alcuni cortometraggi e brevi documentari, alcuni dei quali censurati per lungo tempo perché dedicati a tematiche tabù come il carcere e il sistema militare. More than Honey incentrato sugli effetti del cambiamento climatico è stato tra i film svizzeri più visti e premiati nella storia del suo paese. In Eldorado, distribuito in Italia da ZaLab, emergono la forza, il rigore e l’autocritica di una civiltà occidentale tutt’altro che neutrale di fronte alle tragedie dell’umanità si condensano in un documentario che unisce la poesia e la violenza della Storia di ogni latitudine al più intimo racconto autobiografico.
Come di consueto il numero di Mondo Niovo 18-24 ft/s, la rivista dell’AMNC diretta da Davide Mazzocco, sarà interamente dedicato al premiato, Markus Imhoof. Curato da Valentina Noya e Vittorio Sclaverani, il numero 107 della rivista sarà presentato in occasione della consegna del Premio Maria Adriana Prolo e include una lunga intervista inedita al regista. Il numero va a colmare una lacuna nel panorama editoriale cinematografico internazionale poiché si tratta della prima monografia dedicata a Markus Imhoof, la quale raccoglie anche numerose testimonianze di persone amiche, collaboratrici e collaboratori tra cui Maud Corino, Raffaele Falcone, Marco Tullio Giordana, Peter Indergand, Stefan Jäger, Judith Kennel, Dieter Kosslick, Pierre-Alain Meier, Isis Rampf, Antonia Whalter, Martin Wiebel e Maurizio Zaccaro. A chiudere il numero la filmografia ragionata dell’autore curata da Francesca Monti.
A seguire la premiazione sarà proiettata la versione restaurata de La barca è piena (Das Boot ist voll, Svizzera, Germania Ovest e Austria 1981, 103′, DCP, col.). “La barca è piena si è imposto come un film sorprendente perché rovescia il luogo comune della Svizzera paradiso dei rifugiati, che ci portavamo dietro in maniera acritica da L’ultima speranza di Leopold Lindtberg (1945). Basandosi su documenti d’archivio, Imhoof ci svela che quella svizzera fu spesso carità pelosa e a volte, nei confronti degli ebrei poveri, mancò del tutto fino a risolversi in una serie di complicità nell’orrendo disegno della soluzione finale. Markus Imhoof ha fatto un’operazione notevole sotto un duplice profilo: quello della cronaca e quello della metafora. Sul piano cronachistico, fenomeno curioso per un autore che all’epoca stava nascendo, La barca è pienaritrova il passo e il respiro della realtà, la capacità di registrare la fenomenologia della vita quotidiana, gli eventi minimi, i tic psicologici, tutto annotato con una schietta naturalezza che non esclude le sfumature di commedia. La trama degli egoismi, che emerge dalla vicenda in maniera paradossalmente esemplare, ci avvia alla seconda lettura, quella metaforica, che è forse la vera motivazione del successo di un film simile ai nostri giorni. In fondo, gli svizzeri di Imhoof siamo noi di fronte ai diseredati di tutto il mondo. Pronti a ripetere «la barca è piena» quando ci minacciassero invasioni di profughi mossi dalla fame o dalle persecuzioni politiche”. Tullio Kezich
Il Premio Maria Adriana Prolo giunto alla sua ventunesima edizione, è un marchio dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema; l’edizione 2022 è sostenuta da Regione Piemonte, Consolato generale di Svizzera a Milano e Fondazione CRT ed è realizzata con il patrocinio di Amnesty International Italia, ArTeMuDa, Centro Studi Sereno Regis, Mosaico Refugees, StraLi, Studio legale Kriol e ZaLab.
Il Premio Prolo da quest’anno si apre alle nuove generazioni grazie alla preziosa collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Nazionale del Cinema. L’AMNC e i Servizi Educativi promuovono una proiezione speciale gratuita rivolta agli istituti secondari di II grado del film Eldorado di Markus Imhoof (Svizzera/Germania 2018, 92′) alla presenza del regista in sala. L’appuntamento, in programma martedì 13 dicembre alle ore 9.30 presso il Cinema Massimo di (Via Verdi 18, Torino), è inserito nel progetto Ragazzi in Città 3 sostenuto nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la famiglia di Markus Imhoof ospita Giovanna, una bambina italiana rifugiata in Svizzera. Da qui comincia un viaggio tra i ricordi d’infanzia, quando gli immigrati non voluti erano gli italiani, e l’oggi: tra le coste libiche, quelle del sud Italia e tutto il mare che c’è in mezzo, i nuovi esclusi provano a entrare nel “nostro Eldorado”.
L’appuntamento gratuito del 13 dicembre rivolto alle scuole è attualmente esaurito.
La ventunesima edizione del Premio Maria Adriana Prolo intreccia anche un altro importante anniversario: il 15 dicembre 2022 si celebrano i cinquant’anni dall’approvazione della legge 772 sull’obiezione di coscienza, ovvero l’esito, ancora parziale, di una lotta nonviolenta durata oltre vent’anni, di un gruppo di pacifisti che si sono tramandati il testimone di immaginare una difesa della patria con mezzi diversi dal servizio militare. Nel 1972 si è aperta dunque una fase nuova: per la prima volta in Italia prendeva corpo il servizio civile. 708 sono stati in totale gli obiettori che fino all’approvazione della legge hanno pagato con il carcere il rifiuto di svolgere il servizio militare per un’idea di nonviolenza. Il Centro Studi Sereno Regis, che raccoglie e conserva la testimonianza ideale di quelle lotte, celebra il cinquantennale della legge con il progetto Signornò! Torino, città protagonista della storia dell’obiezione di coscienza in Italia”. Giovedì 15 dicembre alle ore 20.30 presso la Sala Poli (Via Garibaldi 13, Torino), il Centro Studi Sereno Regis, in collaborazione con l’AMNC, festeggia questa importante data con la proiezione gratuita del lungometraggio di finzione Kukushka – Disertare non è reato di Aleksandr Rogožkin (Russia 2002, 104′) e il breve documentario Ormenis 199+69 di Markus Imhoof (Svizzera 1969, 25′) dedicato alla cavalleria svizzera che per molti anni è stato censurato nel suo paese di origine.
Segnaliamo inoltre la presentazione a ingresso libero del libro Non un uomo né un soldo. Obiezione di coscienza e servizio civile a Torino di Marco Labbate, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2022 in programma alla presenza dell’autore giovedì 15 dicembre 2022 alle ore 17,30 in sala Poli del Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino).
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) ha un radicato sguardo al patrimonio cinematografico del nostro territorio, come è nella sua mission, ma anche un’attenzione continua al nuovo cinema e ai giovani autori attraverso la promozione di concorsi, festival, proiezioni e laboratori. Negli ultimi annil’AMNC ha rinnovato e ringiovanito la sua base sociale e ha curato molteplici linee progettuali, partendo dalla memoria storica audiovisiva, attraverso il Premio Maria Adriana Prolo®, la pubblicazione della rivista Mondo Niovo 18-24 ft/s, la valorizzazione dell’Archivio Armando Ceste, dell’Archivio Superottimisti, dei Fondi Cantone – Cerrato, De Vecchi, Iannelli, Paletto, Panarese, Perotti e Ruffino.
Con la prospettiva del 70° anniversario previsto per il prossimo 7 luglio 2023, l’Associazione fondata da Maria Adriana Prolo ha deciso di ripensare e rinnovare la maggior parte delle attività, costruendo nuove partnership e progettualità per essere più vicina alle sfide che la contemporaneità ci presenta: diritti umani e civili, scuola e istruzione, coinvolgimento delle nuove generazioni, parità di genere, lavoro nei contesti di povertà educativa, nei luoghi di detenzione, nei centri del protagonismo giovanile, tutte realtà dove l’accoglienza e l’inclusione sono valori condivisi e non divisivi. Per queste ragioni l’AMNC decide di uscire dalla vetrina del Torino Film Festival, ex Cinema Giovani, ringraziando per l’ospitalità degli ultimi anni, per ricercare una posizione libera e autonoma, con i piedi nel fango della realtà e lo spirito nel cielo della speranza.
Le attività dell’AMNC sono oggi caratterizzate da numerose iniziative culturali d’inclusione sociale, a partire da cinemAutismo, una manifestazione unica in Italia, nata nel 2009 per sensibilizzare il pubblico sul tema dello spettro autistico. Dal 2012 organizza il concorso cinematografico nazionale a tematica sociale Lavori in Corto che quest’anno è stato dedicato alla pace e alla nonviolenza. Dal 2014 promuove L’immagine dei genitori speciali per riflettere sul lutto perinatale, mentre nel 2016 ha curato Più cinema per tutti, grazie al programma OPEN della Compagnia di San Paolo, un’iniziativa inaugurata da Carlo Verdone dedicata alla resa accessibile di film per persone con disabilità sensoriali.
Dal 2016 si occupa anche di tematiche carcerarie e in quest’ambito l’iniziativa più importante è l’organizzazione di LiberAzioni festival: un ampio programma di laboratori a beneficio dei giovani del quartiere Le Vallette e delle persone detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con il lancio di due concorsi nazionali di cinema e scrittura, mostre, concerti e spettacoli, a cadenza biennale. L’AMNC ha prodotto un documentario in VR girato nel carcere di Torino, VR FREE realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte; il film diretto da Milad Tangshir è stato incluso come unica opera italiana nella sezione VR della 76a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia,ha vinto il Bogotà Short Film Festival ed è stato selezionato in numerosi festival di tutto il mondo tra cui Sundance Film Festival 2020.
In ambito formativo propone incontri seminariali dedicati al documentario e al video partecipativo, uno strumento di empowerment che rientra nel novero delle metodologie visuali; con lo stesso approccio e gli stessi strumenti sono implementati percorsi d’integrazione di persone migranti con Mosaico Refugees e dei ragazzi in affidamento con il sostegno della Casa dell’Affido, oltre ai percorsi con le ragazze e i ragazzi che abitano nei quartieri periferici e i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti. Dal 2023, per il terzo ciclo consecutivo, l’Associazione coordinerà Ragazzi in Città, finanziato dal Miur e dal Ministero della Cultura: un percorso di visioni, riflessioni e produzioni incentrato su come preadolescenti e adolescenti vivono lo spazio urbano. In quest’ottica l’AMNC è partner del progetto europeo CinEd coordinato dall’Institut français di Parigi e dal 2019 riceve un sostegno istituzionale da Fondazione CRT.
L’AMNC coordina molteplicirassegne con lo scopo di diffondere il cinema del reale, in particolare quello indipendente ed escluso dai circuiti distributivi commerciali, rendendolo sempre più vicino e a disposizione del pubblico e della cittadinanza, collaborando attivamente con realtà come il CineTeatro Baretti, Centro Studi Sereno Regis, Fondazione Montessori Italia, OpenDDB, ZaLab, Lacumbia Film, Centro Interculturale, StraLi ed European Cultural Foundation. Organizza dal 2013 un’Estate al Cinemapresso le Case del Quartiere e altri spazi decentrati che da anni sono privi di una sala attiva e da tre anni insiste nel quartiere di Barriera di Milano come capofila attraverso l’eterogeneo programma culturale di Barriera a Cielo Aperto sostenuto dalla Fondazione per la Cultura; da segnalare le proiezioni dedicate alla Resistenza organizzate nelle borgate della Valle di Susa insieme ad ArTeMuDa e all’ANPI. Da cinque anni l’Associazione cura il percorso Parole&Cinema dedicato alla presentazione di libri che raccontano la settima arte da diversi punti di vista.
Nel 2019, in occasione del T-DoR Day, ha curato Trans of Turin un progetto foto-narrativo che ha dato voce a otto persone transessuali che hanno posato nelle otto circoscrizioni della città tra cui Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival. Ed è proprio nel solco di una rinnovata alleanza con la Città di Torino che l’AMNC ha collaborato al documentario RI_GENERAZIONI di Valentina Noya prodotto dall’associazione Quore, insieme al TYC nell’ambito del più ampio progetto di rigenerazione urbana INDIGENO, oltre a promuovere la diffusione di un video-ritratto realizzato per il progetto nazionale A perdita d’Odio di Emergency finalizzato al contrasto all’hate speech.
L’Associazione è partner del progetto Le cose che abbiamo in comune che si pone l’obiettivo di sviluppare presidi culturali di comunità sull’asse che va da piazza Benefica alla Fondazione Merz passando per l’ex Caserma La Marmora, ora sede di Comala e punto di congiunzione tra due quartieri, con un programma ampio, continuativo ed eterogeneo di appuntamenti che si svilupperanno fino all’estate del 2023.
In occasione della straordinaria mostra Il mondo di Altan, allestita a Torino in Via Trivero 16 fino a domenica 27 novembre, Volere la Luna e l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) organizzano una doppia proiezione gratuita per celebrare Altan attraverso il suo rapporto con il cinema: martedì 15 novembre alle 21,00 è in programma Non chiamarmi Omar di Sergio Staino (1992, 102′) tratto da Nudi e crudi, la famosa striscia di Altan pubblicata su Tango, inserto satirico de «l’Unità» fondato e diretto da Staino alla fine degli anni ’80. La pellicola riunisce un ricco ed eterogeneo cast tra cui Gianni Cavina, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Gastone Moschin e un giovane Vinicio Capossela in una delle sue rare apparizioni cinematografiche, ma anche Georges Wolinski fumettista vittima in seguito all’attacco terroristico presso la sede di Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015. Il film sarà introdotto da Vittorio Sclaverani, presidente dell’AMNC.
Il secondo appuntamento è in programma giovedì 24 novembre alle 21,00 con il documentario Cipputi Gino di Tatti Sanguineti (2006, 61′) dedicato a uno dei personaggi più celebri creati da Altan; il film sarà introdotto dall’artista ed ex operaio Pietro Perotti che nel 2018 ha ricevuto il Premio Maria Adriana Prolo®. La data scelta è significativa perché è collocata a ridosso dell’inaugurazione dello scintillante 40° Torino Film Festival, da troppo tempo ex Cinema Giovani, che dal 2020 ha volutamente deciso di sopprimere lo storico Premio Cipputi. Il TFF, attraverso un atto di rimozione della propria storia nella città di Gramsci, ha completamente dimenticato gli importanti temi dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, il più grande movimento operaio europeo, la tragedia Thyssenkrupp e ora più che mai il precariato giovanile vittima della gig economy.
Il 2022 è un anno particolare perché Altan, a fine settembre, ha compiuto 80 anni. Altan è il più famoso, originale disegnatore italiano del nostro tempo, sa raccontare a tutte e a tutti l’Italia passata e presente, sa raccontare a grandi e a piccoli. Così Volere la luna ha organizzato una festa per lui, per tutti i suoi ammiratori, grandi e piccoli, e per chi ancora non ha avuto la fortuna di conoscerlo. Per due mesi (da venerdì 23 settembre a domenica 27 novembre 2022) la sede di Volere la Luna in via Trivero 16, affacciata sulla Pellerina diventa IL MONDO DI ALTAN: uno spazio di aggregazione, di confronto e di cultura. Venerdì 23 settembre, la mostra ha ospitato Altan per l’intera giornata, impegnato in dibattiti e laboratori. Volere la luna ha già proposto i lavori di Altan: lo scorso anno grazie alla mostra MONDO BABONZO, bosco di creature immaginarie.
La mostra si articola all’interno e all’esterno degli edifici della sede, un percorso di rivisitazione dei personaggi più famosi di Altan realizzati in grandi sagome di gomma piuma e legno. Una sezione valorizza le sue storie a fumetti. E sono presenti le sue famose vignette e alcune delle illustrazioni fatte nel corso di questi anni. Questo magico mondo è stato realizzato da Pietro Perotti, maestro della gomma piuma, scultore e scenografo grazie alla collaborazione di Lella Bodiglio, Ketty Brucato, Roberto Patrucco, Diego Bettiolo. L’iniziativa, curata da VOLERELALUNA in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema e con il patrocinio della Città di Torino, ha l’obiettivo di far conoscere ai visitatori Altan e i valori espressi nelle sue opere: la tolleranza, filtrata dall’ironia, il rispetto per la natura, l’interesse e all’empatia per le diversità
INFO: la mostra, IL MONDO DI ALTAN ad accesso libero e gratuito, è aperta dal giovedì a venerdì dalle 15,00 alle 18,00, o su appuntamento negli altri giorni nei mesi di settembre-ottobre-novembre. Negli altri giorni è preferibile la prenotazione presso i seguenti contatti: tel. 371 444 22 75 – email info@volerelaluna.it – https://viatrivero.volerelaluna.it/
Altan (Francesco Tullio Altan) è nato a Treviso nel 1942. Ha lavorato come scenografo e sceneggiatore per il cinema. Si è trasferito nel 1970 a Rio de Janeiro, dove ha creato per un quotidiano locale il suo primo fumetto per bambini. Nel 1974 ha iniziato a collaborare come cartoonist per i giornali italiani. Tornato in patria nel 1975, si è stabilito prima a Milano e poi ad Aquileia dove tuttora vive. Da piccolo sognava di progettare navi. A Rio de Janeiro ha cominciato a disegnare le prime figure per sua figlia Kika. Quando lei gli ha chiesto un cane, lui le ha regalato la Pimpa. Ad Altan piace molto disegnare con i bambini della sua Aquileia, perché non si lasciano distrarre dai giudizi degli adulti. Tra le sue creazioni più note la cagnetta Pimpa, l’operaio Cipputi e i fumetti “adulti” per Linus. Famose anche le vignette di satira politica diffuse da Panorama, l’Unità, Cuore, L’Espresso e la Repubblica. La sua produzione è stata raccolta in volumi da diversi editori (Bompiani, Rizzoli junior, Mondadori ragazzi, Milano Libri etc.).
Pietro Perotti operaio alla Fiat Mirafiori dal 1969 al 1985, ha partecipato a tutte le lotte operaie occupandosi da subito di comunicazione all’interno della fabbrica, realizzando adesivi, giornali murali, scritte e disegni nei bagni, pupazzi di cartapesta, poi gommapiuma, che hanno fatto diventare i cortei “teatro di strada”. Con la sua cinepresa super8 ha ripreso situazioni e lotte operaie a Mirafiori dal 1974 a oggi. Collabora con artisti e scrittori importanti come Stefano Benni, Altan e Piero Gilardi, fondatore del PAV di Torino.
Volere la Luna, nata nel 2018, ha una dimensione nazionale e un particolare radicamento a Torino. Ha un sito web dedicato all’analisi critica della realtà culturale e politica. A livello torinese le sue attività si svolgono prevalentemente nella sede di via Trivero 16, dove sono in funzione sportelli di consulenza gratuita in ambito legale, sanitario e sulla questione casa, gestiti con la collaborazione di avvocati, medici ed altri esperti. Via Trivero è, inoltre, sede di dibattiti, proiezioni e mostre oltre che di una ricca biblioteca.
Dal 2 al 5 novembre Comala organizza, in collaborazione con Associazione Museo Nazionale del Cinema, una rassegna cinematografica gratuita dedicata al cinema e all’arte di Pier Paolo Pasolini. La rassegna incrocia gli eventi di “Pasolini 100”, nel centenario dalla nascita dell’autore che si celebra proprio quest’anno. Le proiezioni si terranno durante quattro appuntamenti a partire dal 2 novembre, data in cui ricorre l’anniversario della scomparsa del regista. Infatti, ad aprire la rassegna, sarà “Pasolini, un delitto italiano”, un docudrama del 1995 diretto da Marco Tullio Giordana, che ruota intorno al processo contro Pino Pelosi, accusato (e poi scagionato) per l’omicidio del poeta-regista.
Nelle sere successive, invece, la programmazione include tre pellicole dirette da Pier Paolo Pasolini, che saranno proiettate nelle loro versioni restaurate: “Medea”, “Comizi d’amore” e “Accattone”.
In particolare, la serata del 4 novembre, oltre alla proiezione di “Comizi d’amore”, prevede anche un dj-set di musica elettronica e diversi presidi dedicati al piacere e alla salute sessuale.
Tutte le proiezioni cominciano alle 21:00 e sono a ingresso libero e gratuito.
L’illustrazione della rassegna è stata realizzata da Laura Ciriello, in arte lavolpe_illustrator.
PROGRAMMA DELLA RASSEGNA
2 NOVEMBRE, 21:00 “Pasolini, un delitto italiano” (1995, M. T. Giordana) 3 NOVEMBRE, 21:00 “Medea” (1969, P. P. Pasolini) 4 NOVEMBRE, 21:00 “Comizi d’amore” (1965, P. P. Pasolini) 5 NOVEMBRE, 21:00 “Accattone” (1961, P. P. Pasolini)
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema è lieta di collaborare a Streghe, eretiche, ribelli, la prima rassegna cinematografica che si compone di dodici appuntamenti a ingresso libero all’interno di Disordinarie organizzata presso Comala (Corso Francesco Ferrucci 65/A, Torino) da domenica 23 ottobre alle ore 21,00.
A partire dal saggio sulla natura selvaggia della femminilità Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne di Jude Ellison Sady Doyle, la rassegna affronta la rappresentazione e la narrazione che la società patriarcale ha costruito intorno ad alcune figure femminili. Al centro di questa narrazione troviamo talvolta streghe, cannibali e personaggi fantastici e mostruosi. Altre volte, donne indipendenti o potenti rappresentate come innaturali, colpevoli ed emarginate dal contesto circostante. Una proiezione dopo l’altra, film di genere e drammatici mettono insieme i pezzi dell’immaginario cinematografico che si è andato delineando intorno alla narrazione del femminile.
Il programma completo della rassegna:
23 ottobre, 21:00 “The VVitch” (2015, R. Eggers)
30 ottobre, 21:00 “Carrie – Lo sguardo di Satana” (1976, B. De Palma)
3 novembre, 21:00 “Medea” (1969, P. P. Pasolini) #Pasolini100 (nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna)
7 novembre, 21:00 “Ninna nanna prigioniera” (2016, R. Schillaci)
10 novembre, 21:00 “Magdalene” (2002, P. Mullan)
17 novembre, 21:00 “La scelta di Anne” (2021, A. Diwan)
20 novembre, 21:00 “Raw” (2016, J. Ducournau)
21 novembre, 21:00 “Radiograph of a Family” (2020, F. Khosrovani)
25 novembre, 21:00 “Viola, Franca” (2017, M. Savina)
2 dicembre, 21:00 “La passione di Giovanna D’Arco” (1928, C. T. Dreyer) – La proiezione si terrà alla Fondazione Merz e sarà sonorizzata dal vivo dai Supershock
3 dicembre, 21:00 “Cattività” (2019, B. Oliviero)
5 dicembre, 21:00 “I am not a witch” (2017, R. Nyoni)
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero e gratuito.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), a ridosso della giornata della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e dopo la rassegna Cinema per l’Ucraina promossa la scorsa primavera, è lieta di proseguire la sinergia con OpenDDB – Distribuzioni dal basso in occasione dell’anteprima regionale del documentario Tango con Putindi Vera Krichevskaya. L’appuntamento è in programma domenica 20 novembre alle 20,30 presso il Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino), ingresso 6,00 Euro, ridotto 4,00 Euro.
Il film, distribuito in collaborazione con Pordenone Docs Fest, è stato selezionato in numeri festival internazionali tra cui IDFA ed è soprattutto un’opera dedicata al ruolo fondamentale del giornalismo per la democrazia per cui l’autrice Vera Krichevskayadichiara: “Spero che un giorno la Russia possa tornare libera e spero anche che si possa tornare a lavorare come succedeva negli anni Novanta. Adesso è un’era oscura e francamente non ho speranze, non vedo la luce alla fine del tunnel. Tutto il giornalismo indipendente è stato ucciso in Russia, è impossibile lavorare, siamo sotto legge marziale. Vorrei che la Russia fosse libera, ma non so se e quando questo accadrà”.
Alla serata intervengono la regista Vera Krichevskaya tramite collegamento online, in sala saranno presenti Luigi D’Alife di Open DDB e Valentina Noya, Vice Presidente dell’AMNC. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il portale Torino Giovani della Città di Torino.
Tango con Putin di Vera Krichevskaya
(F@ck This Job,Germania/Gran Bretagna 2021, 104′, DCP, col., v.o. sott.it.)
Natasha Sindeeva, 35 anni, è una donna ricca e di successo che cerca fama, visibilità e sogni da realizzare. Decide di lanciare una stazione televisiva indipendente nella Russia di Putin, nel 2008. Natasha assume reporter dell’opposizione e minoranze, come persone LGBTQ. Ben presto la sua “creatura” diventa un’isola di libertà politica e sessuale. Dozhd TV (nota anche come TV Rain) è l’unica emittente indipendente sopravvissuta al governo di Putin. All’epoca, questa donna non poteva sapere che avrebbe combattuto in prima linea nella guerra tra verità e propaganda e che avrebbe perso tutti i suoi risparmi. Non pensava che sarebbe diventata ostaggio del suo stesso sogno.
Vera Krichevskaya è una regista e produttrice russa, co-fondatrice e co-proprietaria di Dozhd TV. Ha vinto diversi premi come regista televisiva. Oltre a Tango con Putin ha realizzato i documentari The citizen poet, The man who was too free e The case.
Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.
Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.
Cookie essenziali del sito Web
Questi cookie sono strettamente necessari per fornirti i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue funzionalità.
Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la fruizione del sito web, non è possibile rifiutarli senza influire sul funzionamento del nostro sito. È possibile bloccarli o eliminarli modificando le impostazioni del browser e imporre il blocco di tutti i cookie su questo sito web.
Cookie di Google Analytics
Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o l'efficacia delle nostre campagne di marketing o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e la vostra applicazione al fine di migliorare la vostra esperienza.
Se non vuoi che monitoriamo le tue visite sul nostro sito puoi disabilitare il monitoraggio nel tuo browser qui:
Altri servizi esterni
Usiamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori di video esterni. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti consentiamo di bloccarli qui. Si prega di essere consapevoli del fatto che questo potrebbe ridurre pesantemente la funzionalità e l'aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.
Impostazioni per Google Webfont:
Impostazioni per Google Maps:
Vimeo and YouTube video embeds:
Privacy Policy
Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.