Dopo le due fortunate collaborazioni del 2023 dedicate a Lisetta Carmi e alla coppia Varda/JR, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) torna alle Gallerie d’Italia di Torino in occasione della nuova mostra Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero (1951-1976) curata da Aldo Grasso e visitabile dal 1° febbraio fino al 12 maggio 2024.
Il celebre critico e storico della televisione dialogherà, presso la sala immersiva di Piazza San Carlo 156, con Alberto Ruffino, regista, montatore e consigliere dell’AMNC, nella giornata di San Valentino mercoledì 14 febbraio alle ore 18,30, prima della proiezione gratuita del film San Remo cantadiretto da Domenico Paolella incentrato sull’edizione del 1956 del festival della canzone italiana. L’iniziativa è inserita nell’ambito del programma di incontri #INSIDE.
Il film di Paolella racconta la preparazione del festival, l’origine delle canzoni, le audizioni e i risultati della gara. Quell’anno vinse la debuttante Franca Raimondi con il celebre brano Aprite le finestre; durante l’edizione del 1956 parteciparono tra gli altri anche Nilla Pizzi, Claudio Villa, Gino Latilla, Carla Boni, Achille Togliani.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti con prenotazione gratuita e obbligatoria attraverso questo LINK online .
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) è lieta di inaugurare una nuova sinergia con il Circolo dei Lettori e Film Commission Torino Piemonte nell’ambito di Parole&Cinema, il progetto curato da Edoardo Peretti, critico cinematografico e Segretario generale dell’AMNC.
Torna il ciclo di incontri per ragionare sul rapporto tra cinema e letteratura e su come interagiscano con la realtà che raccontano. Gli appuntamenti di Parole&Cinema, per questo nuovo percorso, hanno come sottotitolo Luci della ribalta. Le icone del cinema italiano per rendere omaggio agli attori della golden age e ai registi più noti del panorama autoriale contemporaneo. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e si tengono presso la sede de il Circolo dei Lettori in Via Bogino 9 a Torino.
#1 Il primo appuntamento in programma è fissato per mercoledì 6 dicembre alle 18.30 con la presentazione del libro Tutto su Anna. La spettacolare vita della Magnani (Vallecchi) di PatriziaCarrano; insieme all’autrice interviene Maria Paola Pierini dell’Università degli Studi di Torino, modera Edoardo Peretti.
La rassegna prosegue nel 2024 con quattro nuovi appuntamenti:
#2 Giovedì 18 gennaio alle ore 18.30 Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film edito da Marsilio; intervengono i curatori Pedro Armocida ed Emiliano Morreale, modera Edoardo Peretti.Artigiano del cinema e della pellicola, ultimo testimone di un’epoca nei suoi quarant’anni di attività Tornatore ha saputo confrontarsi con i grandi capitani coraggiosi ormai al crepuscolo, produttori come Goffredo Lombardo (Il camorrista) o Franco Cristaldi (Nuovo Cinema Paradiso), per creare poi l’ultimo kolossal del nostro cinema, Baarìa.
#3 Martedì 23 gennaio alle ore 21,00
Il terzo appuntamento di Parole&Cinema accoglie il regista Gabriele Salvatores che presenterà il suo libro Lasciateci perdere edito da Rizzoli; insieme all’autore intervengono la curatrice Paola Jacobbi e la giornalista Roberta Scorranese. Regista di un cinema libero, eclettico, spesso addirittura sperimentale, impossibile da incasellare, Gabriele Salvatores, Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera nel 1992 grazie a Mediterraneo, si racconta per la prima volta in modo inedito. Apre i cassetti della memoria condividendo il personale e il politico, l’amore e l’amicizia, la passione per il cinema, la musica e il teatro.
#4 Giovedì 1 febbraio alle ore 18.30 Gigi Proietti. Insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e altre amenità edito da Carocci; intervengono l’autore Claudio Pallottini, l’attrice Paola Tiziana Cruciani che dal 1979 al 1981 ha frequentato la prima edizione del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti presso il Teatro Brancaccio di Roma; modera Edoardo Peretti.
Con l’ironia, l’aneddoto comico e la risata Proietti ha saputo insegnare a decine di attori e attrici come dire una battuta, come rendere chiaro un sentimento o efficace una pausa, e soprattutto l’amore per la conoscenza e la passione per un mestiere pieno di gioie, ma anche traboccante di sudore, frustrazioni e lacrime.
#5 Venerdì 23 febbraio ore 18,00 Presentazione del libro Il signor Bozzetto. Una vita animata edito da Rizzoli di e con Bruno Bozzetto e Simone Tempia, modera Edoardo Peretti.
Le collaborazioni con Piero Angela e Enzo Jannacci, gli incontri con Mina e Matt Groening, il successo del Signor Rossi e quella notte degli Oscar in compagnia di Kim Basinger e un pirata… Con la complicità di Tempia, Bozzetto ripercorre le sue esperienze di creativo e regista – dai filmini adolescenziali sulle formiche del giardino di casa alla genesi di West and Soda e Vip, da Allegro non troppo fino a oggi -, intrecciandole ai momenti più formativi, divertenti e toccanti della sua vita, come quella volta che la stampa lo definì “meglio della Loren” o il giorno in cui ha scelto una pecora per amica. Ricordiamo che Bruno Bozzetto nel 2014 ha ricevuto il Premio Maria Adriana Prolo alla presenza di Alfio Bastiancich e Piero Angela; per l’occasione l’AMNC ha pubblicato il numero monografico 96 di “Mondo Niovo 18-24 ft/s” dedicato al maestro italiano del cinema d’animazione.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove la presentazione del nuovo romanzo di Alessandra Nunziante, Anime riciclate edito da Affiori, in programma domenica 4 febbraio 2024 alle ore 18.00 presso la sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino); l’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Insieme all’autrice interviene la Vicepresidente dell’AMNC, Valentina Noya. È possibile prenotare gratuitamente online il proprio posto in sala a questo link di Eventbrite: https://bit.ly/4b0zdw9 .
Cosa può accadere di così strano quando pensiamo che tutto – inesorabilmente – stia andando come sempre? La vita di Lupo è contraddittoria, solitaria, fatta di ombre lunghissime che si alzano sul suo nome e sul suo cammino. Sarà un incontro del tutto fortuito a indirizzarlo verso un viaggio nelle sue emozioni e a ritroso nel suo passato, per poter guardare al futuro con chiarezza e trasparenza: Lupo si addentrerà sempre di più in un intricato labirinto emotivo, alla ricerca delle proprie anime riciclate, per poterle perdonare e, così, anche assolvere se stesso.
“Ho scritto Anime Riciclate – dichiara l’autrice – perché un giorno, camminando per strada, sentii l’odore di mia nonna materna. Mi voltai, ma non c’erano negozi o altre situazioni particolari. Più tardi, parlando con mia madre, scoprii che anche lei, nello stesso giorno e qualche ora dopo, aveva sentito lo stesso odore di sua madre. Così decisi di iniziare a scrivere questo romanzo, parlando degli odori e profumi che ci circondano, ma anche per affrontare un disagio interiore. Il romanzo segue il percorso psicologico di Lupo, un personaggio che attraverso l’incontro con diverse persone, cerca di risolvere i suoi conflitti interiori, a lungo nascosti e utilizzati come meccanismi di autodifesa rispetto a ciò che ha vissuto e all’ambiente che lo circonda. È scritto in uno stile onirico, quasi come se fosse un sogno, per dare morbidezza e mistero alla narrazione”.
In questo romanzo Alessandra Nunziante racconta un percorso di dolore e buio che si apre poi alla luce e al sollievo. La storia di un uomo che si ritrova negli strascichi di tutte le vite che l’hanno accarezzato, poi abbandonato, e alla fine riportato alla trasparenza del presente; lì dove non ci sono più ombre lunghissime che si stagliano dentro di noi, ma solo angoli di luce da preservare.
Alessandra Nunziante Classe 1991, è una scultrice, pittrice e artista torinese tout court specializzata in comunicazione ed eventi. Inizia il suo percorso in età giovanile partecipando a vari progetti culturali come Torino World Design, i Centocinquanta anni dell’Unità d’Italia e l’Armeria Reale. Esordisce con il suo primo romanzo Un giorno al contrario (Kimerik, 2017), cui segue Likes di sto mazzo (Pathos Edizioni, 2021). Negli anni ha intrattenuto anche collaborazioni artistiche e culturali con Rai e il Circolo dei lettori di Torino.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove la sesta edizione di AffiDarsi, una rassegna cinematografica diffusa sostenuta dalla Città di Torino, Casa dell’Affidamento e Fondazione CRT volta a promuovere il servizio dell’affido, in un contesto territoriale estremamente complesso dopo l’approvazione della legge regionale “allontanamenti zero”.
La rassegna si compone di cinque appuntamenti domenicali a ingresso libero dedicati al cinema d’animazione a partire dal 14 gennaio alle 15,30 presso il Cinema Massimo (Via Giuseppe Verdi 18, Torino) con la proiezione del film Elemental di Peter Sohn Elemental. Si proseguirà il 21 gennaio alle 15,30 presso il CineTeatro Monterosa (Via Brandizzo 65, Torino) con Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki. La rassegna continua per tre domeniche accolti nella Sala Gabriella Poli del Centro Studi Sereno Regis (Via Giuseppe Garibaldi 13, Torino): il 28 gennaio alle 15,30 sarà mostrato il film Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli di Kirk DeMicco e Faryn Pearl, il 4 febbraio alle 15,30 sarà la volta de Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desideriodi Joel Crawford, mentre l’11 febbraio alle 15,30 AffiDarsi si concluderà con le note di Yuku e il fiore dell’Himalaya di Rémi Durin e Arnaud Demuynck.
I FILM IN PROGRAMMA
Domenica 14 gennaio h 15,30, Cinema Massimo, Via Verdi 18, Torino
Elemental di Peter Sohn (USA 2023, 93′)
Dopo Il viaggio di Arlo, Peter Sohn firma una nuova animazione targata Pixar che dà forma e colore ai quattro elementi. Ember, ragazza di fuoco determinata a continuare l’attività di famiglia, incontra Wade, ragazzo d’acqua che la mette alla prova sfidando le leggi di Element City, città multiculturale dove gli elementi non si mischiano. Un racconto d’amore e formazione per cui il regista si è ispirato alla migrazione dei suoi genitori dalla Corea agli Stati Uniti, riflettendo sulle dinamiche dell’integrazione e del confronto tra differenti provenienze. L’ingresso è libero con prenotazione scrivendo a info@amnc.it oppure registrandosi su Eventbrite al seguente link https://bit.ly/48iwoom .
Domenica 21 gennaio h 15,30, CineTeatro Monterosa, Via Brandizzo 65, Torino, ingresso libero
Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki (Giappone 1988, 86′)
Uno dei capolavori animati di Hayao Miyazaki, distribuito in Occidente con due decenni di ritardo dopo il successo degli altri titoli del maestro giapponese. L’amicizia di due sorelline con un Totoro, buffa creatura dai magici poteri che vive nella foresta (diventata poi il simbolo dello Studio Ghibli), è lo spunto per uno sguardo surreale e magico sul rapporto tra natura e umanità. L’ingresso è libero, ma è possibile registrarsi gratuitamente a questo link di Eventbritehttps://bit.ly/48VuUAj .
Domenica 28 gennaio h 15,30, Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13, Torino, ingresso libero
Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli di Kirk DeMicco e Faryn Pearl (USA 2023, 91’)
Ruby è allegra, colorata e simpatica. È anche una scheggia in matematica e una figlia obbediente, specie quando si tratta di rispettare il diktat di casa Gillman: stare lontani dall’oceano. Quando però il ragazzino che le fa battere il cuore finisce in acqua con lo skate e stenta a riemergere, Ruby non ci pensa due volte e si tuffa, scoprendo un paio di cose su di sé che le erano state taciute dalla nascita. Per esempio che non è un essere umano bensì un essere marino gigante.
Domenica 4 febbraio h 15,30, Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13, Torino, ingresso libero
Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio di Joel Crawford (USA 2022, 102′)
Il Gatto con gli Stivali ha appena scoperto di aver esaurito otto delle sue nove vite, e ha incontrato un Lupo Cattivo che gli ricorda come, a questo giro, anche lui dovrà morire. Dunque Gatto va alla caccia di una stella caduta nella Foresta Oscura che possa esaudire il suo più grande desiderio: ripristinare le numerose vite perdute. Ma non è il solo ad avere una grande aspirazione esistenziale, ci sono anche Kitty Zampe di Velluto, Riccioli d’Oro e i tre Orsi e Jack Horner, un megalomane squilibrato uscito da una filastrocca di Mamma Oca. Ad affiancare il Gatto e la (sua?) Kitty c’è un microscopico cane travestito da felino che si offre volontario per la pet therapy ed è l’unico ad essere contento della propria vita così com’è. In una gara di velocità per assicurarsi la Stella dei Desideri tutti i personaggi dovranno rivalutare le loro priorità.
Domenica 11 febbraio h 15,30, Centro Studi Sereno Regis, Via Garibaldi 13, Torino, ingresso libero
Yuku e il fiore dell’Himalaya di Rémi Durin e Arnaud Demuynck (Belgio, Francia 2022, 65′)
In cima alle montagne più alte della terra vive una pianta che si nutre della luce più pura: si chiama… fiore dell’Himalaya. La topolina Yuku lascia la sua famiglia per cercare questo fiore magico e regalarlo alla nonna, che ha annunciato che presto dovrà seguire la piccola talpa cieca nelle profondità della terra. Ma per trovarlo c’è un lungo viaggio da fare, pieno di ostacoli. Bisogna attraversare il terribile regno dei ratti del castello, il prato dei corvi crudeli, una foresta incantata dove si rischia di perdersi. E, soprattutto, il ponte della paura, sorvegliato dal lupo! Ma sulla sua strada, grazie alla musica e alle canzoni, Yuku si farà molti amici: sono loro il bene più prezioso per riuscire nell’avventura della vita.
L’AMNC e il Museo Nazionale del Cinema promuovono la presentazione del libro Il cinema di Robert Mulligan curato da Mario Molinari e Fabio Zanello, Edizioni Falsopiano con a seguire la proiezione de Il buio oltre la siepe. L’appuntamento è in programma domenica 4 febbraio alle ore 20,30 presso il Cinema Massimo di Torino (Via Verdi 18); ingresso 6,00 euro, ridotti 4,00 euro. Intervengono i curatori della pubblicazione Mario Molinari, Fabio Zanello; modera Edoardo Peretti, Segretario generale dell’AMNC e curatore di Parole&Cinema.
Calato nella vertigine emotiva e nei dubbi di personaggi i quali vivono il proprio tempo avvertendone sulla propria pelle le contraddizioni, avvolto tra le cadenze di immagini che sembrano sfogliare pagine di memoria, il cinema di Mulligan viene raccontato nel primo libro interamente dedicato allo studio e al racconto di un autore che è stato capace di comporre una particolare visione del mondo attraverso il cinema, ma che non è improprio definire sottovalutato. Pochi autori hanno saputo dedicarsi come il regista, nato a New York nel 1925, alle inquietudini dei giovani e degli adolescenti presto chiamati al confronto con il mistero dell’altro. A seguire sarà proiettato uno dei film più celebri di Mulligan interpretato da Gregory Peck e vincitore di tre Oscar nel 1963, Il buio oltre la siepe(To Kill a Mockingbird, USA 1962, 129′, b/n, v.o. sott. it.).
“Nel proporre la vicenda di un avvocato devoto alla difesa dei diritti di un nero accusato ingiustamente di violenza sessuale, Mulligan adatta il romanzo di Harper Lee per riportare le attenzioni del periodo all’America della Grande depressione e definire le atmosfere di un cinema avvolgente, allusivo, narrativamente cadenzato sulle attese e i trasalimenti dei personaggi”. Roberto Lasagna, dall’introduzione al libro Il cinema di Robert Mulligan.
L’appuntamento del 4 febbraio si inserisce nell’ambito del ciclo Parole&Cinema curato da Edoardo Peretti che nel mese di febbraio prevede altri due appuntamenti presso il Circolo dei Lettori di Torino in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte: giovedì 1 febbraio alle 18,30 l’attrice Paola Tiziana Cruciani accompagnerà la presentazione di Gigi Proietti. Chiacchiere su cinema, teatro e altre amenità di Claudio Pallottini (Carocci), mentre venerdì 23 febbraio alle 18,00 Bruno Bozzetto e Simone Tempia presenteranno Il signor Bozzetto (Rizzoli).
Il cinema di Robert Mulligan curato da Mario Molinari e Fabio Zanello, Edizioni Falsopiano 2023.
Un libro che per la prima volta sistematizza le interpretazioni dei film del cineasta riconoscendone il valore di testimonianza e la singolarità all’interno di una dimensione produttiva attraversata da tensioni, condizionata dalle aspettative. Un mondo del cinema in cui Robert Mulligan seppe destreggiarsi e conservare l’attenzione per i suoi temi prediletti salvaguardando garbo e sensibilità.
I contributi sono dei critici Aurora Auteri, Umberto Berlenghini, Claudia Bertolé, Alberto Castellano, Massimo Causo, Giulio D’Amicone, Paolo Antonio D’Andrea, Mariolina Diana, Francesco Grieco, Anton Giulio Mancino, Francesco Saverio Marzaduri, Mario Molinari, Orazio Paggi, Antonio Pettierre, Michele Raga e Fabio Zanello. L’introduzione è di Roberto Lasagna.
Torna il consueto appuntamento con la classifica dei migliori film dell’anno proposta dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino
Anatomia di una caduta di Justine Triet
ANATOMIA DI UNA CADUTA di Justine Triet è il miglior film del 2023 per l’Associazione Museo Nazionale del Cinema emerso dalle votazioni di un gruppo di quindici persone socie e amiche dell’AMNC. Il film vincitore della Palma d’Oro a Cannes e degli EFA come miglior film ha ottenuto il più alto punteggio di sempre da quando l’Associazione ha inagurato la tradizione della classifica di fine anno
Segnaliamo la presenza di sette registe nelle prime undici posizioni del ranking
1. ANATOMIA DI UNA CADUTA di Justine Triet 29 punti
2. IO CAPITANO di Matteo Garrone 19 punti
3. MANODOPERA di Alain Ughetto 18 punti
4. THE OLD OAK di Ken Loach 16 punti
5. TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE di Laura Poitras 14 punti
6. AFTERSUN di Charlotte Welles 13 punti
7. LA CHIMERA Alice Rohrwacher, TRENQUE LAUQUEN di Laura Citarella e AS BESTAS di Rodrigo Sorogoyen 10 punti
10. KILLERS OF THE FLOWER MOON di Martin Scorsese 9 punti
11. C’È ANCORA DOMANI di Paola Cortellesi, THE WHALE di Darren Aronofsky, CERRAR LOS OJOS di Victor Erice e UNA DONNA CHIAMATA MAIXABEL di Icíar Bollaín 6 punti
15. IL MALE NON ESISTE di Ryûsuke Hamaguchi 5 punti
16. SICK OF MYSELF di Kristoffer Borgli, BARBIE di Greta Gerwig, VERA di Tizza Covi e Rainer Frimmel, L’INNAMORATO L’ARABO E LA PASSEGGIATRICE di Alain Guiraudie, IL CIELO BRUCIA di Christian Petzold e THE CURSE di Benny Safide e Nathan Fiedler 4 punti
22. DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese, UN BEL MATTINO di Mia Hansen-Løve, FRAMMENTI DI UN PERCORSO AMOROSO di Chloé Barreau e DECISION TO LEAVE di Park Chan-wook 3 punti
26. PERFECT DAYS di Wim Wenders, FALLEN LEAVES di Aki Kaurismaki, IL SOL DELL’AVVENIRE di Nanni Moretti, KAFKA A TEHERAN di Ali Asgari, LE BELLE ESTATI di Mauro Santini, ABOUT DRY GRASSES di Nuri Bilge Ceylan, PALAZZINA LAF di Michele Riondino, GRACE di Ilya Povolotsky 2 punti
34. GLI SPIRITI DELL’ISOLA di Martin McDonagh, UN COLPO DI FORTUNA di Woody Allen, REALITY di Tina Satter, DREAM SCENARIO di Kristoffer Borgli, IL SUPPLENTE di Diego Lerman, DOGMAN di Luc Besson, THE HOLDOVERS di Alexander Payne, RITORNO A SEOUL di Davy Chou e PAST LIVES di Celine Song 1 punto
Io Capitano di Matteo Garrone
Di seguito le singole votazioni da parte dello staff, delle amiche e degli amici dell’AMNC:
Alessandro Amato
1. Aftersun di Charlotte Wells
2. As bestas di Rodrigo Sorogoyen
3. Manodopera di Alain Ughetto
4. Perfect Days di Wim Wenders
5. Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh
Vieri Brini
1. Aftersun di Charlotte Wells
2. Tutta la bellezza e il dolore di Laura Poitras
3. Disco Boy di Giacomo Abbruzzese
4. As bestas di Rodrigo Sorogoyen
5. Un bel mattino di Mia Hansen-Løve
Oreste Crisostomi
1. Anatomia di una caduta di Justine Triet
2. La chimera di Alice Rohrwacher
3. Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese
4. Io capitano di Matteo Garrone
5. Un colpo di fortuna di Woody Allen
Donatella Di Cicco
1. Anatomia di una caduta di Justine Triet
2. Io capitano di Matteo Garrone
3. Sick of Myself di Kristoffer Borgli
4. Un bel mattino di Mia Hansen-Løve
5. Reality di Tina Satter
Irene Dionisio
1. Anatomia di una caduta di Justine Triet
2. The Old Oak di Ken Loach
3. La chimera di Alice Rohrwacher
4. Ritorno a Seoul di Davy Chou
5. Aftersun di Charlotte Wells
Aftersun di Charlotte Wells
Silvana Genovese
1. Io capitano di Matteo Garrone
2. C’è ancora domani di Paola Cortellesi
3. The Old Oak di Ken Loach
4. Fallen Leaves di Aki Kaurismaki
5. Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti
Alberto Grometto
1. The Whale di Darren Aronofsky
2. Barbie di Greta Gerwig
3. Anatomia di una caduta di Justine Triet
4. C’è ancora domani di Paola Cortellesi
5. Dream scenario di Kristoffer Borgli
Silvia Luciani
1. The Old Oak di Ken Loach
2. Anatomia di una caduta di Justine Triet
3. Il male non esiste di Ryûsuke Hamaguchi
4. Kafka a Teheran di Ali Asgari
5. Io Capitano di Matteo Garrone
Marco Mastino
1. Manodopera di Alain Ughetto
2. Trenque Lauquen di Laura Citarella
3. Frammenti di un percorso amoroso di Chloé Barreau
4. Le belle estati di Mauro Santini
5. Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti
Davide Mazzocco
1. Cerrar los ojos di Victor Erice
2. As bestas di Rodrigo Sorogoyen
3. Anatomia di una caduta di Justine Triet
4. About dry grasses di Nuri Bilge Ceylan
5. Il supplente di Diego Lerman
Tutta la bellezza e il dolore di Laura Poitras
Francesca Monti
1. Trenque Lauquen di Laura Citarella
2. Il cielo brucia di Christian Petzold
3. La chimera di Alice Rohrwacher
4. Past Lives di Celine Song
5. Sick of Myself di Kristoffer Borgli
Valentina Noya
1. Tutta la bellezza e il dolore di Laura Poitras
2. Maixabel di Icíar Bollaín
3. Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
4. Palazzina Laf di Michele Riondino
5. Dogman di Luc Besson
Claudio Panella
1. Manodopera di Alain Ughetto
2. L’innamorato, l’arabo e la passeggiatrice di Alain Guiraudie
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove l’anteprima regionale del film Il canto delle cicale di Marcella Piccinini (Italia 2022, 67′); l’appuntamento è in programma mercoledì 17 gennaio alle ore 21,00 presso il CineTeatro Baretti (Via Giuseppe Baretti 4, Torino) alla presenza dell’autrice in sala; l’ingresso è libero, ma è gradita cortese conferma di partecipazione attraverso QUESTO LINK di Eventbrite.
Il film racconta il filo che unisce una madre e sua figlia, vicine ma lontane. Indissolubilmente. Una delle tante storie di lotta e resistenza, che parla silenziosamente anche di tutte le altre. “Questo film – dichiara Marcella Piccinini – è dedicato a tutte le persone che non sono riuscite a salutarsi durante la pandemia, che sono state abbandonate sole al loro destino. E ai loro familiari. Solo ora posso capire davvero quanto sia importante salvaguardare la memoria storica per evitare che certe cose non si ripetano”.
Note di regia
Ho avuto bisogno di cercare qualcosa che mi salvasse, qualcosa che mi ricollegasse ai miei familiari. La poesia mi è stata insegnata fin da piccola da mia mamma, che era maestra. Mio nonno scriveva poesie utili, semplici, voleva che arrivassero nella profondità, senza intellettualismo. Era umile, regalava i suoi versi a chi li amava. Il nonno mi insegnava a osservare la natura. Insieme quando ero piccola, sotto l’albero di castagno di Borello, osservavamo la bellezza. La bellezza delle immense code che fanno le formiche quando trovano un ostacolo, si spostano, contornano la foglia lungo il perimetro e passano oltre.
La bellezza del profumo di lavanda che diventa più intenso nei giorni più caldi. Nonno Luciano mi faceva toccare le foglie della salvia perché rimanesse il profumo sulle dita, prima di addormentarmi. Mi sono resa conto solo dopo che mia mamma è stata male, dell’enorme eredità delle sue poesie, perché ho capito che bastava aprire un suo libro per sentirlo a me ancora vicino. Le poesie non muoiono. Quando poi mi mamma è morta, ho avuto tanto bisogno di ritrovarli entrambi in quello che loro avevano seminato. Unire le poesie del nonno alle immagini della natura che ho girato, è stato un po’ il nostro incontro strano e stupendo.
Andavo nell’orto, osservavo la micro-natura dalla lente d’ingrandimento, leggevo le poesie del nonno e procedevo nel montaggio del film. Mi sono così permessa di vivere il mio lutto e perdermi nella bellezza del mondo, per sopravvivere a una tragedia silenziosa, vissuta da tante altre persone.
L’autrice
Marcella Piccinini, nata a Montichiari in provincia di Brescia nel 1974, vive da diversi anni a Bologna, dove ha anche studiato. Diplomata all’Istituto d’arte e all’Accademia di Belle Arti. In seguito, sempre con l’aiuto di borse di studio, ha frequentato nell’ordine una serie di scuole, tra cui quella di fotografia di Vevey. Si è successivamente laureata al Dams Cinema di Bologna con un documentario che è stato il primo di una serie di corti selezionati e premiati in diversi festival. Uno di essi, La luna di Kiev, proiettato in molti cinema, racconta la vita delle badanti ucraine in Italia ed è stato girato compiendo insieme a un gruppo di loro il viaggio in pullman da Bologna a Kiev e ritorno nel periodo delle feste di fine anno.
Ha partecipato nel 2007-2008 al Corso di Regia annuale tenuto a Bobbio da Marco Bellocchio. Nel 2009-2010 ha frequentato la FAMU di Praga. Ha realizzato altri corti, tra i quali Il mondo capovolto che tratta il tema della dislessia, Aneta e Petra. Ha scritto nel 2015 un documentario, MAMINKA selezionato al Concorso Solinas 2015, al Bio to be biografilm festival e al Milano film Network.
Ha girato nel 2016 il documentario La mia casa e i miei coinquilini (Il lungo viaggio di Joyce Lussu), selezionato al concorso Solinas 2012 e al Bio to be biografilm. Il film è stato acquistato e trasmesso dalla Rai e proiettato nel 2018 alla Camera dei deputati, nel 2020 presso il Senato della Repubblica. Il film è stato proiettato in moltissime sale, tra cui anche al Cinema Massimo, il 17 settembre 2018, grazie alla collaborazione dell’AMNC.
Ha collaborato come costumista e scenografa a vari lavori cinematografici tra cui Sorelle Mai di Marco Bellocchio. Ha insegnato a Rimini (sede distaccata dell’Università di Bologna), all’Accademia di Belle arti “Santa Giulia” di Brescia e in “Fare cinema”, scuola di regia diretta a Bobbio da Marco Bellocchio. Attualmente insegna all’Accademia di Palermo.
C’è una storia di riscatto alla base del film Io Capitano di Matteo Garrone che sta ottenendo un largo successo di pubblico nelle sale, dopo aver vinto il Leone d’argento per la miglior regia all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. È la storia di Mamadou Kouassi Pli Adama, mediatore culturale, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta. È stato lui, infatti, a ispirare Matteo Garrone per questo film, collaborando anche alla sceneggiatura.
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema – AMNC che nel 2023 compie 70 anni, in occasione della Giornata mondiale dei Diritti umani, conferirà a Mamadou Kouassi il 22° Premio Maria Adriana Prolo.
La consegna del riconoscimento avverrà domenica 10 dicembre alle ore 20.45 presso il Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema (ingresso a 5,00 Euro). Per l’occasione, dopo la cerimonia, sarà proiettato il film Io Capitano (Italia/Belgio, 2023, 121’). Oltre a Mamadou Kouassi, ci saranno anche Silvia Luciani, direttrice di Mondo Niovo 18-24 ft/s, Valentina Noya, vice presidente di AMNC, il Consigliere della Città di Torino Abdullahi Ahmed e Davide Ferrario, regista e presidente onorario di AMNC. Interverranno poi Maria Rita Cardillo, Francesco Marcello e Martina Vozza del Centro sociale ex Canapificio e Movimento migranti e rifugiati di Caserta. Nella mattinata di lunedì 11 dicembre, inoltre, il Cinema Ambrosio programmerà una proiezione speciale del film alla presenza di Mamadou Kouassi, rivolta alle scuole del territorio.
Il Premio Prolo è un progetto di AMNC, con il patrocinio di Amnesty International Italia per l’edizione 2022 e 2023 ed è sostenuto da Regione Piemonte, Fondazione Crt e Nova Coop.
«Il 2023 è stato un anno nodale per l’AMNC, non solo per il 70° anniversario. Come programmato a fine 2022 con il Premio Prolo a Markus Imhoof, l’associazione ha avviato un importante processo di rinnovamento che ha coinvolto lo staff – commentano Valentina Noya e Vittorio Sclaverani, vicepresidente e presidente AMNC – e ha permesso di costruire nuove partnership e progettualità con l’obiettivo di essere più vicini, come rappresentanti del mondo culturale, alle urgenze del nostro presente. Con questo spirito, per la Giornata mondiale dei Diritti umani, abbiamo deciso di assegnare il Premio Prolo all’attivista Mamadou Kouassi Pli Adama che ha ispirato la storia principale di Io Capitano. Siamo molto contenti di questa scelta non solo per il legame con il cinema, ma per la comunità di persone che Kouassi rappresenta attraverso l’agire del Centro sociale ex Canapificio e il Movimento migranti e rifugiati di Caserta. Il numero speciale di Mondo Niovo 18-24 ft/s racconta bene il nostro modo di lavorare, in rete con le istituzioni, le organizzazioni, le autrici e gli autori che in questi anni abbiamo conosciuto e che hanno saputo raccontare da diverse angolazioni il fenomeno delle migrazioni».
«L’arte, attraverso opere di narrativa, film e spettacoli, ci aiuta a rielaborare episodi di violazione dei diritti umani – aggiunge Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia – suscitando empatia e toccandoci il cuore, come è riuscito a Matteo Garrone con la vicenda drammatica di Mamadou Kouassi. Lo scenario cupo che avvolge oggi il mondo non è certo quello immaginato da chi scrisse la Dichiarazione dei Diritti Umani settantacinque anni fa. Per avverare quel progetto di uguaglianza ci vuole ancora l’impegno di ciascuna e ciascuno. É sempre meglio accendere una candela che maledire l’oscurità».
«Sono felice che alla celebrazione della Giornata mondiale dei Diritti umani – dichiara Davide Ferrario, presidente onorario di AMNC – l’associazione abbia invitato Mamadou Kouassi. Viene da Caserta, dove è attivo nel Movimento migranti e rifugiati. Il luogo più rappresentativo del movimento è il Centro sociale ex Canapificio. Ed è proprio lì che andai, tra il 2010 e il 2011, a cercare supporto per le riprese di un pezzo di Piazza Garibaldi. Il film nasceva dall’idea di ripercorrere l’itinerario della spedizione dei Mille, da Bergamo al Volturno, mettendo in cortocircuito 150 anni di storia italiana, visto che si celebrava l’anniversario dell’Unità. Nello specifico, parlare di quelle zone oggi significa affrontare temi come i neoborbonici, la camorra e l’immigrazione. Mi ricordo bene la diffidenza con cui i ragazzi dell’ex Canapificio ci accolsero. Non eravamo i primi che arrivavano lì per fare un servizio giornalistico o un documentario di denuncia. Di solito con risultati pressoché nulli, se non di rinforzare certi luoghi comuni, di destra e di sinistra».
Mamadou Kouassi alla manifestazione antirazzista del 18 giugno 2022 a Caserta
Mamadou Kouassi Pli Adama
Nato nel 1983 in Costa D’Avorio, Kouassi è stato costretto a scappare in Ghana nel 2001, quando studiava lingue all’università, per riparare lì con la famiglia a causa della guerra civile scoppiata nel suo Paese. Dopo tre anni durissimi e quaranta giorni di prigionia, nel 2007 è riuscito a imbarcarsi per Lampedusa, arrivando quindi in Italia. Ha lavorato nei campi di pomodoro pugliesi e negli aranceti di Rosarno, fino alle distese di tabacco nel Casertano (pagato pochi euro l’ora), ma nel suo difficile percorso ha incontrato anche il Piemonte, dalle campagne del Cuneese fino all’Alta Valsusa. Oggi lavora come mediatore culturale. In occasione del premio a Venezia, ha dedicato il film «a tutte le persone che non sono potute arrivare», invocando la «possibilità di un ingresso regolare» in Italia, riprendendo le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il numero dedicato di Mondo Niovo
In questa occasione, l’AMNC presenterà il numero 108 della rivista Mondo Niovo 18-24 ft/s, diretta da Silvia Luciani e curata da Valentina Noya e Vittorio Sclaverani, che sarà interamente dedicata al rapporto fra cinema e migrazioni. Sarà presente un’intervista a Kouassi, dal titolo Mentre cambiavo il percorso della vita di tante persone, è cambiata anche la mia vita. La pubblicazione ospiterà anche i contributi di Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia, Davide Ferrario, Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano, una relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, l’intervento di Yagoub Kibeida, direttore esecutivo di Mosaico Refugess e Vicepresidente di Ecre, e un testo di Emanuele Russo, già presidente di Amnesty International. Si aggiungeranno, poi, anche i contributi e le testimonianze di Mariangela Barbanente, Valentina Cicogna, Irene Dionisio, Francesca Frigo, Rossella Schillaci, Stefano Collizzolli, Mattia Colombo, Valerio Filardo, Alessio Genovese, Lorenzo Latrofa, Guido Lombardi, Hleb Papou, Matteo Tortone e Maurizio Zaccaro.
La nostra Storia di Lorenzo Latrofa
Il Premio Prolo
Intitolato a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, il premio è assegnato a una personalità del mondo del cinema che si è particolarmente distinta nel panorama italiano e internazionale. In passato, il premio è stato conferito alle registe e ai registi Cecilia Mangini, Lorenza Mazzetti, Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Giuseppe Piccioni, Massimo Scaglione, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Costa-Gavras, David Grieco, agli attori e attrici Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Roberto Herlitzka ed Elio Pandolfi, all’esercente e storico del cinema Lorenzo Ventavoli, al compositore Manuel De Sica, allo sceneggiatore Giorgio Arlorio e al filmmaker, artista e operaio Pietro Perotti. Nel 2022 e nel 2023 il Premio Prolo è stato patrocinato da Amnesty International Italia legandosi in maniera più forte alle tematiche dei diritti umani; l’anno scorso il riconoscimento è stato assegnato al regista svizzero Markus Imhoof, autore tra gli altri de La barca è piena, More than Honey ed Eldorado.
L’AMNC e l’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino organizzano una proiezione-lezione speciale rivolta alle scuole secondarie di II grado del territorio in programma lunedì 4 dicembre 2023 dalle ore 9,30 alle ore 12,30 presso il Cinema Ambrosio (C.so Vittorio Emanuele II 52, Torino). Nel corso della mattinata sarà mostrato il film Fiore di Claudio Giovannesi (Italia 2016, 110′).
L’appuntamento è gratuito, ma è necessario dare conferma scritta che indichi l’istituto scolastico, il numero di studenti e professori che parteciperanno all’incontro, a questo indirizzo mail info@amnc.itentro e non oltre giovedì 30 novembre.
Il film, presentato in anteprima al Festival di Cannes, è ambientato in un carcere minorile. Daphne (Daphne Scoccia), detenuta per rapina, si innamora di Josh (Josciua Algeri), anche lui giovane detenuto per furto. In carcere i ragazzi e le ragazze non si possono incontrare e l’amore è vietato: la relazione di Daphne e Josh vive solo di sguardi da una cella all’altra, brevi conversazioni attraverso le sbarre e lettere clandestine. Il carcere non è più solo privazione della libertà, ma diventa anche mancanza di affetti. Fiore è il racconto del desiderio d’amore di una ragazza adolescente e della forza di un sentimento che infrange ogni legge. Claudio Giovannesi nel suo percorso da regista ha più volte raccontato le nuove generazioni attraverso film come Alì ha gli occhi azzurri e La paranza dei bambini tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano.
A inizio mattinata la Città di Torino porterà i propri saluti istituzionali attraverso le sue rappresentanti, a partire dalla Vicesindaca Michela Favaro, la Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo e l’Assessora Giovanna Pentenero, competente per le politiche per la Sicurezza, Lavoro, Formazione Professionale, Attività Produttive, Area Metropolitana e Metromontana, Sistema Carcerario, Sistemi Informativi, Nuovi Cittadini e Cyber Security.
“Conoscere veramente che cosa significa perdere la libertà personale – evidenzia la Garante Monica Cristina Gallo – può far riflettere e capire esattamente quanto, se si viola la legge e si commettono azioni che comportano la condanna a pene detentive possa essere umanamente alto il prezzo da pagare e in che misura possa risultare segnata indelebilmente la vita di ognuno, in particolare se questo ognuno è un giovane uomo o una giovane donna”.
Dopo il film sarà condotto un approfondimento e discussione partecipata con le studentesse e gli studenti a cura del personale dell’Ufficio della Garante, il quale coglierà l’occasione per introdurre il progetto di formazione partendo dal libroIl carcere spiegato ai ragazzidi Patrizio Gonella e Susanna Marietti (Manifestolibri 2020) con particolare attenzione alle questioni legate alla detenzione minorile nel nostro paese.
Saranno presenti in sala anche la Garante comunale Monica Cristina Gallo, Giorgio Santise, giovane filmaker che ha realizzato il backstage del film e Valentina Noya, Direttrice di LiberAzioni festival. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto Per un dialogo con il carcere curato dall’AMNC e sostenuto dalla Città di Torino.
Dall’aprile 2023 la guerra in Sudan, tra l’esercito sudanese e la milizia Forze di supporto rapido, ha causato migliaia di vittime e milioni di sfollati senza suscitare la giusta attenzione da parte della comunità internazionale e dei media. Per riflettere su questo tema, molteplici realtà promuovono l’evento internazionale FOCUS ON SUDAN in programma giovedì 7 dicembre dalle 14,30 alle 18,00 presso la Sala conferenze del Museo Egizio (Via Accademia delle Scienze 6, Torino); l’ingresso è libero con prenotazione fino a esaurimento posti disponibili in sala al seguente link: https://www.eventbrite.com/e/focus-on-sudan-tickets-770541298767 .
All’incontro parteciperanno diverse organizzazioni internazionali per confrontarsi e coordinare gli sforzi di aiuto umanitario, per aumentare la consapevolezza su ciò che sta accadendo in Sudan, stimolare l’impegno civico, la responsabilità politica e sostenere il movimento non violento per la democrazia del popolo sudanese.
Questo evento rappresenta il primo di una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, umanizzare la narrativa e stimolare azioni concrete a sostegno del popolo sudanese realizzate in collaborazione con Mosaico – Azioni per i Rifugiati, Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), Associazione Sudanese di Torino e Seeyousound.
Programma della giornata
14.30: Welcome by Dr. Johannes Auenmüller, curator of the Museo Egizio
14.40: Presentation of context by Yagoub Kibeida, vice president of ECRE and executive director of Mosaicorefugees: “What’s happening in Sudan and why is it getting so little news coverage?”(in English)
15.00: Short film “Gidam: Drums of protest in Khartoum”, proiezione in collaborazione con Seeyousound – International Music Film Festival (sezione Music is the Weapon)
15.15: Rountable 1: “Brainstorming about a coordinated and effective humanitarian response”(in English) moderated by Tirza Leibowitz, division director of Justice, Open Society Foundations
Laura Ena, medical coordinator Nyala Hospital, Emergency
Musab Abeidi, Friends of Sudan
Yagoub Abdushafi, Associazione Sudanese di Torino
Eira Fallen, Peace and Security Hub, UNSSC (United Nations System Staff College)
16.00: Coffee Break
16.20: Roundtable 2: “Safe pathways for refugees and displaced persons” (in English) moderated by Debora Boaglio, Ires Piemonte (Istituto Ricerche Economiche e Sociali)
Sylvain Mossou, head of advocacy, ECRE (European Council on Refugees and Exiles)
17.00: Roundtable 3: “Why culture is a vital part of the equation” (in English and Italian) moderated by Natalie Lithwick, musician, AMNC (Associazione Museo Nazionale del Cinema)
Dr. Johannes Auenmüller, curator of the Museo Egizio
Carla Piazza, Shiruq
Franca Mangiameli, consiglio direttivo di Emergency
Valentina Noya, vice president of AMNC (Associazione Museo Nazionale del Cinema)
17.45-18.00: Wrap-up “Mapping a coordinated effort”
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